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Marchetti: Lettera aperta a Paolo Pacini, assessore provinciale al turismo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 21 luglio 2009

Caro Pacini, su Il Vicinato abbiamo promosso un forum che partendo dal costo dei biglietti dei traghetti, è giunto alla crisi del turismo elbano. Questo ha prodotto interessanti analisi e proposte, per te che vanti una notevole esperienza nel settore del’industria del turismo (il tuo curriculum è ineccepibile), potranno apparire cose scontante, tuttavia ti suggerisco di collegarti a «http://ilvicinato.blogspot.com» e cliccare sull’icona «Noi Cittadini dell’Elba», avrai la possibilità di leggere i nostri contributi. Gli interventi, tutti seri e ragionati, sono stati caratterizzati da un unico filo conduttore: è importante sviluppare il dibattito, dialogare, cercare la verità, in definitiva, "fare sistema". Da qui la proposta di un progetto-qualità, condiviso da tutta la società elbana (rappresentanze istituzionali, economiche e sociali) e sostenuto da una pianificazione unitaria, sia nel settore economico (fondi strutturali), sia in quello territoriale (strumenti urbanistici) e supportato da una seria formazione professionale, nonché dalla salvaguardia e dal miglioramento dei servizi di base (trasporti, viabilità, sanità, scuola). Fra gli intervenuti alcuni hanno affermato come il costo dei traghetti sia il primo problema «Il traghetto rappresenta di fatto l'unica "strada" per venire all'Elba e un'ora di navigazione costa parecchio», per altri, invece, questo non è l’unico aspetto della crisi: «Altrettanto cari sono i ristoranti, i bar e molti altri esercizi, che offrono un servizio carente, anche sotto il profilo dell'accoglienza». C’è poi chi ha suonato un campanello d’allarme: «Siamo ancora convinti di essere una destinazione ricercata ed ambita? (…) Pare che non ci siamo resi veramente conto che di tempo ne è trascorso e con esso la composizione dei desideri di chi va in vacanza». E’ necessario, perciò, fare ogni sforzo per ritrovare la nostra identità culturale e puntare sui turismi che sostengono e accentuano il carattere geografico del nostro territorio (geoturismo). Vale a dire valorizzare, in tutti i sensi, quello che qui c’è, grazie alla natura e agli uomini, ed altri non hanno! Personalmente sono stato colpito da una frase scritta da un anonimo su un altro Blog: «Lavorare solo tre mesi e pretende di vivere per tutto l’anno non và più bene, dobbiamo capire che è arrivato il momento di sacrificarci sia con stagioni più lunghe che con prezzi più ragionevoli e competitivi». A presto. Ti saluto cordialmente,


Lorenzo Marchetti

Lorenzo Marchetti