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A Sciambere del portar fuori il cane

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 27 agosto 2009

Abbiamo appena preso il caffè ed approfittiamo del non essere capoliveresi e tantomeno minori di sedici anni per fumare una sigaretta sul balcone di casa (l’interdizione a frequentarlo senza mutande ne fa luogo semipubblico de facto se non de jure) nell’aria ancora fresca del mattino, prima che il caldo umido e carogna prenda il sopravvento. L’occhio ci cade su un’auto che rimane in sosta per qualche secondo e poi riparte ma per fermarsi una decina di metri dopo, anche questa una sosta breve, il veicolo, ora vediamo lo guida una signora, riparte per percorrere quindici metri poi si ferma nuovamente. Non comprendiamo non deve essere questione di guasto, la signora è tranquilla e ripete ancora la manovra allontanandosi, la seguiamo e finalmente riusciamo a capire tutto quando svolta a destra, giusto un attimo prima che ci sparisca dalla visuale. “Ah ecco!” esclamiamo. L’ “ah ecco!” in questione è un canide di media taglia che avevamo già scorto, ma non avevamo correlato con il singhiozzante procedere del veicolo, cane che ora svolta anche lui a destra, tenendosi accosto alle ruote padronali. Orbene, premesso che siamo pronti a chiedere scusa alla innominata (e da noi sconosciuta) signora nel caso un impedimento fisico più o meno temporaneo la obbligasse a quel comportamento, la domanda che ci sorge spontanea è: che razza di futuro può avere un'umanità in cui una padrona di mezzo quintale scorta, con un'auto che pesa una tonnellata, dodici chili scarsi di cane, e così brucia mezzo litro di comustibile di origine fossile (prodotto a sua volta da una massa enorme di vita vegetale trascorsa e milioni di anni di vita geologica) per far "produrre" poche gocce di pipì a Bobi? Per questa strada non si va in paradiso.


cane che piscia pissing dog

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