Giornate d’intenso lavoro per gli uomini della Compagnia della GdF di Portoferraio, che nei giorni scorsi, durante una serie di controlli volti a contrastare il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno sottoposto a controllo un pregiudicato S.A. di anni 24 originario di Piombino trovato alla guida di un ciclomotore. Durante il controllo lo stesso, all’occhio esperto dei militari, dava forti segni di nervosismo che ha indotto i medesimi a sottoporre il lo stesso a perquisizione estesa anche al motociclo. L’attività compiuta ha permesso di rinvenire occultata nel sottosella una pistola modello MIL SPEC STANDARD NSN 1005. L’arma, detenuta illegalmente, veniva sottoposta a sequestro d’iniziativa per il reato di cui all’art. 699 c.p. “Porto abusivo d’armi” ed art.4 Legge 110/75 che disciplina il porto di armi ed oggetti ad offendere mentre il suo detentore veniva denunciato. Nell’ambito dell’attività dedicata alla vigilanza posta in essere nei confronti dei bar ed esercizi assimilabili dove sono stati installati apparecchi da divertimento ed intrattenimento di cui all’art. 110 comma 6 ed 8 del TULPS sono stati eseguiti diversi controlli. L’attività eseguita ha permesso di rilevare irregolarità in due esercizi commerciali uno situato nel Comune di Porto Azzurro e l’altro nel Comune di Capoliveri. Nella fattispecie, sono state riscontrate violazioni all’art. 14 del DPR 26.10.1976 NR.640 e all’art. 110 comma 9 lettera f . Più specificatamente, i militari hanno riscontrato che due degli apparecchi detenuti nel pubblico esercizio del Comune di Porto Azzurro ed uno di quelli detenuti nel pubblico esercizio di Capoliveri, risultavano non collegati alla Rete Telematica che permette ai Monopoli di Stato di conteggiare le puntate e quindi gli incassi realizzati, incassi su cui il gestore versa l’imposta. I tre apparecchi da intrattenimento sono stati sequestrati e messi a disposizione dei Monopoli di Stato per la successiva eventuale confisca. Tale violazione è stata sanzionata ai sensi dall’art. 110 del TULPS disgiuntamente sia all’esercente del pubblico esercizio che al gestore degli apparecchi medante l’applicazione di una sanzione ammnistrativa pecuniaria che prevede da un minimo 1.000 ad un massimo di 6.000euro a ciascuna delle parti. Per tale sanzione è possibile il pagamento n misura ridotta di un terzo del massimo della sanzione (quindi 2.000 euro ad apparecchio). Inoltre, per ogni apparecchio riscontrato irregolare è stata applicata un’ulteriore sanzione, sempre a mente dell’art. 110 del TULPS, da un minimo di 500 euro ad un massimo di 3.000 euro. Anche in questo caso è previsto per l’estinzione della violazione il pagamento in misura ridotta di un terzo della sanzione max per ogni apparecchio contestato.
finanza auto moby nave