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Lucchesi: Nessuna minaccia dalla posidonia.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 02 agosto 2009

Malgrado l’allarmismo di alcuni solerti esponenti della politica non c’è nessun pericolo proveniente dalla posidonia oceanica, che malgrado il nome, popola il Mare Meditarraneo “spiaggiata” su alcuni dei nostri litorali. Le foglie di posidonia, staccatesi dal fusto, si accumulano nelle acque della battigia conferendole un colore marrone e quindi si depositano sulla terra ferma. Lo spiaggiamento delle foglie di posidonia non interessa solo l’Elba, ma anche le coste della Versilia, dove mescolandosi a detriti di vario tipo crea il fenomeno del cosìdetto “lavarone”, che nel mese di luglio di quest’anno ha fatto gridare all’emergenza Talvolta ,da maggio a luglio, trasportata dalle correnti, può accumularsi sulla battigia una quantità enorme di foglie di posidonia, che hanno forma nastriforme. Vale la pena di fare presente che, contrariamente a quanto in generale si pensa, la posidonia non è un’alga,ma una pianta acquatica con caratteristiche simili a quelle terrestri. E’ anche opportuno ricordare che il ritmo delle stagioni in mare è anticipato rispetto a quello terrestre, con la conseguenza che di questi tempi, in mare siamo già in autunno ed, in autunno… le foglie cadono. In generale, se la posidonia morta non è bella a vedersi, l’esistenza diffusa di questa pianta, ovvero delle praterie di posidonia testimonia il buono stato di salute del nostro mare , con buona pace di quanto sostengono alcuni ambientalisti catastrofisti, ed ora, come sembra, anche alcuni politici. Il fenomeno posidonia si è particolarmente accentuato in questi ultimi anni lungo le nostre coste anche in rapporto alla costruzione di strutture artificiali a protezione dell’erosione, che ha comportato lo sviluppo di comunità di fondi rocciosi con numerose specie di alghe caratteristiche di questi fondi le quali, distaccandosi dal substrato si accumulano trasportate dalle correnti nelle acque della battigia. Per quanto riguarda le posidonie che fortunatamente sono presenti lungo la fascia costiera, lo spiaggiamento delle foglie è in rapporto al ciclo biologico di questa fanerogama, come si è detto. Le foglie di posidonia, quindi non possono essere catalogate come inquinamento ma soltanto come materiale biodegradabile da rimuovere, la cui concentrazione è legata al gioco delle correnti, con la conseguenza che il fenomeno può ridursi o scomparire del tutto da un giorno all’altro in particolare col vento di terra. In passato le foglie di posidonia, utilizzate come isolante nella costruzione dei tetti, lettiera per il bestiame o per imballare materiali fragili, da qui il nome di “alga dei vetrai”, od in farmacologia per curare infiammazioni, oggi sono oggetto di studio per analizzare la possibilità di un loro utilizzo per la concimazione in serri cultura e la produzione di biogas. Oggi, le foglie di posidonia sono catalogate come rifiuto solido devono essere smaltite con la conseguenza che la partita è aperta ed il risultato è affidato alla solerzia e alla prontezza delle varie amministrazioni interessate.


spiaggia laconella posidonia

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