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Controcopertina - Mantovani: Ostinazioni di Legambiente contro i cinghiali ed altro

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 04 agosto 2009

Caro Direttore, come le ho già scritto in altre occasioni non mi perdo mai un suo “A Sciambere”, e il suo stile giornalistico, un po’ nostrano, un po’ arrabbiato, mi piace moltissimo. Per quanto riguarda i contenuti, a parte qualche argomento, anche io la penso in modo diverso da Lei, e non sto parlando della Sua passione Anti Berlusconiana, che non trovo comunque originale, ma di altre questioni a noi più vicine. Sta di fatto che il modo in cui lei esprime le sue ragioni a me fa simpatia e curiosità. E poi se non ci fossero le differenze di opinione tutti indosseremmo uno Swatch e leggeremmo il Tirreno: una tristezza infinita. Io invece porto un LOCMAN, leggo Elbareport e mi diverto un sacco. Inoltre mi levo tanto di cappello perché Elbareport è un importante servizio per tutti noi. A proposito dei modi in cui si esprimono le proprie ragioni, vorrei però chiederLe una cortesia. Potrebbe spiegare Lei al suo amico Mazzantini alcune cosucce? Io preferisco non farlo perché ho una fifa matta che mi risponda di nuovo. Primo, sono nato a Marina di Campo, nella casa dei miei genitori costruita da mio nonno, campese pure lui, e credo di avere diritto a esprimere le mie idee ,senza per questo voler comandare nessuno. Inoltre lo tranquillizzi sul fatto che per me destra o sinistra non significano assolutamente niente, e ormai sono troppo “vissuto” per sentirmi tradito da un politico. Il fatto che il Sig. Mazzantini non sia un animalista spiega non solo il fatto che continua a chiamarci GORILLI, ma soprattutto la sua ostinazione a voler “eradicare” i Cinghiali . Una curiosità:li vuole trucidare tutti uno a uno, maschi , femmine e piccini ,oppure preferisce farlo in massa con la “peste suina”, come qualcuno suggeriva anni fa? I cinghiali all’Elba ci sono sempre stati e il fatto di essere stati reintrodotti non giustifica una condanna così inesorabile, inoltre prima del Parco erano contenuti dai cacciatori in un numero fisiologico. E poi se Mazzantini promuove questo “eradicamento” non vedo allora perché dovrebbe fermarsi ai soli cinghiali ? In fondo di specie alloctone sull’isola ne girano molte, anche a due gambe. Per favore Direttore gli spieghi anche, gentilmente , che io sono favorevole alle IBA e sono ben contento che esistano Parchi e AMP , che in Europa funzionano spesso assai bene , come ad esempio nella vicina Corsica. Purtroppo quello che ci è stato imposto da queste parti è ben diverso e tempo fa parlavo con l’amico Tanelli , anche lui la pensa in modo diverso da me ma è un gentiluomo, e gli ho chiesto: “quali vantaggi ha portato il Parco Nazionale alla Flora e alla Fauna dell’Elba” , e lui mi ha risposto sincero : “Nessuno”. Il Sig. Mazzantini però ha ragione quando dice che il divieto di accesso a Montecristo è frutto di un insensata politica di anni remoti,in cui la vera motivazione era assicurare vacanze esclusive a pochi privilegiati. Il problema è che questi vincoli oggi, per motivi diversi, si vorrebbero rendere eterni. Mazzantini ha ragione anche quando ricorda che a quei tempi Legambiente e i Verdi non esistevano, la Natura si evolve a cicli , infatti negli anni successivi i Verdi entrarono prepotentemente nel Parlamento, per poi uscirne miseramente ai tempi odierni. Sono d’accordo con lui quando dice che finalmente i governi del Mondo sono attenti ai problemi ambientali , e questo si deve anche a tante associazioni come Legambiente, che negli anni addietro hanno svolto un ruolo prezioso, anche grazie a un vasto e meritato appoggio popolare. Oggi però le coscienze sono maturate, e a mio avviso rinchiudersi in posizioni troppo intransigenti o integraliste, rischia