Evidentemente a qualcuno, nel gruppo vincitore delle ultime elezioni campesi, non deve essere piaciuta la possibilità che si stabilisse un nuovo stile di rapporti fra Maggioranza e Opposizione nel Consiglio Comunale, concependo la dialettica politica in termini forse un po’ primordiali del genere “ora ci siamo noi e comandiamo noi” e vivendo come un cedimento l’attenzione rivolta dall’Amministrazione alle osservazioni della Minoranza e dei cittadini. Così, non avevamo finito di compiacerci di “una corretta dialettica fra Amministrazione, Opposizione e cittadini, quanto mai opportuna e del tutto inedita a memoria d’uomo nel nostro Comune”, che subito qualcuno si è incaricato di tornare all’esibizione dei muscoli e del potere. In riferimento ad alcune questioni collegate all’attivazione di “campi solari”, di cui do documentazione in dettaglio nel mio blog (www. Grazian.splinder.com), è intercorsa una frequente corrispondenza fra Opposizione e Amministrazione, con richiesta di atti e documenti, e con domande e osservazioni. Da parte dell’Amministrazione ho ricevuto piena collaborazione; ma non a tutti evidentemente questo è piaciuto. Così, non appena il fisiologico rallentamento estivo dell’attività politica (quindici giorni, poi, come si vede) ha rallentato gli interventi, i nostri bravi fondamentalisti si sono messi all’opera. Ed ecco allora che nella nostra piccola Comunità si va dicendo che la Minoranza Consiliare, e segnatamente il suo Capogruppo, sarebbero addivenuti ala decisione di mitigare la propria assiduità nel controllo dell’Amministrazione, poiché il Sindaco avrebbe rappresentato la sua irritazione, riservandosi di dedicarsi alla ricerca di “scheletri negli armadi”, ovviamente degli avversari politici. La diceria è triplamente sciocca. In primo luogo perché, come ben si vede, la Minoranza è sempre doverosamente assidua nello svolgere il suo compito. In secondo luogo, perché i collaboratori o i sostenitori del Sindaco che vanno parlando in libertà non fanno un bel servizio al loro Primo Cittadino, affermando che avrebbe minacciato il Capogruppo di Minoranza perché faceva il suo dovere: è un grave reato, del quale sarebbe bene che neppure una vaga ombra sfiorasse il Sindaco. In terzo luogo perché lo sport della ricerca di scheletri negli armadi del Capogruppo è già stato praticato diffusamente, e se sono scheletri si vedrà, ma certo non sono negli armadi. Ma, in ogni caso, sarebbe gravissimo che, in presenza di notizie di reato, il Sindaco si astenesse per convenienza politica. E dunque una più accorta comunicazione e un più vigile controllo di chi dice e di cosa dice non possono che produrre un autentico dibattito politico, invece di scadere in un gossip per il quale, francamente, non siamo neanche in scala.
Enrico Graziani testina