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Barbetti: ridurre il perimetro del Parco e sì alle aree marine protette

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 24 luglio 2009

Sulle dichiarazioni delle istituzioni di centro sinistra che fanno parte della Comunità del Parco, vorrei fare alcune piccole osservazioni. Dal 1996 ad oggi ho partecipato a tutte le votazioni che hanno più volte portato ad individuare il Presidente della Comunità del Parco. Quando non ero Sindaco, vi ho partecipato in qualità di Commissario. Nessun Presidente ha mai presentato alcun documento programmatico anche se io, per andare incontro alle richieste, ho dichiarato in assemblea quali saranno i miei intendimenti. Non sono un novellino né delle istituzioni, né della politica: capisco le situazioni e capisco quanto sia difficile, per chi ricopre la carica di sindaco, stare in minoranza in una assemblea; per cui posso comprendere certi toni dei comunicati stampa. E’ il gioco delle parti. Al di là delle polemiche di rito, voglio qui cogliere l’occasione per ringraziare i rappresentanti che mi hanno votato così come ringrazio anche quelli che si sono astenuti dimostrando la volontà di giudicare il mio operato sui fatti e non in maniera aprioristica. Ringrazio in particolare il Sindaco Alessi per le gentili parole di apprezzamento rivolte al mio lavoro quando sono stato Commissario del Parco. Ad onor dei fatti devo anche ricordare che al momento della votazione dei membri del direttivo dell’Ente, la minoranza è risultata assente per aver abbandonato l’aula. Non abbiamo così potuto avere alcun confronto politico e istituzionale su loro eventuali proposte. Il Consiglio direttivo del Parco ha urgentemente bisogno dei suoi rappresentati per cui si è proceduto alla votazione seguendo il seguente criterio per individuare chi sarebbe andato in consiglio: le due Isole (Capraia e Giglio) che mai erano state contemporaneamente nel consiglio direttivo, l’Isola di Pianosa (comune di Campo nell’Elba) e ancora il rappresentante del Comune che ha più territorio all’interno del Parco e cioè Marciana. Mi sembra che le istituzioni siano giustamente rappresentate: se poi si voleva fare una spartizione politica di poltrone, allora quella sarebbe stata un’altra cosa. Ma ad una spartizione di poltrone non fu disponibile nemmeno il Sindaco Peria quando cinque anni fa fu fatto trapelare il mio nome per rappresentare il centro destra all’interno del Consiglio. Credo comunque che superata questa prima fase si troveranno gli opportuni accorgimenti per una modifica dell’assetto del Consiglio direttivo. Mi risulta che i rappresentanti nominati dall’allora governo Prodi siano spesso assenti mettendo in difficoltà il Consiglio stesso a raggiungere il numero legale: ecco, secondo me bisogna lavorare in questa direzione e proporre al Ministero una rosa di nomi di elbani per sostituire quelli che, vivendo in continente, non partecipano alle riunioni. Al proposito, sarà mia premura sottoporre la questione al Ministero. Invece tornando alle cose da fare, il primo compito sarà quello di portare all’approvazione dell’assemblea il Piano di sviluppo socio/economico da troppi anni rimasto nei cassetti della Comunità del Parco. Lavorando in proiezione futura sarà mio massimo impegno quello di coinvolgere tutte le amministrazioni in una radicale modifica della perimetrazione del Parco togliendo dal vincolo tutte quelle aeree di poco valore ambientale. Contemporaneamente si dovrà di nuovo dare inizio a quel percorso virtuoso che nel 2005 aveva portato tutte le amministrazioni comunali dell’Elba, eccetto Marciana, ad essere disponibili alla realizzazione dell’Area Marina Protetta. Avevamo già concordato le regole e la perimetrazione! Le AMP si realizzano d’accordo tra i Comuni e il Ministero, con il contributo degli altri Enti interessati. Se vogliamo possiamo quindi riuscire a realizzare un area marina protetta che non sia frutto delle idee di ambientalisti talebani, ma che sia rispettosa dei bisogni, delle abitudini e delle realtà sociali ed economiche di chi in questi territori è nato o ci vive. Infine vorrei rivolgere un sincero ringraziamento, per le parole distensive usate, al mio primo Presidente, Beppe Tanelli, da cui molto ho imparato. Al mio amico Umberto Mazzantini (amicizia incompresa sia a destra cha a sinistra), che ha collaborato con me per diverso tempo, voglio invece dire che lo ritengo troppo intelligente e che mi conosce troppo bene per poter pensare che io possa usare la mia esperienza “per fare la guerra all’Area protetta” da me in passato guidata. A meno che il suo non fosse un lapsus freudiano e che invece che “Area protetta” intendesse dire “gli organi politici” che la guidano dato che a sentire in giro, anche tra gli ambientalisti, c’è un grande malcontento. Da parte mia nessuna guerra a nessuno ma un contributo fattivo affinché il Parco sia un protagonista delle faccende elbane. Purtroppo in questo momento in cui la crisi economica colpisce i nostri territori il Parco Nazionale brilla per la sua assenza e il suo silenzio.


barbetti parco 3 carte

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