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Anche gli Albergatori si schierano contro i tralicci

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 05 agosto 2009

E’ da pochi giorni che l’Hotel Viticcio di Portoferraio, aderente al progetto “ecoalberghi”, progetto promosso dalla Associazione Albergatori con Legambiente Turismo e Parco dell’Arcipelago, si è aggiudicato un prestigioso riconoscimento a livello nazionale classificandosi al primo posto su oltre 300 alberghi italiani per i miglioramenti ottenuti in materia di salvaguardia ambientale e in particolare nella ristorazione (ad es. grazie all’uso di prodotti biologici o provenienti dal commercio equo e solidale) e nel risparmio idrico. Ogni anno l’isola d’Elba, grazie ai suoi “eco alberghi” (una trentina distribuiti su tutto il territorio e riportati sul sito www.elbaecohotels.it ), si distingue a livello nazionale per iniziative che hanno come obiettivo concreto in primo luogo la salvaguardia e la promozione della nostra isola e il risparmio idrico ed energetico. Aziende quindi che investono ogni anno energie umane e risorse fisiche per cercare di limitare l’uso di acqua (riduttori di flusso, riciclo delle acque, avvisi di sensibilizzazione ai clienti per l’uso di doccie, rubinetti, etc.) e di energia (pannelli solari, lampade a basso consumo, sensori per le luci nei luoghi comuni e sensori alle finestre per l’aria condizionata, etc.), in un’ottica più ampia di rispetto dell’ambiente che diventa non solo volano per il turismo, ma anche il perno sul quale ruota un nuovo modo di fare impresa. E mentre diversi imprenditori privati investono e si impegnano in questo senso, cercando anche di “pesare” meno sulla collettività almeno in termini energetici ed idrici, altri la pensano diversamente e non con le stesse cautele propongono progetti devastanti, come appunto l’elettrodotto. Nel 2009 si va su Marte e non si riesce a interrare dei cavi che portano energia elettrica? Impossibile! Pur comprendendo la necessità di potenziare la distribuzione dell’energia per dar seguito alle crescenti richieste anche del mondo produttivo, non si comprende come si possa accettare che l’Elba con, il suo ambiente, la sua natura, i suoi paesaggi venga compromessa dalla messa in posa di devastanti tralicci alti 40 metri. Da tempo avremmo dovuto risolvere l’interramento della rete elettrica magari chiedendo l’intervento economico della Regione. Forse anche per l’Elba la Regione Toscana avrebbe potuto erogare a Terna un contributo di 1.500.000 come ha fatto per l’interramento dei tralicci intorno a Firenze. Sembra paradossale che all’Elba, Parco Nazionale, sia difficilissimo installare pannelli fotovoltaici perché la Sovrintendenza non approva le richieste in quanto invasivi sul paesaggio, e poi per impattanti tralicci di decine di metri di acciaio, non si abbia niente da dire. E’ quasi ridicolo.


tralicci enel elettrodotto

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