PROVENZALI (FI-PDL): “In Toscana continuano le liste di attesa a danno soprattutto delle fasce più deboli della popolazione” Interrogazione all’Assessore Rossi sulle liste di attesa per le prestazioni ordinarie ed intramoenia, la loro pubblicazione on-line e sui rimborsi per il superamento dei limiti di attesa “I tempi di attesa per visite specialistiche, per prestazioni di diagnostica e per molti interventi chirurgici sono tra le criticità presenti nel Sistema Sanitario toscano e, ad oggi, il problema permane soprattutto a carico di coloro che si trovano socialmente ed economicamente ai margini della società toscana”. A fronte di tutto questo il consigliere regionale Leopoldo Provenzali, membro della Commissione Sanità, ha presentato un’interrogazione urgente in materia all’assessore Rossi per conoscere “i tempi di attesa degli interventi chirurgici più frequenti nelle strutture pubbliche toscane in regime cosiddetto ordinario (gratuite o con eventuale pagamento solo del ticket) e in regime cosiddetto intramoenia, cioè a pagamento e quali misure si intenda adottare al fine di risolvere il problema”. “Il problema delle liste di attesa” dice Provenzali “è una questione sanitaria complessa che necessita di misure organiche ed adeguate in grado di fornire risposte appropriate di qualità, efficaci ed efficienti, ai bisogni di salute della popolazione. Senza dimenticare che l’abbattimento di tali liste è dovere e compito precipuo delle ASL e non si risolvono con misure tampone ma con una corretta programmazione sanitaria regionale ed un’altrettanto adeguata gestione da parte delle ASL in grado di modulare la domanda con l’offerta”. “Inoltre, nella maggior parte delle strutture ospedaliere toscane non c’è una dotazione di personale quantitativamente e professionalmente adeguata tale da poter rendere operative le sale operatorie quotidianamente dalle 8 alle 20 (indipendentemente dalle urgenze)” sottolinea Provenzali “per cui appare del tutto intollerabile che in una situazione così grave di carenza di organico le Aziende Sanitarie Locali e la Regione stessa non trovino le soluzioni adeguate per risolverla”. “Infine” conclude Provenzali “ho voluto sollecitare le ASL non solo ad informare i cittadini sul diritto al rimborso di 25 euro previsti qualora siano superati i tempi per gli esami ma anche a sveltire le procedure per ottenere tale rimborso senza che l’iter diventi per il cittadino una vera e propria odissea”. Firenze, 24 luglio 2009
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