L’esito della Comunità del parco dell’Arcipelago Toscano che si è riunita oggi a Portoferraio è stato tanto sconcertante quanto scontato: alla presidenza della Comunità, l’organo del Parco con poteri di controllo ed indirizzo che riunisce gli 11 comuni dell’Arcipelago, le province di Livorno e Grosseto e la Regione Toscana, ha eletto Ruggero Barbetti, nuovamente sindaco del comune di Capoliveri e soprattutto più volte commissario del parco al tempo che Altero Matteoli era ministro dell’Ambiente. Allora la sua nomina e il tentativo reiterato di imporlo come presidente dell’Ente Parco crearono un conflitto istituzionale gravissimo tra Regione e Ministero che arrivò fino alla Corte Costituzionale, che dette sempre ragione alla Regione. «Comunque - dice Umberto Mazzantini, che è nel direttivo del parco nominato dal ministro dell’ambiente in rappresentanza delle Associazioni ambientaliste - a Barbetti l’esperienza non manca certo, dopo 5 anni come consigliere del Parco e praticamente altri 5 come commissario. Bisognerà capire se intende usarla per far la guerra all’area protetta che anche lui ha diretto o per far funzionare la Comunità del Parco nello spirito di leale collaborazione previsto dalla legge e che non è stato mai davvero percorso né dalle maggioranze di centro-sinistra né da quelle di centro-destra. Certo le nomine dei 5 componenti del Direttivo del Parco espressione della Comunità non sono davvero un bel segnale politico». Mazzantini si riferisce alla nomina (che dovrà essere ratificata dal ministro dell’ambiente) di quattro nuovi consiglieri del Direttivo (l’altro organo del Parco) che si vanno ad aggiungere al vicesindaco di centro-destra di Porto Azzurro, Angelo Banfi, che per diversi anni ha ricoperto la carica di facente funzione di Direttore del Parco. A leggere i nomi di coloro che entreranno nel Direttivo dell’Ente Parco qualche perplessità non può non venire: Giuliano Massera, del Comune dell’Isola del Giglio, fa parte di una maggioranza dichiaratamente anti-parco e contraria all’istituzione dell’Area marina protetta dell’Arcipelagi Toscano prevista addirittura dalla legge 979 del 1982 e poi confermata da tutte le leggi sui parchi approvate dal Parlamento. Luigi Romano per il Comune di Capraia Isola è l’ex vicesindaco decaduto per ineleggibilità nel 2007. Cristiano Ricci è l’attuale assessore all’ambiente della maggioranza di centro-destra del Comune di Marciana , la stessa carica l’ha ricoperta nella precedente amministrazione di centro-sinistra (della quale è stato anche capogruppo), due anni fa assurse agli onori della cronaca per aver diffuso insieme ad un suo collega di maggioranza (che almeno ebbe il buon gusto di dimettersi) cartografie false della proposta ministeriale dell’Area marina protetta attribuendole al governo Prodi, del quale teoricamente avrebbe dovuto essere un sostenitore. Yuri Tiberto che viene definito come rappresentante di Pianosa, in realtà è l’ultimo degli eletti della nuova maggioranza di centro-destra che amministra il Comune di Campo nell’Elba, è noto per i suoi continui attacchi al Parco Nazionale e per aver organizzato una raccolta di firme contro l’istituzione dell’Area marina protetta. Il vicepresidente della Comunità del parco non è stato eletto perché, a frittata ormai fatta, le amministrazioni di centro-sinistra (Portoferraio, Rio nell’Elba, Regione Toscana, Livorno e province di Livorno e Grosseto) hanno fatto mancare il numero legale. «La mancata elezione del vice-presidente non cambia nulla, visto che non ha praticamente nessun potere – spiega Mazzantini – Il centro-sinistra paga con gli interessi l’errore fatto qualche anno fa, quando elesse, come oggi fa il centro-destra, solo suoi rappresentanti dentro il Direttivo del Parco. Una ferita sanata poi tardivamente con la nomina di Banfi. La cosa preoccupante, più che la caccia degli antiparco alle poltrone del Parco che volevano abolire, è ancora una volta la mancata assunzione di responsabilità da parte dei Sindaci elbani che preferiscono mandare nel Direttivo dell’Ente persone che hanno ruoli spesso marginali all’interno delle amministrazioni comunali. E’ il vecchio trucco per tenersi le mani libere e sparare contro il Parco senza prendersi le dovute responsabilità. Quelle nomine, non certo di esperti, sono uno schiaffo allo spirito della legge,e forse qualcuno crede di poter demolire e paralizzare il parco dall’interno. Attendiamo comunque i neo-consiglieri alla prova e credo ci sarà da divertirsi, a cominciare dalla sorpresa che avranno i neo-consiglieri quando scopriranno quante poche risorse ha il parco e quanto niente prendano di compensi i componenti di un Direttivo che fino ad oggi hanno presentato come un poltronificio mangiasoldi da abolire al più presto».
barbetti busto