di far perdere i consensi tanto faticosamente raggiunti. MARCO MANTOVANI Gentile Sig. Mantovani Mi son fatto promettere da Mazzantini che non le risponderà, proverò a farlo (indegnamente) io con le poche conoscenze naturalistiche che può avere un giornalista che, come diceva un noto umorista, deve essere bravo a spiegare pure quello che non capisce. Dopo averla ringraziata per gli apprezzamenti vado in ordine sparso a commentare le sue affermazioni: “I cinghiali all’Elba ci sono sempre stati ..” E’ molto relativamente vero: l’ultima notizia di abbattimento di un cinghiale all’Elba data 1802, e trattatavasi sicuramente di un cinghiale “maremmano” (taglia media 40 kg max un maschio 70 kg) niente a che vedere nemmeno sotto il profilo riproduttivo (una cucciolata max 4 individui all’anno a fronte di due cucciolate max 12) con il “maiale peloso da bersaglio” importato per il piacere venatorio di una esigua minoranza elbana 160 anni dopo la mi par naturale estinzione del predecessore, con devastante impatto sia con le attività agricole che con la fauna e la flora autoctona. Le due razze non sono comparabili ripeto per prolificità e quindi per potenzialità invasiva: una coppia di “maiali da sparo” può produrre rispetto all’antico cinghiale una massa animale di discendenti del 600% superiore (hanno letto bene i lettori 6 volte tanto) solo alla prima generazione. Non è casuale che ci siano soggetti pubblici come l’ex Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (ora ISPRA) impegnati in progetti di selezione che riescano a salvare i geni del vecchio maremmano, in previsione di una sua reintroduzione, previo ovviamente far piazza pulita del maiale di cui sopra, obiettivo per il quale tutti i mezzi sono buoni dall’abbattimento, alle trappole al sale sulla coda se qualcuno ci riesce, l’importante è che questi ingombranti e dannosi quanto sgraditi ospiti dell’Elba per usare un francesismo si tolgano tre passi dai ciglioni (cioè dagli occhi nostri) “E poi se Mazzantini promuove questo “eradicamento” non vedo allora perché dovrebbe fermarsi ai soli cinghiali?” Giustissimo, infatti a parere di Legambiente (non solo di Mazzantini) identico trattamento dovrebbe applicarsi a Mufloni, alla Lepre Europea che ha soppiantato la sottospecie endemica di Lepre Corsa che originariamente popolava l’Elba, così come all’Alectoris Ciukar (Coturnice Orientale), che (non lo dico io ma l’Università di Pisa) immessa sciaguratamente sul nostro territorio (sempre per sparacchianti finalità) ha geneticamente e purtroppo irrimediabilmente inquinato la nostra Alectoris Rufa (Pernice Rossa). Per quanto riguarda gli esemplari di Homo Sapiens Sapiens ancorché alloctoni, garantisco che Legambiente non propone alcune eradicazione, anche se, a dirla tra noi, per qualcuno di questi, per quel che ha fatto e per quel che ha sfatto, un par di stioppettate nel derriere con le cartucce caricate a sale, di quelle che i contadini di mezzo secolo fa sparavano a noi discoli ladri d’uva e cocomeri, non sarebbero totalmente fuori luogo. Per favore Direttore gli spieghi anche, gentilmente , che io sono favorevole alle IBA e sono ben contento che esistano Parchi e AMP , che in Europa funzionano spesso assai bene, come ad esempio nella vicina Corsica Gliel’ho spiegato: mi ha risposto che mette una firma sotto all’uso di parametri corsi per la definizione dell’Area Marina Protetta dell’Arcipelago Toscano, ma che teme che poi, molti suoi amici (suoi di lei) accorgendosi come suona davvero la musica francese (realmente e non nelle versioni fornite da musici improvvisati e casinisti) non sarebbero affatto felici. … Montecristo … Su Montecristo come sulle altre isole sottoposte ad alto vincolo Legambiente si è sempre espressa per una “fruibilità sostenibile” che deve sempre determinarsi caso per caso. Certo, la priorità degli scopi