Intervento del segretario intercomunale del PD Federico Mazzei: «Risulta incomprensibile come, dopo oltre quaranta giorni dalle ultime elezioni, il centrodestra elbano non abbia ancora deciso sul futuro dell’Unione dei Comuni. L’ente è pressoché paralizzato e fra il personale regna la massima incertezza sul proprio futuro. I neo sindaci Barbetti, Bulgaresi e Segnini hanno chiesto, e ottenuto, una sospensione di sei mesi per la parte relativa alle gestioni associate, e intanto i sindaci di Capraia, Marciana Marina, Porto Azzurro e Rio Marina hanno rinviato sine die la decisione di aderire o meno all’Unione. Il Codice delle Autonomie che deve passare all’esame del Parlamento, manda in pensione le Comunità montane e con esse quelle di Arcipelago, cioè il modello a cui puntavano gli amministratori locali del centrodestra, e fa forza sulle Unioni dei Comuni. Il Partito Democratico rivolge un appello affinché, prima della pausa estiva, l’Unione dei Comuni possa avere i propri organismi deliberativi ed esecutivi. Le isole di Toscana, infatti, non possono permettersi di trascorrere l’estate senza un organo comprensoriale a pieno regime. Necessita una politica territoriale unitaria, ma ci vuole un soggetto operativo che porti a sintesi le decisioni prese dalla Conferenza dei Sindaci. La chiusura dell’Unione sarebbe un segnale di forte indebolimento per una politica che crede in un progetto (indispensabile) di “comprensorialità” e semplificazione istituzionale. Sarebbe un chiaro e pericoloso passo indietro verso politiche municipalistiche ormai superate (“ognuno al suo orticello “). Si rischia di perdere inoltre diversi milioni di euro di finanziamenti e di opere gia approvate e in procinto di realizzazione (Canile e frantoio comprensoriali , collegamento marittimo con tutte le isole dell’arcipelago tramite mezzo veloce, tanto per citarne alcuni …). Io auspico che i tre comuni di centrodestra (attualmente fuori) decidano di entrare nell’unione e che si impegnino a governarla nell’interesse di tutto l’arcipelago. Il Pd ritiene, in questo senso, d’interpretare le esigenze di gran parte dei cittadini elbani ed in particolare della parte produttiva dell’Isola: albergatori, commercianti, artigiani, coltivatori e lavoratori dipendenti. Negativo, infine, l’atteggiamento e il “messaggio” politico passato ieri con l’elezione del nuovo direttivo della Comunità del Parco (chiusura al dialogo …) Non continuiamo a farci ancora del male…….!».
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