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Pier Luigi Costa, una vita fra le onde del mare

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 25 luglio 2009

Intervista rilasciata all’isola d’Elba dopo la grande impresa di Montecristo Dopo l’ultima impresa di fine giugno Il giro di Montecristo, l’elbano Pier Luigi Costa è divenuto famoso in Italia e all’estero. L’ ho incontrato a Marina di Campo nei primi giorni di luglio, presto al mattino, per intervistarlo e conoscerlo meglio. Domanda: Parlami di te, Pierluigi. Risposta: Sono nato il 27.10.1961 praticamente nella stessa casa dove abito a Chiessi nel Comune di Marciana. I miei genitori si chiamano Francesca e Lorenzo, entrambi pensionati. E poi…convivo felicemente da alcuni anni con una ragazza di Ferrara. D: Continua. R: Sono Scorpione ascendente Capricorno e mi piace vivere nella natura e in completa libertà. Ho buon feeling con la gente e ho spesso rapporti informali. Amo scherzare ma senza abusare. Mi piace ascoltare la musica classica e pop … e preferisco gli U2. Amo molto camminare nei campi con piante di girasole fiorite. La loro altezza e il colore giallo luminoso del fiore mi danno forza e sicurezza come pure mi infondono serenità. D. E viaggiare? R. Ho viaggiato molto in Italia e all’estero, visitando Parigi, Budapest, Monaco di Baviera. Ho nuotato anche nel mare di Cannes ed ho in programma una nuotata in Libia, nei pressi di una grotta con dei segni geroglifici che rappresentano nuotatori dell’antichità. D: Raccontami delle tue attività. R: La mia attività lavorativa si svolge all’Ufficio Postale di Marina di Campo, ma sono sempre più impegnato con attività legate al mare. Non mi riferisco solo al nuoto e alle traversate fra le isole e lungo le coste ma anche alla partecipazione nelle scuole di tutta l’Italia, dove “raccontiamo” il mare sotto l’aspetto spirituale e di contatto con la natura, facendolo apprezzare ed amare. Parliamo del fascino delle esperienze e delle emozioni e non solo di performance. Ho detto raccontiamo perché nelle miei impegni di nuoto sono sovente frequentemente affiancato dal mio amico francese Lionel Cardin. Partecipando insieme alle nostre avventure sul mare viviamo la nostra passione fra le onde e il nostro amore per la natura. Nuotando spesso per la solidarietà i riconoscimenti che riceviamo sono sempre più significativi … e grande è la nostra soddisfazione per i risultati ottenuti e gli apprezzamenti conseguenti. Tutto ciò da grande valore etico e morale e ci spinge ad andare avanti con forti motivazioni. A questo punto desidero segnalare l’importanza della dottoressa Roberta Adami per i progetti di solidarieta' legati all'Africa. D: Come passi le tue giornate? R: Mi alleno ogni giorno dell’anno, anche in pieno inverno, senza muta. Talvolta, specialmente in gennaio, mi alleno anche di notte, sotto la pioggia e con le onde tempestose. In inverno nuoto fino ad un’ora e mezza al giorno nell’acqua gelida mentre in estate rimango in acqua per tre o quattro ore. D: Cosa ti spinge in particolare? R: Amo nuotare con qualsiasi tempo perché vivo molto più intensamente la spiritualità del mare e mi sento parte della natura. Ho iniziato a nuotare a cinque anni e la cosa più interessante è che inizialmente consideravo il nuoto uno sport affascinante ma col tempo è diventato filosofia, vera filosofia di vita, dove ogni concetto di competizione o di voler primeggiare è scomparso totalmente per lasciare posto ad un andare per mare in una dimensione silenziosa, affascinante e carica di energia “buona”. E’ come praticare lo yoga nell’acqua di mare e ti fa sentire avvolto da una spiritualità traboccante che fa diventare piccolissimi, fino a far scomparire i problemi dell’esistenza. Si capisce che la sfera umana è solo una parte di “tutto” e la natura è maestra di vita. Il mare con le sue onde e sua intensa bellezza mi fanno