Caro direttore, ieri mattina avevo deciso di concedermi una delle rare nuotate del mese d'agosto, perché, come lei ben sa, non amo farmi calpestare mentre mi asciugo al sole, e neppure condividere tre granelli di sabbia con decine di altri sconosciuti nudi e sudati. Ho pensato che andando di buon'ora la nuotata sarebbe risultata piacevole, tanto da ricrearmi mentalmente certe suggestioni andreacamilleresche. L'atmosfera letteraria, il mare splendido, mi avevano riconciliato con l'agosto elbano. Una, due, tre bracciate e, come Montalbano, mi lasciavo alle spalle caldo e affanni. Ma. Ma il demente agostano era proprio là. Un gommoncino bianco, un uomo, una donna, un canino. Motore acceso fino a riva, poi l'avvenente signora ha condotto il quadrupede poco oltre la linea di spiaggia a depositare i rifiuti organici, evidentemente incompatibili con le cromatissime toilette del mega yacht ancorato al largo. Siccome, nelle mie rare nuotate, non sono solita portarmi fotocamera e cellulare, ho assistito impotente alla scena, non senza riservare ai due in barca (per tacer del cane) blande invettive contro il loro apparato digerente, risolvibili con un di paio enterogermine. Pensavo che stesse facendo la medesima cosa anche quel gruppetto di persone che nel frattempo si era avvicinato al gommoncino scoppiettante che si stava per dirigere di nuovo verso il largo. Invece no. Salutavano tutti rapiti l'avvenente signora con canino scacazzante che, graziosamente, ricambiava con un lieve cenno della mano. Giunta a riva, ho avuto conferma dell'impressione che mi aveva sfiorato ma che, essendo per nulla fisionomista, non avevo preso molto sul serio. Dai bagnanti che avevano piantato l'ombrellone sul lembo del mio asciugamano, ho appreso che i maleducati (e trasgressori di almeno un paio di leggi della Repubblica) occupanti del natante gommato erano nientemeno che Carmen Russo e il suo riccioluto compagno. Così, invece di una nuotata alla Montalbano, ho assistito alla triste parabola italiana, ad un pezzettino di berlusconismo da spiaggia, alle nove di mattina, anche al di fuori delle telecamere dell'isola dei famosi. Cosa si può sperare da un popolo che applaude festante, con le eliche in faccia, nella zona destinata alla balneazione, alla cacca di un barboncino vip sulle dune vietatissime a tutti gli altri cani mortali? Mi sono cadute le braccia, e perciò non ho neppure potuto farmi un'altra nuotata. Elena Maestrini Cara Elena Mi perdoni, ma mi corre l'obbligo di formulare un rimprovero nei suoi confronti. Lei è giornalista, si è perfino sudata l'iscrizione all'albo con un lavoro vero, mica con articoli sul bollettino comunale di Ripafratta o pseudoservizi su su Tele-Usigliano-International, e si dimentica che come un prete (sacerdos in aeternum), un giornalista non cessa mai di essere tale. Ma come, la fortuna le recapita in braccio una vera VIP (Very Important Person) col suo vero VID (Very Important Dog) e lei, non solo non ne approfitta per strappare un'intervista eclusiva alla datata ma sempre attraente Nostra Signora degli Air-Bag e magari al fortunato canide che divide i suoi dorati giorni, ma si lascia andare ad invettive, assolutamente fuori luogo, su minime trasgressioni, motivate peraltro da incontestabile impellente bisogno? Pensi come piuttosto avrebbe potuto rendere alla comunità un vero servizio immortalando tre momenti con tre scatti: l'approdo della restaurata diva, il sollievo del cagnetto, gli adoratori che natatoriamente si assiepavano intorno a chi tanto benignamente scese (e lasciò una parte di sé) tra di noi. Potevamo aprirci il giornale! E non contenta di ciò, aggiungendo male a male, lei ha al contrario colto l'occasione per manifestare il populismo giustizialista tipico di voi intellettuali snob e di sinistra (e poi lamentatevi - direbbe giustamente Emilio Fede - se la gente non vi vota). Sarà impossibile difenderla dalle giuste accuse di disfattismo, di viscerale inimicizia verso la sacra nautica da diporto, di scetticismo portuale, e, più grave di tutte, di negazionismo dell'utilità del Water Front. La invito ad un serio ed approfondito esame di coscienza.
Cane barboncino bianco