Torna indietro

A casa di Val

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 31 luglio 2009

Eccolo, è questo il “campo” rom che toglie il sonno agli elbani onesti ed operosi, che con le sue inguardabili lamiere offende il gusto estetico del grattacielo e mette in pericolo il suo primato trash, che con i suoi 3 (tre) sacchetti di rifiuti offusca l’augusto profilo della vecchia centrale Enel, e disorienta il volo dei piccioni. Non sia mai che il lento sgretolarsi dei blocchi Esaom sia infastidito da il viavai dei senzatetto. Tra le quattro persone che adesso trovano rifugio nel “campo” c’è anche una pericolosa sordomuta e una ragazza di 18 anni, per non parlare di “lui”, quell’ombra inquietante, che durante il giorno si nasconde dietro le colonne della Coop armato di piattino per l’elemosina e cucciolo sulle ginocchia. Sì, con il caldo e la crisi è scoppiata anche l’emergenza rom (non sono tutti zingari, ma fa lo stesso). Occorre sgomberare, perché la situazione si sta facendo drammatica, e per il decoro della periferia del Ponticello, per lo zerbino delle Moby a pieno carico (con quello che costano i biglietti!), non si può sopportare oltre, è veramente troppo. ll 6 agosto prossimo, quando sarà esecutiva l’ordinanza di sgombero, non serviranno le ruspe per mandarli via, basterà un vigile urbano con una bic in mano. Eppure Val e la sua compagna che parla a gesti, e l’altra coppia di giovanissimi romeni, ci stavano bene nel piazzalone dell’Enel, sotto l’unico albero che è resistito al tempo. “Ci siamo abituati ad abitare qui – dice Val – d’inverno riparavo il tetto quando pioveva dentro, poi avevamo coperte a sufficienza. No, il riscaldamento no, come facevamo? Cuciniamo con un fornello a gas. Adesso c’è abbastanza fresco. Ci laviamo ai bagni pubblici, portiamo i vestiti in lavanderia. Sono due anni che quella è la nostra casa”. Davanti all’ingresso c’è un tappeto, una sedia con una maglia lasciata ad asciugare, ciabatte. Alla porta anche un paletto con un lucchetto, e poi i tre cuccioli di Lola, la compagna di elemosina di Val. “Quella sporcizia che c’è non è nostra, noi buttiamo sempre tutto nel bidone. L’anno scorso c’erano altre persone, che però si fermavano qualche giorno.” “ Ho provato a cercare lavoro, - dice Val in un italiano più che comprensibile - mi dicono che il mio problema è la lingua, ma io voglio lavare i piatti mica fare il direttore! Ho lavorato per alcune settimane, poi non mi pagavano, mi offrivano qualcosa da mangiare, ma io vorrei un lavoro e uno stipendio! Allora ho deciso di chiedere l’elemosina. La prima volta che mi sono seduto per terra mi sono vergognato, adesso lo faccio tutti i giorni, le persone si fermano, parlano con me. Ma ormai io sono quello della carità alla Coop e non credo che qualcuno voglia più darmi un lavoro. Alcuni passano e mi dicono “Vai a lavorare!”. Ma loro non sanno niente di me!” Val e la sua compagna vengono dalla Romania. “Volevamo cambiare vita, là avevo lavori brevi, pochi soldi. Speravo di riuscire ad avere una casa in affitto, invece… Se ho pensato di tornare in Romania? Ancora no, speravo che. . adesso non lo so, non lo so dove dormiremo il 6 agosto”.


rom campo nomadi centrale

rom campo nomadi centrale

campo nomadi centrale baracca

campo nomadi centrale baracca

campo nomadi rom centrale baracca

campo nomadi rom centrale baracca