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Elucubrazioni e crisi idrica all'isola d'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 21 agosto 2009

Chi scrive ha la immodestia di dichiarare una discreta esperienza nella gestione degli acquedotti. È questo il motivo per cui quando sente le nuove ed elucubrate proposte di risoluzione di un problema fondamentale come la riduzione delle enormi perdite occulte che gli acquedotti denunciano costantemente non riesce ad esimersi dal reagire. Ciò che in questi tempi mi lascia perplesso è l'adozione indiscriminata di una tecnica chiamata "distrettualizzazione" che consiste nel privare le reti di distribuzione di una delle loro prerogative migliori al solo scopo di tener sotto controllo le perdite. In altri termini la importantissima facoltà propria di una rete ben interconnessa di godere di un funzionamento idraulico ottimale viene totalmente compromessa dalla suddivisione in tante piccole sottoreti, chiamate distretti, scollegate le une dalle altre pur di poterle tenere perfettamente sotto controllo. Si tratta di una tecnica che si va diffondendo a macchia d'olio soprattutto tra i teorici più accreditati ma che non riscuote affatto le simpatie del sottoscritto essendo possibile raggiungere gli stessi risultati con metodologie diverse che non penalizzano minimamente la rete e che sono elencate nel mio sito http://altratecnica.it . Se la distrettualizzazione è ipotizzabile, sia pur con riserva, nelle grandi reti acquedottistiche allorché, come risulta dai programmi ASA, si pensa addirittura di adottarla all'Isola d'Elba quando cioè si pensa di suddividere in più parti reti che sono di per sé già troppo piccole e che, invece di parzializzazioni, abbisognerebbero di nuove interconnessioni atte a migliorarne la sicurezza ed il funzionamento, allora risulta chiaramente che si stia continuando su una strada che porta fuori rotta così come fuori rotta si è sempre andati con gli acquedotti elbani: le prove sono sotto gli occhi di tutti in questi giorni di canicola. All'Elba si devono lasciar da parte le dotte elucubrazioni utili soprattutto ai catedrattici per avanzare nella carriera universitaria e dopo una essenziale regolazione della pressione studiata per un ambiente del tutto particolare come è l'Elba e che nulla ha a che fare con la distrettualizzazione, bisogna trovare tutta l'acqua necessaria per coprire le elevate ma brevissime punte estive di consumo e per coprire quelle perdite occulte che non conviene eliminare per la spesa necessaria. Lo si può e si deve fare solo in un modo che viene invece evitato accuratamente: creare capaci accumuli di quel copioso ben di Dio che sono le piogge autunno-invernali. Tutti ricordiamo quello che è successo pochi mesi fa con l'Elba letteralmente e pericolosamente invasa dalle acque di pioggia e trovarci ora senz'acqua è semplicemente paradossale. Invito coloro che vogliono saperne di più a leggere la mia soluzione del problema nel sito http://altratecnica.it


acqua rubinetto

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