vivere in questa dimensione positiva. D: E le gare? La competizione fra partecipanti? R: Il concetto di gara non mi appartiene più. Nelle traversate, con i miei ritmi di nuoto, mi piace ascoltare il rumore dell’acqua che ti sfiora per ore ed ore fino a diventare musica. Questo è vero quando partecipo con altri nuotatori ma soprattutto quando io e il mio amico Lionel riusciamo, come in una orchestra, ad armonizzare i ritmi delle “bracciate” con la musicalità delle onde attorno a noi mentre il vento talvolta rafforza l’intensità di questa sinfonia del mare. Vivere questi momenti, ora dopo ora, ti fa capire che è assurdo arrivare per primi e che è bello arrivare insieme. D: Nessun hobby? R: Sicuro, ne ho diversi! Ho la passione per la fotografia, la meteorologia e la pittura, anche se non dipingo. Inoltre amo visitare i borghi medioevali e mi piacciono i vini rossi. Insomma … vivo tutto ciò che mi da grandi emozioni. D: Quali sono gli impegni più importanti nell’ambito dei tuoi progetti legati al nuoto? R: Il nuoto e le traversate sono alla base dei miei progetti che prendono un valore aggiunto con taluni impegni molto significativi. Sono impegnato, soprattutto, nell’aiutare i bambini che hanno bisogno. Frequentemente, io e il mio amico Lionel, nuotiamo per l’ Associazione Incontriamoci in diversi. Talvolta gli impegni si riferiscono a progetti più grandi (Burkina Faso, Kenya ed altri) che ci portano, in un abbraccio solidale con i bambini di tutto il mondo, a fornire un aiuto per superare i loro drammi fatti di sofferenze, carenza di assistenza sanitaria e insufficienza di beni esistenziali primari. D: E poi? R: Assumono sempre maggiore importanza anche gli impegni tesi a sensibilizzare la ricerca e la protezioni dei delfini e dei cetacei del Mediterraneo in collaborazione col Centro Ricerca Cetacei. Infine stiamo organizzandoci per andare in giro per le scuole di tutta l’Italia, e forse anche all’estero, dove verrà “raccontato” il mare. Questo nuovo progetto molto ambizioso Nuovi ritmi a scuola, ideato dalla professoressa Elisabetta Panicucci di Livorno, permette di far conoscere il mare con i suoi valori, facendolo apprezzare e rispettare e quindi amare nei suoi vari aspetti. D: Parlami della tua, o meglio vostra, ultima grande impresa. R: Il Giro di Montecristo è stato fantastico. Abbiamo nuotato in due ed ha affascinato sia me che il mio amico francese. La giornata di Sabato 27 giugno rimarrà sempre impressa nella nostra memoria. Alle 10 e trenta siamo partiti dal mare di fronte a Cala Maestra, ad un chilometro dalla costa, e abbiamo percorso la “circumnavigazione” di circa 23 chilometri in quasi 7 ore e venti minuti, sempre in acqua, muniti solo di occhialetti e senza né muta né pinne. Le prime dieci miglia le abbiamo passate senza gravi problemi. Ci sentivamo leggeri ed avevamo la sensazione di volare sulle onde. La massa granitica dell’isola misteriosa ci appariva come una cattedrale, con le sue coste fatte di cale e calette ed un mare azzurro scuro leggermente mosso, ma talvolta anche agitato, per il vento proveniente da diverse direzioni man mano che si procedeva. Nuotavamo in quel mare dove nei secoli passati avevano navigato i romani, i pirati saraceni, le imbarcazioni genovesi e pisane e i velieri francesi ed inglesi vivendo sanguinosi scontri navali. L’emozione era ancor più grande quando il pensiero era rivolto alle bellezze della natura e alla storia di Montecristo con la presenza di San Mamiliano e i suoi monaci che riuscirono a costruire sull’isola la grandiosa Abazia. D: La nuotata come si è svolta? R: Man mano che si procedeva ci sentivamo attratti e respinti dall’isola vista la forza delle correnti che talvolta cambiavano direzione. Quando ci allontanavamo dalla costa l’acqua sembrava più scura, quasi nera, per l’elevata profondità. Ogni tanto si faceva viva qualche bizzarra forma di plancton