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Controcopertina: Legambiente: assurda la guerra all'eolico

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 16 luglio 2009

“Coloro che boicottano lo sviluppo dell’eolico non fanno l’interesse del Paese né quello dell’ambiente. Piuttosto sembrano agire per quello delle lobby del carbone e del nucleare, fonti che non aiuteranno certo l’Italia a ridurre inquinamento e CO2 e a rispettare gli impegni presi nello lotta al mutamento climatico”. Legambiente replica così alle accuse mosse da alcune associazioni nel corso di una conferenza stampa organizzata per ribadire che l’energia eolica rappresenta un elemento di devastazione del paesaggio nazionale. “E’ stupefacente che, mentre in tutto il mondo ci si confronta sui cambiamenti climatici per capire le conseguenze di un aumento delle temperature dovuto alla crescita dei gas serra e si cerca di trovare un accordo internazionale che impegni i Governi a ridurre le emissioni e a condividere tecnologie e soluzioni – prosegue Legambiente – qualcuno in Italia faccia la guerra all’eolico, praticamente la fonte che a livello mondiale è in maggiore e costante crescita (+22% di crescita annua) e che in molti Paesi europei è già un pezzo importante degli approvvigionamenti elettrici come in Danimarca ( 20%), Spagna (12%), Portogallo (9%) e Germania (7%)”. A chi sostiene che l’eolico non serve perché produce poca energia Legambiente ricorda che secondo l’ultimo rapporto di Terna nel mese di maggio la produzione di energia elettrica dall’eolico in Italia è aumentata del 12,3% rispetto al 2008 e che ha oramai ampiamente superato quella da geotermia. Invece per il leitmotiv secondo il quale “l’eolico devasta il paesaggio italiano” l’associazione ambientalista replica che le norme regionali già in vigore impediscono la realizzazione d’impianti eolici in larga parte delle aree vincolate cosa che non viene fatta con altrettanta attenzione nel caso di progetti di autostrade, centrali elettriche da fonti fossili, consumo di suolo e cave. Tra l’altro, sottolinea Legambiente, non esiste alcuna indagine internazionale che mostri evidenza delle accuse fatte sulla messa a rischio delle aquile e in generale dell’avifauna. “Invitiamo queste persone – continua la nota di Legambiente - sicuramente disinformate e con un evidente strabismo rispetto alla situazione ambientale del Paese, a leggersi i nostri ultimi rapporti sulle Ecomafie e sull’abusivismo costiero, sulle 6mila attive e 10mila abbandonate cave in Italia e ad andarsi a fare un giro per i cantieri autostradali nel Nord Italia e nelle periferie delle città italiane: 3 milioni di alloggi costruiti negli ultimi 10 anni di cui il 10% abusivi. Forse capirebbero qualcosa dei veri problemi del paesaggio italiano e supererebbero un approccio snobistico e superficiale a questioni vere”. Legambiente continuerà il suo impegno a favore dell’eolico in ogni sede, anche in tribunale come è successo a Scansano in Toscana e di una sua forte diffusione compatibile con l’ambiente e il paesaggio italiano. “Intanto – conclude l’associazione - festeggiamo una notizia arrivata proprio in questi giorni: in Italia si è superata la soglia di 4000MW, sono esattamente 4067, in circa 250 Comuni italiani su 8 mila”.


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