La mozione Franceschini affida un ruolo importante ai Circoli «che sono nati liberi e vogliono restare liberi. Che non siano solo luoghi per misurare i rapporti di forza nei congressi o per comporre organi e giunte, ma che si occupino del territorio e dei problemi delle comunità locali in cui sono». Questa è musica per le mie orecchie perché corrisponde a quello che ho detto e scritto prima, durante e dopo le ultime elezioni amministrative. In tale modo individuavo, insieme a altre e altri militanti del Partito Democratico dell’Isola d’Elba, la strada per superare le sofferenze politiche e organizzative isolane. Bisogna, fra l'altro, prendere atto, con molto realismo e senza nostalgie per il passato, come nella società moderna le forme della partecipazione politica siano composite: oltre alla forma organizzata degli iscritti, ci sono richieste d’impegno diverse. Mi riferisco a coloro che scelgono di aderire a grandi campagne politiche a tema o a quanti si attivano dando il loro contributo nei momenti elettorali, oppure nelle feste del partito: tutte queste persone si sentono parte del progetto politico del Partito Democratico e sono un patrimonio irrinunciabile. Franceschini propone "il Patto coi Circoli" che devono essere quelle “antenne” capaci di ascoltare e capire i bisogni cittadini. Sono i circoli allora che si devono occupare del territorio e dei problemi di quelle comunità, senza scelte preconfezionate e calate dall’alto. Tuttavia se i circoli sono l'anima vitale del Pd, c’è il bisogno che il partito sappia affiancare gli iscritti agli elettori: è questo lo strumento irrinunciabile delle primarie. Ecco perché, coerentemente con quanto sostengo da tempo, sto con Franceschini.
Franceschini dario