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A Sciambere della "giornata particolare"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 30 luglio 2009

Giovanni Baroni detto “Mingrino” per la sua costituzione poco robusta, era stato un fascista della prima ora, ma al di là delle espressioni talvolta trucibalde era una persona mite, e una vittima designata di una serie infinita di scherzi. Gli antifascisti suoi coetanei al bar Roma più che scontrarcisi lo prendevano continuamente per il culo: gli attaccavano col nastro adesivo al cappotto fogli sui quali c’era scritto “Fascistaccio” che Baroni si portava in giro ignaro, baravano spudoratamente (fattispecie Teodolindo) giocandoci a carte, a scopa o alla mariaccia, organizzavano performance canore nelle quali a comando tutta la sala carte quando entrava lui si metteva a cantare Bandiera Rossa, continuavano a ripetere la fola che lui aveva fatto la Marcia su Roma sì, ma che non l’aveva portata a termine in quanto fermatosi per due giorni in un casino a Civitavecchia. Erano anni quelli in cui si andava volentieri al bar a vedere in televisione gli eventi sportivi con gli amici, ed una sera in TV c’era il match pugilistico Benvenuti-Monzon. Qualcuno notò che Mingrino seguiva le fasi che precedevano l’incontro con una inusuale partecipazione. Qualcuno si chiese il perché e qualcun'altro spiegò “Chiaro .. Benvenuti è fascio!” A quel punto scattò lo scherzo: dopo un rapido passa-parola tutta la sala fingeva di fare un tifo indiavolato per l’argentino Monzon contro l’italiano Benvenuti, facendo incazzare bestialmente il sorpreso Baroni. Per giunta Monzon pestò Benvenuti come un tamburo e l’italiano perse il titolo. Baroni rattristato lasciò la sala per ultimo, ma fu ferocemente incicciato, mentre passava davanti alla cassa, da Gigino Villani che volle girare il coltello nella piaga e facendo riferimento a cose che in effetti erano accadute quel giorno disse: “Certo Baroni che giornata oggi per un fascista come lei … l’Italia ha riconosciuto la Cina, c’è il Negus Hailé Selassié in visita a Roma, lei ha perso sei scope di fila con l’avvocato Lupi, n’ha toccate anche Benvenuti da Monzon ….” “Hai ragione - disse facendosi più curvo e avviandosi all’uscita Mingrino – è meglio che me ne vada a letto, avesse a capitammene qualche altra!” Orbene ci è tornato in mente quell’episodio di una quarantina di anni fa, pensando a come deve sentirsi oggi un antiparco elbano di quelli DOC o di più recente fede, uno che solo a sentire nominare Legambiente gli vengono gli sturbi, nell’apprendere, leggendo questo numero del giornale, che: a) Sono finite nel cestino le promesse di abolire parchi ed Amp: l’Italia ha recepito la Direttiva Ue per l’ambiente marino (evidentemente i solenni impegni legaioli e i viaggi a Roma sono serviti a meno d’un cazzo); b) Aree marine protette: la Prestigiacomo fa il marchio di sostenibilità per la valorizzazione (idem come sopra) c) Si è risolta in un fiasco anche la seconda asta, e il brutto affare dell’ecomostro di Stato del Villaggio Paese, è risultato troppo caro anche per gli speculatori (Bosi dice che lui uno che è interessato lo conosce, lo faccia conoscere anche all’agenzia del demanio che è meglio) Che giornatina eh?


Benvenuti Monzon

Benvenuti Monzon