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Porta la sporta. Mai più sacchetti di plastica

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 24 luglio 2009

Il sacchetto di plastica tra i dodici rifiuti plastici che si trovano più comunemente dispersi nell'ambiente contribuisce nell'arrecare all'ambiente gravi danni ; la plastica dispersa nell’ambiente in generale, e non solamente i sacchetti, costituisce una minaccia reale per l'ambiente marino e non solo. ALCUNI DATI SULLA PLASTICA • La produzione di plastica assorbe l' 8% della produzione mondiale di petrolio • Al ritmo di crescita attuale il mondo produce 200 milioni di tonnellate di plastica all'anno di cui solamente il 3% viene riciclato; in altre parole 96% della plastica prodotta a livello mondiale non viene riciclata • La produzione mondiale della plastica sta crescendo al ritmo del 3,5% all'anno e questo significa che ogni 20 anni la quantità di plastica prodotta raddoppia • La produzione di 200 milioni di tonnellate prodotte annualmente circa la metà viene usata per produrre articoli monouso o imballaggi che vengono buttati entro l'anno I relativi detriti si accumulano nell'ambiente e il problema è in rapida crescita. L’INQUINAMENTO DA PLASTICA NEI MARI E NELLE COSTE Circa 4/5 del rifiuto in mare arriva da terra sospinto dal vento o trascinato da scarichi d'acqua e fiumi . Solamente il 20% proviene da rifiuti dispersi in mare dalle navi. Quasi il 90% del rifiuto galleggiante in mare è costituito da plastica. Si stima che sia finito in mare il 5% di tutta la plastica prodotta dagli anni 50 in poi. Nel giugno del 2006 un rapporto elaborato all'interno di un programma di salvaguardia ambientale delle Nazione Unite ha stimato in circa 20,000 unità i detriti più o meno grandi presenti in 1 Km quadrato di superficie marina.In alcune aree maggiormente compromesse la quantità di unità in detriti presenti superava i 400,000 pezzi per Km quadrato. Le spiagge inglesi contengono una media di 2000 pezzi di detrito plastico per ogni chilometro considerando in questo conteggio pezzi di una certa grandezza. La quantità di piccole parti di plastica presente sulle spiagge in 1 metro quadro può variare da 10 a 100 pezzi presenti nelle aree maggiormente inquinate. In Inghilterra l'ente nazionale per la protezione del mare, The Marine Conservation Society che promuove campagne di pulizia di spiagge e coste ha rilevato rispetto alle prime ricerche effettuate nel 1994 un aumento del rifiuto plastico pari al 126%. Negli ultimi 10 anni la quantità delle bottiglie di plastica abbandonata è aumentata del 67 % , quella dei sacchetti di plastica del 54% e quella dei mozziconi di sigaretta del 44% (non biodegradabili poiché contengono acetato di cellulosa). EFFETTI SULLA FAUNA MARINA A livello mondiale sono almeno 143 le specie marine che sono rimaste vittime di entanglement ( quando gli animali rimangono imbrigliati in sacchetti, reti o altri rifiuti plastici e finiscono per morire di fame, soffocamento o annegamento) con la quasi totalità delle specie di tartarughe marine che inghiottono i sacchetti scambiandoli per meduse, la loro preda principale. Le specie che inghiottono plastica sono stimate in 177 di cui il 95% è costituito da uccelli marini. Trattandosi di plastica ciò che ha causato la morte dell'animale torna libero di fare altri danni una volta che l' organismo si è decomposto. E' stimato che: 1 milione di uccelli marini muoia strozzato o a causa dell'ingestione di plastica proveniente da rifiuti urbani o reti da pesca dismesse e abbandonate; oltre 100.000 tra mammiferi marini e tartarughe subiscono la stessa sorte. Quello che ad un primo sguardo potrebbe sembrare un mosaico è il contenuto estratto dallo stomaco di un albatros, spazzolino incluso. Questa foto è stata scattata da Rebecca Hosking. L'opinione pubblica spesso si chiede qual'è il rifiuto plastico più dannoso o più massicciamente presente nell'ambiente se si tratta del sacchetto o reti da pesca o del pericolosissimo imballaggio plastico a sei anelli che tiene insieme le confezioni a lattine… La risposta è che tutta la plastica è dannosa a causa della sua indistruttibilità e permanenza quando dispersa nell’ambiente. Non essendo biodegradabile non si dissolve ma si frantuma molto lentamente in parti sempre più piccole. Frantumandosi raggiunge formati sempre più minuti così da poter essere ingerita da ogni organismo che abita gli oceani passando dai minuscoli crostacei Krill o salpe che costituiscono lo zooplancton per arrivare sino alla balena. Charles Moore fondatore e ricercatore di Algalita Marine Research Foundation effettua un primo studio nel 1999 effettuando prelievi di acqua a vari livelli di profondità e analizzando il contenuto in laboratorio. La quantità di queste microparticelle plastiche superava la percentuale di zoo plancton presente in acqua mediamente in un rapporto di 6 a 1 e di 30 a 1 ( 30 volte più plastica) in aree più compromesse. Successivi rilevamenti effettuati nel 2007 riscontrano che la percentuale di plastica si è quintuplicata. Studiosi di Algalita e di altre associazioni di ricerca marina sono arrivati sulla base dei loro studi scientifici alla convinzione, che la plastica potrebbe aumentare del 100% ogni TRE anni. Purtroppo l' incremento annuale degli ultimi anni fa temere che questa previsione sia IN DIFETTO. (Foto: Charles Moore, Ricercatore Marino Fondatore di Algalita) LA PLASTICA E LE SOSTANZE CHIMICHE INQUINANTI La plastica in mare agisce come una spugna attirando tutte quelle sostanze chimiche idrorepellenti come quelle raggruppate nella categoria chiamata inquinanti organici persistenti POP's (acronimo di Persistent Organic Pollutants) (http://it.wikipedia.org/wiki/Inquinante_organico_persistente) ma anche metalli pesanti come mercurio zinco e piombo che vengono assorbiti dalla superficie dei detriti plastici in concentrazioni fino ad un milione di volte superiori a quella contenuta nell’acqua marina. PERCHE’ USARE PER POCHI MINUTI UN OGGETTO CHE PUO’ DURARE 100 ANNI FAI COME NOI “PORTA LA SPORTA” MAI PIU’ SACCHETTI DI PLASTICA I Italia Nostra con l’inizio dell’estate lancia di nuovo un appello a tutta la popolazione per abolire il “Sacchetto di Plastica”. Nell’ambito di un progetto a più largo respiro che stiamo progettando con alcuni Istituti Scolastici Elbani la nostra sezione implementerà questo progetto che ha l’ambizione di coinvolgere trasversalmente tutti i cittadini a cominciare dalle istituzioni e dagli operatori economici. A tal fine stiamo abbiamo già preso contatti con l’Istituto Comprensivo di Portoferraio/CTP e con i Presidenti delle maggiori categorie economiche. Nel mese di Settembre renderemo noto il Piano di Azione.


plastica

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