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Come l'ideologia della disuguaglianza sia penetrata nell'inconscio della sinistra

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 07 agosto 2009

Sono molto contento che per Val e gli altri tre homeless si sia trovata una soluzione. Non sono affatto contento che la soluzione sia stata cercata e trovata in maniera semi-clandestina. Certo, si dirà, l'importante è che si sia trovata. Ma non è così semplice, purtroppo. Il sindaco e i consiglieri, muovendosi ufficialmente in un modo e ufficiosamente in un altro, si sono si resi più stimabili e simpatici che i loro colleghi leghisti di altre città, però senza probabilmente rendersene conto hanno fatto passare un principio che rafforza il leghismo stesso. E' il principio per cui la casa non è un diritto inviolabile, ma una concessione da parte di amministratori buoni. Carlo, Jessica, presumibilmente anche Cosetta e Roberto, in questi giorni hanno preparato una soluzione umanamente encomiabile per i sottoproletari rumeni, e con ciò hanno riconquistato la mia stima, per quel poco che essa possa contare nella loro vita. Ma perché lo hanno fatto "di nascosto", senza coinvolgere in tempo reale i media ? Lo so che sembra un cavillo sofista di un rompicoglioni ma non è così !!! Ho riflettuto a lungo per cercarne una ragione logica, che fosse compatibile con la loro integrità morale, che per quel poco che li conosco dò per sconata. Che il Perìa avesse, con l'ordinanza, commesso una gaffe politica e che cercasse di uscirne senza dare nell'occhio, era la spiegazione più semplice, ma non mi convinceva perché lo ritengo un uomo capace d autocritica e comunque si sa che non tutto dipende da lui. Con il suo comunicato stampa ha confermato di sapersi assumere le sue responsabilità, ma allo stesso tempo mi ha dato la chiave per rispondere al mio dilemma. La chiave del machiavellico comportamento suo e dei consiglieri ora io ritengo essere la seguente: "Siccome l'Italia si sta avviando verso il razzismo e la violazione dei diritti umani, e siccome non si può fermare questo processo, e non si può rispondere a testa alta, confutandoli, a coloro affermano che gli stranieri, i poveri, gli emarginati, sono cittadini di serie B, bisogna cercare di non dare nell'occhio, di non fare arrabbiare codesti neofascisti, né tantomeno le masse che loro sono riusciti a indottrinare, dunque se si aiuta qualcuno va fatto di nascosto, e ufficialmente bisogna far finta di essere inflessibili verso i suddetti soggetti deboli, sperando così che l'elettorato leghista non si accorga che invece noi siamo di sinistra" . Questa conclusione mi ha confortato sul piano della loro buonafede, ma mi ha inquietato circa la loro vulnerabilità politica e fragilità ideologica. C'è un'altra cosa che mi rovina la festa di oggi. Stamani ero presente allo sgombero, e ho visto che da dentro il capannone uscivano due senzafissadimora, con zaino in spalla e cani al seguito, con lo stesso sguardo perso che aveva Val due giorni fa. Stasera mi chiederò dove dormono loro: non mi interessa né chi fossero, né di che nazionalità, e pensate, non mi interessa nemmeno se rubavano ! Circa il discorso sulle bidonville, certo che nessuno vuole creare ghetti e tuguri in cui relegare i senzatetto, ma il punto è Quale alternativa ? In questo caso di Val l'alternativa si è trovata, ma perché dopo e non prima dell'ordinanza ?! Se Perìa fosse sindaco di Rio de Janeiro che farebbe delle favelas ? Le raderebbe al suolo perché offendono la dignità umana ?!! Non è forse il sistema che produce le favelas ciò che va raso al suolo ? Sarebbe come dire che un ospedale da campo va chiuso perché non è abbastanza igienico: lo è di più lasciare i feriti su un campo di battaglia ? E qui chiudo con le polemiche, capisco in ultima analisi che Roberto, Jessica, Carlo, ecc. devono governare, che governare è più difficile che contestare, che al loro posto probabilmente farei più errori di loro. Ma cercherò di mettere in pratica i miei obsoleti ideali cristiani / comunisti, ho intenzione di fondare un movimento di auto-aiuto per la gente in difficoltà, tenterò di offrire loro aiuto, ma anche e soprattutto dignità e coscienza dei loro diritti universali e inalienabili. Ha ragione Stefano Bramanti, che ha scritto una lettera bellissima, bisogna agire, e in fretta ! Anche Elena oggi ha scritto una lettera toccante, la ringrazio per avermi commosso. Vorrei chiudere con una citazione di Umberto Tozzi, che dedico a tutti i benpensanti che hanno contribuito a questa bella storia: "...NOI CHE STIAMO IN COMODI DESERTI / DI APPARTAMENTI E DI TRANQUILLITA' / LONTANO DAGLI ALTRI / MA TANTO PRIMA O POI / GLI ALTRI SIAMO NOI..."


campo nomadi centrale baracca

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