conservativi rispetto ad altri che possono essere anche legittimi, ma appunto subordinati, fa sì che deve essere in primo luogo la riconosciuta scienza a determinare limiti e modi della fruibilità. Per quanto riguarda l’isola del (supposto) tesoro cito poi due episodi. In primis che fu Legambiente a denunciare la presenza di Vip e Vippotti nelle acque proibite ai comuni mortali di Pianosa e Montecristo, e che Legambiente sollevò lo scandalo dei permessi “scientifici” concessi a piene mani a medesimi soggetti, l’elenco dei quali, segretato da Barbetti, prima o poi conosceremo. Il secondo meno noto e che anni prima, quando Montecristo era proprietà dell’IRI, a seguito di un gruppetto di visitatori condotti colà da un’associazione ambientalista, si infiltrò un perfido giornalista dell’Unità (che allora tirava 250.000 copie nei giorni feriali) e la sua “innocente” chiacchierata di due ore col guardiano dell’isola ignaro, produsse un discretamente sputtanante articolo di 7500 battute (mezza pagina con foto) nel corso del quale il fraudolento scriba ripeteva svariate volte lo stesso interrogativo beffardo: “Ma allora cosa ci viene a fare Romano Prodi a Montecristo?”. In testa a quel pezzo c’era la stessa firma che troverà qui sotto. Quanto sopra per dirle quanto quei due (Mazzantini e Rossi) abbiano sempre tentato di ostacolare chi voleva fare uso esclusivo (o di coroporazione) di patrimoni collettivi senza curarsi molto se appartenevano ad una consorteria affaristica, una “guapperia” ittico-venatoria o a una “vipperia” potente e prepotente, senza considerare se chi "ce provava" stasse a destra, a sinistra, al centro, sotto o sopra. E ciò mi lega al successivo punto E poi se non ci fossero le differenze di opinione tutti indosseremmo uno Swatch e leggeremmo il Tirreno: una tristezza infinita Ha ragione lei Mantovani il mondo è bello perché è vario, pensi che ci sono perfino persone che ritengono molto più importante l’essere sia rispetto all’avere che all’apparire. Sa Mantovani, io leggo il Tirreno (ci ho perfino scritto!), ho al polso un Citizen da 80 euro (che mi sembravano pure troppi per un oriolo), aggiungo di acquistare sempre auto usate (c’è sempre chi la cambia per il gusto di cambiarla, consentendo ai meno abbienti e/o meno pottaioni di fare un buon affare) e se definissi triste e grigia o infelice la mia vita direi una bugia. Di più, mia moglie e mia figlia reduci da un (economico) viaggio in Asia mi hanno parlato della semplice, serena felicità del popolo Iban (gli ex-tagliatori di teste del Borneo ora pacificissimi) che hanno solo di che soddisfare i loro primari bisogni materiali e spirituali e vivono in comunità nelle quali il vicino di casa è sempre amico e solidale. L’idea, signor Mantovani, che il lusso e il possesso delle cose "esclusive" facciano la felicità di un individuo o di un popolo non la condivido affatto (e non la condivide la parte maggiore dell'umanità): felice è chi non sa cosa sia l’invidia, non chi possiede tutto e per questo è oggetto di invidia (da parte dei poveri di spirito, anche quando sono solo un po’ meno ricchi di danaro dell'invidiato). Chi ci guida attualmente (non lo cito per non svilire il tono di questo scambio di idee) sulla filosofia dell’avere e dell’invidia ha radicato il suo potere, ma anche per lui, come per noi tutti suonano giuste le parole di Branduardi: Vai cercando qua, vai cercando là, ma quando la morte ti coglierà che ti resterà delle tue voglie? Vanità di vanità. Sei felice, sei, dei pensieri tuoi, godendo solo d'argento e d'oro, alla fine che ti resterà? Vanità di vanità. Tutto vanità, solo vanità, vivete con gioia e semplicità, state buoni se potete... tutto il resto è vanità. La saluto insieme a Mazzantini (presente solo in spirito alla stesura)


cinghiale 4

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