“La procedura di vendita della Tirrenia – si legge in un dispaccio ANSA – è di fatto già partita: sono già state inviate infatti - si apprende da fonti governative - le lettere alle Regioni interessate per il trasferimento delle quattro controllate Siremar (Sicilia), Toremar (Toscana), Caremar (Campania), Saremar (Sardegna). I trasferimenti avverranno attraverso la firma di convenzioni con il governo centrale. Le Regioni dovranno ora dare una risposta al ministero delle Infrastrutture che, di concerto con Tremonti, sta occupandosi del dossier Tirrenia. Il bando di gara - in via di elaborazione da parte di Fintecna - per la cessione della società madre ai privati, è atteso per metà settembre: 60 o 90 giorni i tempi per le procedure che dovrebbero concludersi per fine anno”. Ed alla prima nota la stessa agenzia ne fa seguire una seconda che riporta ancora sull’argomento una dichiarazione del Ministro per le infrastrutture e i trasporti Altero Matteoli il quale commentando una “dichiarazione di interesse” del Presidente dell’armamento privato facente capo a Confitarma dichiara: “Non posso che essere lieto se una cordata di armatori italiani sia pronta ad acquisire, nel rispetto delle norme europee, Tirrenia. Mi auguro che tali imprenditori partecipino alla gara, il cui bando è in corso di predisposizione. La procedura di vendita di Tirrenia è stata avviata e prevede che le società regionali collegate siano cedute alle Regioni di riferimento, alle quali lo Stato garantirà tramite apposite convenzioni - aggiunge Matteoli - un contributo annuale per i collegamenti essenziali con le isole minori. Un contributo sarà devoluto anche a chi rileverà Tirrenia per i collegamenti da effettuare obbligatoriamente per garantire la continuità territoriale. Essere riusciti a confermare per tutto il 2009 i collegamenti e sostanzialmente la situazione del 2008 è frutto di uno sforzo finanziario encomiabile del Governo. Adesso bisognerà procedere speditamente - conclude il ministro - per mettere in atto un nuovo assetto di Tirrenia come l`Europa ci chiede, garantendo il servizio pubblico e i livelli occupazionali". Da rilevare dopo aver riportato gli accenti un po’ trionfali del Ministro, che forse con un po’ più apprensione alla vicenda stanno guardando, oltre che i marittimi della Toremar, le popolazioni insulari che attendono di sapere, dopo che hanno capito in che salsa saranno cucinati, di che cosa saprà la salsa. Dopo aver visto progressivamente spengersi la concorrenzialità di Toremar nei confronti del suo supposto “competitor” privato, è d’obbligo per gli isolani lo scetticismo sulla possibilità di fruire a breve degli effetti positivi dell’applicazione delle leggi di mercato anche sulle rotte del canale, con l’abbattimento di tariffe che definire scandalose è poco. Vedremo comunque se il nuovo assetto riuscirà a determinare una situazione in cui si potrà dire non più affermato, quanto recuperato, il diritto alla mobilità degli elbani, gigliesi, capraiesi .
marmorica toremar in accosto