tanto da assomigliare a delle arpe di colore viola con dei puntini luminosi. Dove la corrente era contraria e forte si è dovuto procedere a zig-zag come fanno le barche a vela nella ”bolina” altrimenti non si andava a vanti. Questi sono stati i momenti più difficili ed abbiamo avuto bisogno delle urla di incitamento di Paolo Rossi, che ci ha accompagnato e rassicurato con la sua canoa. Quando la corrente proveniva da lontano diretta verso la costa le masse di acqua gelida delle profondità venivano spinte in superficie, tanto da far segnare nel termometro 15-16 gradi, come ad inizio aprile. Questo creava dei momenti critici che in breve tempo venivano superati. D: Le tue condizioni all’arrivo quali erano? R: Ottime. Innanzitutto la mia preparazione psico-fisica era adeguata e poi l’alimentazione durante la nuotata è stata proporzionata ai grandi sforzi dei vari momenti mangiando scaglie di parmigiano accompagnate da cracher e bevendo acqua.. D: E l’assistenza? R: Siamo sempre stati affiancati da Marco Sartore e Alberto de Simone, istruttori subacquei del Circolo Sub Teseo Tesei di Portoferraio e responsabili dell’assistenza in acqua. Delle persone, ben organizzate, hanno curato i vari aspetti dell’assistenza in acqua. Oltre a Paolo Rossi erano presenti i canoisti Riccardo Burchianti e Teresa Rossi. Quattro imbarcazioni con i loro comandanti hanno seguito l’impresa, Egino Galeazzi, Luciano Ravagnan e Aldo Battaglini e Luciano Calisi della società Amici del Mare, socio dell’Associazione Amici di Montecristo. Ha partecipato anche la dott.ssa Donatella Orlandini, che assicurava l’assistenza sanitaria, e altri ancora che sarebbe troppo lungo riportare Tutti hanno svolto il loro compito nel modo migliore. Li ringrazio tutti di cuore. Hanno dato il patrocinio il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, l’APT dell’isola d’Elba, la Guardia Costiera della Capitaneria di Porto di Portoferraio, il Corpo Forestale ed i comuni di Portoferraio e Marciana. D: Perché la scelta di Montecristo? R: Montecristo non solo è un’isola misteriosa e meravigliosa ma soprattutto rappresenta un simbolo ed una leggenda nella mente delle genti di tutto il mondo. Sicuramente ogni iniziativa che riguarda l’isola prende forza e splendore con un’ampia diffusione d’immagine. La nostra impresa benefica, ripresa dalle da Sky TV Satellitare, ha avuto la collaborazione col Centro Ricerche Cetacei. Permette di diffondere l’amore per la natura ed in particolare di proteggere i delfini e i cetacei. Irradia, soprattutto un grandioso messaggio di solidarietà ed ha anche la finalità di promuove la raccolta di fondi da destinare all’ Associazione Incontriamoci in Diversi con sede a Portoferraio. Io e Lionel siamo felici di poter fare qualcosa per aiutare questa Associazione O.N.L.U.S benemerita nel sostegno morale e materiale alle famiglie che soffrono nel difficile percorso della disabilità dei loro figli. D: Chiudiamo con un pensiero finale. R:Vorrei infine ricordare non solo i miei genitori, sempre in apprensione per me, ma anche mia sorella Cristina con i nipotini Daniele ed Elisa. Prima, durante e dopo ogni impresa mi sono sempre vicini. Inoltre anhce gli accompagnatori storici. Enrico Arnaldi, Luciano Costa, Enzo Harunei, Massimiliano Paolini e Alessandro Gentili che mi hanno seguito sin dai primi passi o meglio bracciate. Per tutta la durata dell’intervista i modi di Pierluigi sono stati semplici e aperti con espressioni naturali e dirette. Mentre il sole del mattino gli illuminava il volto il suo sorriso comunicava una profonda umanità e un grande amore per la vita. Sicuramente i prossimi impegni saranno, come sempre, di grande importanza e tutti i sui fans si attendono da lui altre grandi performance nel nome della solidarietà. Marina di Campo, 15 luglio 2009


Carden Costa Montecristo

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