Ma l'elettricità dove e come arriva a Rio Elba?
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : venerdì, 24 luglio 2009
ELETTRODOTTO: giusta la difesa dall’inquinamento elettromagnetico e visivo, ma l’elettricità da dove e come arriva a Rio Elba? - ilvicinato@libero.it – Riteniamo giusta la mobilitazione dei cittadini di Portoferraio, ma una domanda sorge spontanea: la corrente elettrica da dove e come arriva alla centrale di San Giuseppe (Rio nell’Elba)? Non ci risulta che sia prodotta nella Valle dei Mulini. Il progetto di Terna, essendo di rilevanza nazionale, può passare sopra gli interessi delle comunità locali così come prevede il decreto ministeriale che ne autorizza l’esecuzione. Il progetto del nuovo elettrodotto è stato approvato dalla conferenza dei servizi convocata al ministero dello sviluppo economico il 4 giugno 2008. Si prevedevano due alternative: la condotta sottomarina dal continente fino a Portoferraio; oppure l’interramento nel territorio di Rio nell’Elba, nella zona del Volterraio e in quella di San Giovanni (fino alla centrale di Portoferraio). Il passaggio su piloni interessava le restanti zone, ma questi dovevano essere lontani dalle abitazioni esistenti per evitare ogni possibile inquinamento elettromagnetico (elettrosmog). A nostro giudizio la soluzione migliore resta la condotta sottomarina fino a Portoferraio. Ma perché non effettuare l’interramento seguendo i tracciati stradali? Comunque si concluda quest’ennesima vicenda in cui il potere centralista manca di "capacità d'ascolto", condividiamo la riflessione del Sindaco di Portoferraio: «anche se l’elettrodotto fosse tutto interrato, l’energia che eroga viene prodotta da una centrale a carbone, o nella immaginifica visione futurista del governo, da una bella centrale atomica di vecchia generazione». Comunque si concluda quest’ennesima vicenda in cui il potere centralista manca di "capacità d'ascolto", condividiamo la riflessione del Sindaco di Portoferraio: «anche se l’elettrodotto fosse tutto interrato, l’energia che eroga viene prodotta da una centrale a carbone, o nella immaginifica visione futurista del governo, da una bella centrale atomica di vecchia generazione».
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