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A Sciambere dell'incastro

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 28 agosto 2009

Se si può tranquillamente affermare che se Berlusconi sta governando gli italiani soprattutto con le tranquillizzanti menzogne che in troppi amano sentirsi dire e con l'abilità dello scenografo, che con la cartapesta costruisce finte gioiose realta, il suo sodale Umberto Bossi, abilissimo egli pure nel raccontare puttanate, preferisce farlo con un registro molto più cupo, senza mai rinunciare a battere la grancassa xenofoba, razzista, antimeridionalista che cementa lo scarso pensare padano. E correndo in aiuto del Berlusconi annaspante (che da diverse settimane non pronuncia una parola con la quale ci ha massacrato le gonadi per anni: sondaggio) rivelandoci (leggere Republica per credere) che dietro quella squalificante vicenda definita "puttanopoli" ci sarebbe nientemeno che la mafia, perché la mafia odierebbe Silvio e "quelli non la perdonano ..." Ora, è vero che in un paese normale il potere mafioso dovrebbe avercela con chi rappresenta le istituzioni democratiche, ma questo non è un paese normale. In un paese normale il "cervello" fondatore del partito di maggioranza non sarebbe certo incappato in una pesante condanna (9 anni di galera), almeno in primo grado, per fatti di mafia, in un paese normale un capo mafioso pluriomicida non sarebbe stato assunto come "stalliere" da un imprenditore destinato a guidare il paese, e questi giunto al potere si sarebbe ben guardato da definire "un eroe" il medesimo delinquente. Nella pitecantropica teoria bossiana il "casus belli" ciò che avrebbe procurato inimicizia, sarebbe stato il provvedimento sulla confisca dei beni assunto dal governo (peraltro in linea con una sterminata serie di consimili norme approvate da maggioranze di ogni colore negli anni scorsi). Perché mai i mafiosi dovrebbero avercela con Berlusconi più che con altri suoi predecessori? Comunque par di capire i "mammasantissima" individuato il nuovo nemico (forse in un summit tra mafiosi, stiddari, camorristi, ndranghetisti e affiliati alla Sacra Corona Unita a cui probabilmente partecipavano anche il Direttore di Repubblica, e in rappresentanza della stampa estera quello del Times) avrebbero architettato questo nuovo attacco al cuore dello stato, anche se forse parlare dell'apparato cardiocircolatorio come bersaglio è un po' improprio. Stavolta però invece che battere la via della raffica di Kalashnicov o delle bombe al sentex, ispirati da Cetto Laqualunque, i criminali si sarebbero determinati a confezionare dei pericolosissimi ordigni caricati "a pilu" (susina per quelli di qua dal canale). Insomma sarebbero state istruite una serie di spietate picciotte che con le loro arti seduttive avrebbero irretito l'esemplare fedelissimo padre di famiglia (vi ricordate la biografia che fece recapitare a tutti) con due zie suore, avrebbero tentato il povero nostro papi perfino ballonzolando con le loro chiappette sulle sue ginocchia, finché egli non potendo sopportare oltre non avesse mandato la segretaria a comprare una mezza chilata di Viagra, con quelle lì (le esecutrici di meretricio mafioso) già pronte a fotografare, registrare i consigli sessuologici del premier, per poi sputtanarlo. Resta da capire una cosa, quando finalmente, tutto verrà alla luce e in gigantesco blitz verranno arrestati mandanti e perfide esecutrici sarà possibile contestare loro il 416 Bis per "associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata all'incastro topardino"?


berlusconi bossi

berlusconi bossi