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Controcopertina: A che servono i parchi? Lettera Aperta all'assessore Ricci

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 29 luglio 2009

All’Assessore alla Gestione del Territorio e Ambiente del Comune di Marciana Cristiano Ricci. A Che servono i Parchi? Il fine a tutti noto è la conservazione della natura e dei valori paesaggistici; il “prezzo da pagare”, che tutti conosciamo - e mal sopportiamo - attraverso il quale realizzare la conservazione della natura sono certi vincoli e le conseguenti sanzioni. Tutto il resto è ignoto ai più, perché, anche sopraffatto per molto tempo dalle emergenze, il nostro Parco non è ancora riuscito a dare prova evidente delle sue potenzialità. Restano ancora sconosciute le lungimiranti sfide delle aree protette, che da semplici luoghi di conservazione della “bellezza”, ambiscono a diventare luoghi di eccellenza per la sperimentazione di nuovi modelli di sviluppo capaci di migliorare la qualità della vita delle popolazioni presenti e future senza che venga “consumato” il capitale; questa è infatti la finalità “esclusiva” dei parchi, di conservare le risorse naturali anche per le future generazioni, così come valori e stili di vita che sono la nostra ricchezza più profonda. I Parchi parlano di fonti di energia rinnovabile; di recupero delle produzioni biologiche e di qualità; della cementificazione che a certi livelli costituisce un disvalore economico; di Carta Europea del Turismo Sostenibile; di attività del tempo libero che possono e devono costituire un elemento di sviluppo economico e sociale; di certificazioni ECOLABEL…. La realtà quotidiana dei parchi e’ fatta spesso di grande professionalità e voglia di fare ma di scarse risorse, troppa burocrazia e scarsa attenzione da parte delle altre istituzioni; di energie spese a difendersi dalle critiche superficiali e dallo scherno di chi, invece, dovrebbe cercare di comprenderne e condividerne il fine e contribuire a farli funzionare. Tra le popolazioni locali non vi è ancora sufficiente conoscenza e consapevolezza dell’opportunità che rappresentano, e prevalgono - e sono comprensibili - opinioni basate su una negativa esperienza diretta, legata perlopiù all’esubero di animali devastanti per il territorio; le donne e gli uomini “istituzionali”invece non possono permettersi di trattare la “questione Parco” in maniera approssimativa, e pensare al Parco solo come ad un’area da rimpicciolire per guadagnare maggiori spazi di libertà d’azione. Essere rappresentanti della Comunità del Parco nel Consiglio Direttivo è una enorme responsabilità, che impone studio, informazione, impegno; significa avere conoscenza e coscienza che l’ambiente per la nostra generazione e per il nostro territorio è IL PROBLEMA fondamentale, dal quale derivano la salute, l’economia, il benessere generale. Significa quindi saper prendere decisioni sulla base non delle proprie “preferenze personali” ma per il bene della comunità intera, consapevoli anche del fatto che tutto il mondo civilizzato riconosce l’importanza della presenza delle aree protette in un territorio e quando deve decidere la propria meta turistica chiede, cerca la presenza dei parchi. Attenzione a cadere nella tentazione di prendere solo le decisioni più facili - in tema ambientale vige il principio della complessità, nulla è facile - , attenzione a dimenticarsi di problemi che paiono lontani come il nucleare, ricordandosi piuttosto che quando si tratta della salute e del benessere generale è prezioso il “principio di precauzione”, basato sui punti della previsione e della prevenzione. C’è un detto che mi è particolarmente caro: “Quando ti troverai ad un bivio, di fronte ad una strada in salita ed una in discesa, ricordati che quella in discesa è si meno faticosa, ma anche che le strade in discesa spesso portano in fondo ad un pozzo. Buon lavoro.


Marciana  panorama  sole

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