Torna indietro

Quello che dicevano di noi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 20 agosto 2009

Credo che, con i tempi che corrono, gli argomenti che propongo all'attenzione dei Vostri lettori siano meritevoli almeno di qualche riflessione se non argomento di discussione e dibattito. RingraziandoVi per la cortese ospitalità, Vi saluto cordialmente. flavio marzolla segretario P.R.C.del Circolo "U.Lupi" Isola d'Elba Cosi venivano dipinti i nostri migranti. Riletture utili “Clandestini” africani? No, sporchi italiani Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura: Non amano l’acqua, molti di loro puzzano anche perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. S costruiscono baracche di legno e alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi o petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. Da una relazione dell’Ispettorato per l’immigrazione del Congresso degli Usa, ottobre 1912 Criminali I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro Paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali. Da una relazione dell’Ispettorato per l’immigrazione del Congresso degli Usa, ottobre 1912 Violenti,eccitabili, accoltellatori Si suppone che l’italiano sia un grande criminale. E’ un grande criminale. L’Italia è prima in Europa con i suoi crimini violenti (….) Il criminale italiano è una persona tesa, eccitabile, è di temperamento agitato quando è sobrio e ubriaco furioso dopo un paio di bicchieri. Quando è ubriaco arriva lo stiletto. (…) Di regola, i criminali italiani non sono ladri o rapinatori – sono accoltellatori e assassini. Dal “New York Times”, 14 maggio 1909 La differenza nell’odore. Non sono, ecco, non sono come noi. La differenza sta nell’odore diverso, nell’aspetto diverso, nel modo di agire diverso. Dopotutto non si possono rimproverare. Oh no. Non si può. Non hanno mai avuto quello che abbiamo avuto noi. Il guaio è …che non ne riesci a trovare uno che sia onesto. Richard Nixon, presidente degli Stati Uniti d’America, 1973 Aglio, scimmie, sporcizia Nella stessa stanza trovai scimmie, bambini, uomini e donne, con organetti e stampi di gesso, tutti ammucchiati insieme (….); un caos di suoni e una combinazione di odori derivanti da aglio, scimmie e dalle persone più sporche. Erano, senza eccezione, la colazione più sozza che avessi mai incontrato. Descrizione del quartiere italiano da Charles lo ring Brace, “The Dangerous Classes of New york, 1872 Cartelli criminali, tutti italiani Oggi il cuore del crimine organizzato negli stati Uniti consta di 24 gruppi che operano come cartelli criminali nelle grandi città di tutto il paese. I loro membri sono esclusivamente di origine italiana, sono in costante comunicazione tra loro, e il loro insinuante funzionamento è assicurato dalla presenza di un corpo nazionale di capi. Dalla Relazione della President’s Commissions on Law Enfocerment and Administration of Justice, Usa, 1967 Distruttori del mercato del lavoro americano Una grande percentuale degli immigrati stranieri che si sono riversati in questo paese negli ultimi anni sono cattolici, e una grande percentuale di loro vengono dagli strati più bassi dell’Italia. La politica del Klan (Ku Klux Klan ndr) è di fermare il flusso degli indesiderabili così da evitare la distruzione del mercato del lavoro americano. Da “Principles and Purposes of the K.K.K.” Attentato a moralità e civiltà Noi protestiamo contro l’ingresso nel nostro Paese di persone i cui costumi e stili di vita abbassano gli standard di vita americani e il cui carattere, che appartiene a un ordine di intelligenza inferiore, rende impossibile conservare gli ideali più alti della moralità e civiltà americana. Reports of the Immigration Commission Usa, 1911 Nullafacenza e vile devozione La popolazione italiana che brulica da queste parti, macchia due volte il pavè del sobborgo rivoluzionario. Essa rappresenta la nullafacenza; rappresenta anche la vile devozione e mollezza nel pieno della sfacciataggine parigina e della blasfemia popolare. Da “La religion des Italiens vue par l’ecrivain Jules Vallès. Cronique publièe dan la France” 1882 Terrore transalpino risse e coltellate Il quartiere di Spalen a Bale è diventato negli ultimi anni una vera colonia di operai transalpini. La sera soprattutto queste strade hanno un vero profumo di terrore transalpino. Gli abitanti si intasano, cucinano e mangiano pressoché in comune in una saletta rivoltante. Ma quello che è più grave è che alcuni gruppi di italiani si assemblano in certi posti dove intralciano la circolazione e occasionalmente danno vita a risse che spesso finiscono a coltellate. Da “La Suisse”, Ginevra 17 agosto 1898


emigranti

emigranti