Torna indietro

A Sciambere tirolese e padano

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 17 luglio 2009

Karissimo Elbazeitung fi prego rectificare con ecstrema urghienza una noticzia falsa und tendenziosa che ho afuto il dispiachiere di legghere qualche ghiorno fa su fostro stimato Elbazeitung.de. Un sighnore di kui non rikordo il nomen ha tefinito insula ti Elba come magghiore insula ti Padania (?). AH! AH! AH! (kuesta essere mia risata). Kuesto sighnore dimentika ke la insula in kuestione prente suo nomen ta fiume tetesco und perkiò appartiene ti tiritto a Natione Ghermanika sencza tubbio alkuno, al maximo potiamo tefinire lei come sbokko al see di nostro mai timentikato SudTirol. Ke nesuno fakkia il furbo! Craczie und auf wiedersehen der mitilen ighnoten POVERO PD CON QUESTO DIRIGENTE Sono stupito che un vecchio politico come Lorenzo Marchetti diffonda enormi inesattezze. Ma è la verità! Se Giachino Bartolomeo diceva che la maggioranza parlamentare era di sinistra ci credevi? Hai citato un decreto, n° 2 del 6 maggio 2009, ma secondo te può essere possibile a maggio un numero di decreto n°2? Quindi anche se hai riportato una dichiarazione hai riportato una notizia non vera. Io non ho trovato il decreto n° 2 del 6 maggio 2009 se te lo trovi dammi le indicazioni ( gazzetta ufficiale n° ……) Secondo te non sarebbe stato meglio che la Direzione Marittima della Guardia Costiera, i Comandanti delle navi, è l’Autorità Portuale di Piombino avessero trovato l’accordo come previsto dalla normativa del Codice della Navigazione? Il ridicolo fino in fondo continui ad essere te. Cordiali saluti Padani La Segreteria Carlo Bensa Non casualmente carissimo Mitile abbiamo accostato il suo brano a quello che ci ha inviato la Lega per ben tre (3) volte non comprendendo che se, come rarissime volte accade, non lo pubblicavamo, ciò era a garanzia di chi ce lo aveva inviato. Ma lo scritto leghista accostato al suo ci torna ora utile poiché paradigmatico, esemplificativo. Nel suo caso siamo di fronte all'uso volutamente distorto della lingua italiana, piegata sino a parodiare (o scimmiottare) la lingua tedesca al fine di ottenere un effetto comico ma "quod risum movet. Et quod prudenti vitam consilio monet" (vel mores castigat)" come direbbe Pasquale, trattando una questione seria come il leghismo, dal mio opinabile punto di vista molto pericolosa per un pensiero le cui componenti razziste, xenofobe, corporative, para-militari, sessiste, populiste, antieuropee e financo nazionalsocialiste ne potrebbero fare il fascismo del futuro. Nell'altro caso siamo all'opposto siamo al tentativo di scimmiottare l'italiano corretto delle comunicazioni ufficiali politiche senza padronanza della materia, dello stile, e della grammatica, con effetti pure comici (ma involontariamente tali) Ad esempio come si fa ad accoppiare termini come "enorme" e "inesattezza" pensando di dire qualcosa che renda l'idea di un "grave errore"? "Inesatto" è qualcosa che può anche avvicinarsi al giusto ma non lo è, non è necessariamente sinonimo di totalmente sbagliato, che senso ha definire una cosa come "gravemente quasi giusta"? Taciamo sul contenuto del messaggio, sul fatto che il firmatario da reiteratamente di VECCHIO a chi ha qualche anno d'età meno di lui, sulla finezza delle argomentazioni sul tono offensivo e sulla pretesa di imporre al popolo leggente rozze disquisizioni su una questione in fondo di lana caprina, come la data di pubblicazione di un decreto. L'approdo poi è un meraviglioso "Il ridicolo fino in fondo continui ad essere te", frase se si toglie dalla quale il "fino in fondo" potrebbe essere stata estrapolata da un litigio tra comari (o tra bimbi) perché in Piazza Padella o dal Castagnacciaio, o ancora nell'uso familiare del lessico, usare il "te" invece del "tu" è consentito in una comunicazione scritta è errore da matita blu. Osserveranno i nostri adoratori di Borghezio che spesso questo giornale ospita dei pezzi pure infarciti di espressioni dialettali e di forzature linguistiche, vero, ma è sempre la solita storia: le forzature, il giocare per scritto con il linguaggio è consentito a chi ne sa fare corretto comune uso, chi non ne conosce regole, eccezioni ed accezioni è meglio voli il più basso possibile. Le parole sono pietre, allora se la Padania (lo abbiamo già scritto ma come dice Pasquale: "repetita juvant") non è una categoria dello spirito ma una regione geografica (peraltro estremamente definita come una valle) se uno manda saluti padani le cose sono due: o è fisicamente in quella regione o se ne sente parte. Ma non ci piove che geograficamente l'Elba sia in padania meno di quanto lo siano i coglioni di Gheddafi, poichè assolutamente inamovibile, e Bensa riuscirebbe a farsi passare più facilmente per una Top-Model che per un padano. Insomma quella chiusa dei saluti padani, che vorrebbe essere forse una provocazione risulta una colossale favata. Suggeriamo "saluti nordisti" (incontestabile, se non si è dei pinguini antartici qualsiasi posto del globo occupiamo sarà sempre più a nord di qualche altro luogo), "saluti leghisti" anche se si corre il rischio usando un lemma la cui radice è comune al legare di ingenerare nel lettore la domanda: "Ma chi l'ha sciolto?" o di non salutare affatto, evitando la formale ipocrisia dei saluti dopo gli insulti.


shutzen tirol

shutzen tirol