Le parole di Quercioli sono importanti perché sottolineano la necessità dello sviluppo delle energie rinnovabili in un’isola come l’Elba che è tragicamente indietro in questo settore. Basterebbe riprendere il grande lavoro fatto da Legambiente e dalla ex Comunità montana dell’Arcipelago con Agenda 21 per avere una ottima base di partenza. Essendo anche io associato alla Confesercenti mi permetto però di suggerire al mio presidente di categoria di non cadere nella trappola usuale all’Elba: quando il parco svolge le proprie funzioni si intromette, poi gli si chiede di fare cose per le quali non ha competenza. Purtroppo il parco non può concertare con gli Enti locali ed i comuni di inserire niente nei loro strumenti urbanistici. La storia dei Piani Strutturali approvati e dei progetti infrastrutturali all’Elba è fatta di una gelosa “difesa” da qualsiasi possibile intromissione del parco nazionale fuori dai suoi confini. Qualcuno ha provato addirittura ad ignorare la presenza stessa del parco e a non tener di conto delle osservazioni dell’ente parco agli strumenti urbanistici per quanto riguardava il territorio dell’Area protetta. Gli amministratori comunali e la Comunità del parco(comuni, province e regione), uniti come un sol uomo, sono addirittura arrivati ad esigere la cancellazione di una innocua cartografia descrittiva perche teneva conto delle infrastrutture, anche energetiche, sia dentro che fuori dal parco. Anche per l’elettrodotto il parco ha fatto il proprio dovere, ottenendo il completo interramento della linea nel territorio di propria competenza, non poteva “invadere” il campo fuori dai propri confini e nessuno glielo ha chiesto, almeno fino a che non è venuto alla luce il pasticcio del nuovo elettrodotto aereo fuori dal parco. Il Piano del parco, che entro ottobre dovrebbe essere definitivamente approvato dalla Regione prevede l’incentivazione delle energie rinnovabili ma, forzatamente, questo riguarda la sola area protetta e questo probabilmente solo grazie al fatto che si tratta per legge di uno strumento al quale i piani urbanistici devono adeguarsi. Per quanto riguarda le politiche energetiche esterne al parco quest’ultimo non è mai stato chiamato ad “intromettersi” e l’unica speranza che ci resta è che siano attuate alcune buone scelte previste in qualche Piano strutturale e regolamento urbanistico e poi che la Comunità del parco approvi finalmente un Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale che tenga conto delle speranze, dei suggerimenti e degli indirizzi chiari e rigorosi del presidente di Confesercenti Quercioli.
Umberto Mazzantini