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A Sciambere del conto per i residenti e del conto per turisti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 14 luglio 2009

Mia moglie ed io siamo appena tornati da una vacanza all'Elba. Sono anni che volevamo visitare la vostra bellissima isola ma il lavoro non ce l'ha mai permesso mentre ora, in pensione, ci è tutto più facile. Non parlo da turista occasionale in quanto abbiamo già visitato mezzo mondo. Questa è forse la vacanza che più ci ha lasciato l'amaro in bocca anche se avete un mare e degli scorci meravigliosi. Ottima l'accoglienza e la professionalità in hotel ma non abbiamo trovato indicazioni per gli accessi al mare (siamo su un isola!) se non per le spiagge a pagamento o con posteggi privati salatissimi:da 5 a 15 euro specie nella parte sud-ovest dell'isola. Non siamo riusciti a prendere la seggiovia (17 euro, pari a mezza giornata di ski pass in località turistiche invernali) e con noi un gruppo di cecoslovacchi e uno di tedeschi, in quanto l'impianto chiude tra le 12 e le 14,45. Delusione alla villa di Napoleone, noi soli Italiani fra tanti turisti stranieri. Posteggio più ingresso pari a 5 euro a testa. Cartacce in ogni angolo in quanto non ci sono i cestini per l'immondizia. Ci accolgono subito dopo il cancello due aiuole piene di erbacce. Sul bel terrazzo dei magnifici vasi in marmo e altri in terracotta con piante di fiori secche. Alle nostre lagnanze due signore che controllano i biglietti leggendo riviste di gossip ci rispondono che il degrado è dovuto dal fatto che mancano i soldi. Al ristorante alla nostra richiesta di una cruditè di spigola ( 13 euro) ci è stato consigliato di aggiungere un gamberone il quale nel conto finale ci è costato altri 8 euro (1gamberone= 8 euro!) Abbiamo poi ordinato una gallinella cotta al forno con verdure: udite!,costo di 55 euro al kilo come da scontrino a nostre mani. Stessa situazione in un tavolo vicino al nostro. La sera successiva,in un bel bar del lungomare di Portoferraio, prendiamo un aperitivo in compagnia di amici locali molto conosciuti in zona. Quando mi alzo per andare a pagare il cameriere urla alla cassiera: ”conto da residenti”. Alla mia domanda se per i turisti il conto era diverso non ho avuto risposta. Volevamo fermarci 10 giorni ma al quinto giorno ce ne siamo andati. Ho dimenticato di ricordarvi che il viaggio in traghetto A/R di un auto più due persone ci è costato 125 euro(da villa (S.Giovanni a Messina e rit. circa 50 euro). Vi scrivo sperando di potervi aiutare a migliorare la vostra bella isola e perchè i nostri amici Elbani ci sono rimasti male quanto noi per il nostro vissuto. P. Gonella Gentile signore Ci è venuto da ripercorrere mentre la leggevamo quanto avevamo ascoltato lo scorso venerdì dall’assessore al turismo della Provincia di Livorno Paolo Nocchi che non sarà forse un raffinatissimo intellettuale ma è evidentemente persona dotata di molto senso comune e capacità di discernimento. Una parte della “prima analisi della crisi turistica” di Nocchi sembrava ripercorrere pari pari la sua lettera, a partire da un concetto: che il turismo è fenomeno trasversale e la qualità turistica non ha per parametro unico il trattamento alberghiero che riserviamo ai nostri numericamente calanti ospiti. Forse, ci auguriamo non tra i nostri elettori, qualcuno le risponderà polemicamente, la accuserà di aver sparlato della Sacra Isoletta Verde e Blu, e ci sarà qualche padano che darà la colpa ai piombinesi, ai fiorentini, al parco, a Legambiente, ai comunisti, al destino cinico e baro, alle brache di nonna etc, tutto purché si esporti la colpa. La realtà è quella che ci ha raccontato semplicemente lei Signor Gonella, e la ragione principale di questa squalificata offerta è che alligna all’Elba una classe dirigente (politica, amministrativa, imprenditoriale) incolta, ridicola e provinciale, c’è un parassitario arretratissimo che sta parassitando l’unica vera risorsa elbana: quella ambientale. C'è una classe imprenditoriale col culo pesante e la testa leggera (vacua), incapace di autocritica, incline a vivacchiare di furberie e di favori, mediamente inabile a rinnovarsi e francamente non sappiamo neppure se abbiamo toccato il fondo, stiamo affondando senza l'illusione del luogo comune che vuole che dal fondo si riemerga comunque. No, chi nuota come un gatto di piombo una volta che è colato a picco, sul fondo ci rimane per omnia secula seculorum (amen direbbe Pasquale)


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