Avere sprecato denaro pubblico, per vivere tre giorni da Vip confusi tra gli esponenti del jet set internazionale; avere perfino assorbito un po’ di stile e signorilità; essersi ammirati negli specchi dei saloni liberty del “Café de Paris” con un bicchiere di champagne in mano e poi … e poi e poi ritornare nella propria isola ed essere presi a bottigliate in piena assemblea, per questi reduci monegaschi, deve essere stato un brusco ritorno alla realtà. Lo stesso on. Bosi, che si sforza di avere un look informale, deve aver trovato il gesto estremamente plebeo. Lui, che entrando in aula in maniche di camicia si era lasciato andare ad un furtivo gesto scaramantico, mettendo le mani dove le metterebbe un giovanotto che entrando in una sala da ballo popolare volesse controllare le artiglierie. Se non avesse fatto parcheggiare l'auto ministeriale direttamente sul marciapiede facendo spostare delle persone e impedendo l'uso del marciapiedi a elbani e turisti per il resto della serata, nessuno avrebbe capito che si trattava di un senatore della repubblica. Di qualcuno, cioè, che si sente al di sopra della legge. La bottiglia lanciata dalla signora Briano non era, però, rivolta a lui, ma all'assessore Luperini, il quale non aveva infranto il codice della strada, ma quello delle buone maniere, provocando la signora. Inopinatamente, la bottiglia ha deciso di cambiare strada e ha colpito in pieno petto l'Assessore Galletti, che vedi caso è assessore alle risorse idriche. Indenne invece l'assessore Piero Landi, ex presidente della Comunità Montana, ex sindaco di Campo nell’Elba, ex democristiano e animale politico a sangue freddo, che aveva saggiamente suggerito ai colleghi di rimandare alla prossima assemblea la discussione sulla elezione del presidente. Decisione che ha mandato su tutte le furie i consiglieri di sinistra che, riunendosi di fronte ai cocomerai, avevano preparato le munizioni per attaccare duramente la maggioranza, per poi alzarsi e andarsene, impedendo la prosecuzione dell'assemblea e lasciando la destra ammaccata a leccarsi le ferite. Essendo fallito il piano la sinistra doveva smaltire le energie e le munizioni accumulate per l'attacco. Che dire? Certo se un marziano, capitato lunedì nella sala della provincia, avesse visto questa ventina di persone, sedute su delle poltroncine imbottite, semisoffocate dal caldo, ma che trovavano comunque sufficienti energie per prendersi a male parole e a bottigliate, e si fosse chiesto chi mai fossero e perché lo facessero, difficilmente avrebbe potuto dedurre che si trattava del vertice della classe politico amministrativa dell'isola, a cui le popolazioni locali delegano la soluzione di gravi problemi. Se invece di un marziano si fosse trattato di un elbano, probabilmente, non avrebbe mai più messo piede in un cabina elettorale. Speriamo che sia servita come lezione a tutti e che con la prossima assemblea, dopo l'elezione del presidente e della nuova giunta, maggioranza e minoranza incomincino a confrontarsi sui problemi: sanita, crisi idrica, trasporti marittimi, recessione turistica, difesa ambientale, ecc. Comunque, vedere un giovane presidente di A.N. che cerca di calmare una diessina fuori di sé, già in fase di riscaldamento prima del lancio (Milena…ti prego…per favore…), è confortante, perché dimostra che molta strada è stata fatta sul piano dei comportamenti. Solo che c’è chi l’ha fatta in avanti e chi l’ha fatta indietro. Anche le donne hanno fatto molta strada. Non sempre nella direzione giusta: l’aggressività, infatti, è una caratteristica maschile e non è certo questa che manca in un’assemblea di maschi. Ci auguriamo, invece, che le donne siano portatrici di ciò che hanno in abbondanza: cultura, concretezza, sensibilità, buon senso. Non serve altro.