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Carlo Rizzoli risponde a Giovanni Gay: le Amministrazione devono agire

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 08 agosto 2009

Caro Giovanni, Il movimento di auto aiuto che ti accingi a organizzare è un’ ottima cosa, e credo che troverà nell’Amministrazione di PF un appoggio convinto. E’ un modo concreto di fare politica. Già, la politica. La discrezione di un’amministrazione nel fare cose ritenute ‘giuste’ su un tema bifronte come quello dello ‘sgombero’ all’ex Enel, può essere letta anche come ‘furbizia’ che punta ad ottenere un risultato evitando – con tale discrezione – possibili campagne para razziste. Il limite che avremmo avuto, sostieni, sarebbe quello di aver rinunciato nell’ occasione a fare anche una battaglia di principio che contrasti la cultura razzista. Rispetto a ciò penso alcune cose: - per prima cosa la cultura razzista si contrasta dando risposte concrete alle situazioni o percezioni di disagio che attraversano la popolazione, ovviamente senza spostare di un millimetro la barra da alcuni principi universali, riassumibili nel rispetto della dignità umana verso chiunque ( la pietas latina, che non è la pietà, ma il rispetto dell' Uomo in ogni uomo ). - Compito di chi amministra è quindi ‘fare politica’ indirettamente, attraverso gli atti di governo, le scelte. - Quello che abbiamo fatto nel concreto come Giunta in questi giorni confuta nei fatti che ‘la diseguaglianza sia penetrata nell’ inconscio della sinistra’ ( perlomeno da queste parti..,) così come tale ingenerosa definizione viene confutata da altri atti, quali la concessione di una nuova casa alla Comunità Exodus( cui seguiranno gli interventi per renderla pienamente funzionante) e altri quotidiani interventi che il Comune ha fatto e fa sulle diseguaglianze e le difficoltà. Se a Comune, Caritas, oltre al principio di solidarietà individuale che alberga in molte persone, si aggiungerà ora un Gruppo di auto aiuto, siamo sulla buona strada. Invito però a riflettere come la discrezione sia - soprattutto - anche rispetto della vita privata della persone interessate, comprese quelle che si sono prestate ad ospitare gli’ emarginati’ all’ avvio di un possibile processo di uscita dalla totale precarietà. Caro Giovanni, glielo hai chiesto ai due ragazzi portoferraiesi-rumeni di 18 e 19 anni che citi se potevi fare i loro nomi ? (Lui ha passato metà della sua vità a Portoferraio, fino al 2005, frequentando le elementari a S Rocco). Poi, certo, tre giorni fa (primo contatto) erano ”in visita dalla zia” (vera), quindi potenzialmente in grado di ritornare a Rovigo di propria volontà; al momento dell’ ‘sgombero’ (svolto senza problemi e con grande professionalità ed umanità dalla Polizia Municipale) si è scoperto che erano da alcuni mesi ’abitanti’ di quel non-luogo di Portoferraio che è l’Ex centrale ENEL e intenzionati a rimanere. Per non eludere il tema che hai posto, infine, ritengo che la battaglia sui principii, che ritengo doverosa, oltre che con gli atti concreti di chi amministra, la possono / debbono fare anche le forze politiche,le associazioni, praticando così il ruolo che la Costituzione loro riserva. L’ affermazione delle idee costituzionali (che altro è la battaglia antirazzista, o contro le discriminazioni di ogni tipo? ) non può essere cioè demandata alle sole Amministrazioni Pubbliche come si potrebbe in qualche modo ritenere leggendo il tuo pur interessante punto di vista. Anche per i due più giovani, comunque, si è aperta una possibilità che prima non c’ era e che anche con il tuo aiuto, ne sono certo, terremo aperta. Con affetto


carlo rizzoli

carlo rizzoli