Il Ministro delle Politiche Agricole , alimentari e forestali Luca Zaia ha risposto alla interrogazione a risposta scritta (n. 4-02770, seduta n.160 del 7/04/2009, in allegato) presentata dai deputati della Lega Nord Polledri, Rivolta e Negro e riguardante possibili illeciti avvenuti nel Comprensorio di Capo d’Arco, nel Comune di Rio Marina e chiedendo quali attività il Corpo forestale dello Stato avesse svolto per verificare il rispetto della Legge regionale forestale, la possibile mancanza di Valutazione di incidenza, il rispetto della ricettività turistica in rapporto alla capienza delle spiagge per la balneazione che i tre Leghisti definiscono «problema annoso, notorio, dibattuto e che riguarda tutta l’isola, gravemente deficitaria, con immobili eccedenti le prescrizioni di legge e quindi abusivi». Il Ministro Zaia nella risposta ai suoi amici di partito (3 allegati) afferma che «Le indagini svolte dal Corpo forestale dello Stato hanno consentito l’avvio di numerosi procedimenti penali, alcuni dei quali attualmente in corso di esecuzione, di notevole rilevanza sia a livello locale che in ambito più ampio e che hanno comportato, di conseguenza, un notevole effetto di deterrenza nei confronti delle violazioni commesse in materia (….) Nel corso dell’anno 2008 il Corpo forestale dello Stato – Coordinamento Territoriale per l’ambiente di Portoferraio ha svolto la sopra descritta attività per 32 pratiche edilizie». Per quanto riguarda il rapporto edificabilità – spiagge balneabili, il Ministro Zaia risponde ai suoi colleghi di partito che «Per quanto concerne le problematiche legate alla ricettività turistica delle coste interessate dalle previsioni dell’U.T.O.E. Capo d’Arco, si fa presente che la Provincia di Livorno, dopo aver presentato delle osservazioni in merito a quanto riportato dagli studio preliminari realizzati per la successiva stesura del Piano Strutturale, aveva approvato il piano in questione con Deliberazione n. 204 in data 29/07/2006», ma evidentemente la decisione della Provincia non convince il ministro Zaia, visto che la risposta preparata dal suo Ufficio Legislativo e che porta la sua firma conclude: «Anche in merito a tali problematiche, nell’ambito dei ricorsi al T.A.R. sopra citati, sono stati illustrati alcuni elementi di presunte illegittimità che risultano attualmente in fase di esame e rispetto alle quali il Corpo forestale dello Stato ha provveduto a svolgere i relativi accertamenti ed a relazionare in merito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di LIvorno, rimanendo a disposizione per eventuali disposizioni a riguardo» Il ministro del governo di centro-destra sembra quindi dar ragione non solo alle osservazioni fatte da Legambiente su Capo d’Arco e sui Piani Strutturali, ma anche alla “prudenza” con la quale il Parco ha affrontato la questione negando la possibilità di costruire fin sugli scogli, e bloccando prima i lavori abusivi al complesso del “Cantinone” e poi negando in ultimo il nulla-osta per la realizzazione di un impianti mento di smaltimento dei reflui nel Parco. L’interrogazione della Lega Nord su Capo d’Arco Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che: il Corpo Forestale dello Stato - organo di polizia giudiziaria - ha competenza istituzionale sulla vigilanza e controllo del rispetto delle norme nazionali urbanistiche ed ambientali; detto Corpo ha stipulato nel marzo 2008 una Convenzione con la Regione Toscana impegnandosi a vigilare e controllare anche il rispetto delle leggi regionali relative all'urbanistica, all'ambiente, ai boschi e foreste; il Corpo ha specifica competenza per la vigilanza e sorveglianza delle norme poste a tutela dei Parchi Nazionali oltreché competenza per il rilascio di pareri ai fini dell'istruttoria di competenza dei Parchi Nazionali per il rilascio del nulla osta previsto dalla legge n. 394 del 1991 -: - per quali motivi il Corpo Forestale dello Stato di Portoferraio (Isola d'Elba) non abbia segnalato nel rilasciare i pareri istruttori al Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano l'esistenza di evidenti e notorie violazioni di norme urbanistiche ed ambientali (relative alla legge regionale toscana n. 74/1984 e alla deliberazione del Consiglio Regionale Toscano 3 gennaio 1990 n. 47 - riguardanti la determinazione della ricettività turistica legata alla balneazione, dimensionamento e la cubatura dei nuovi insediamenti hanno come requisito essenziale il rispetto della ricettività per la balneazione, la cui mancanza determina l'azzeramento della cubatura. Violazioni che concretizzano posti letto quindi immobili abusivi) negli anni 2006 e 2008 relative all'immobile «Cantinone» posto in località Capo d'Arco del comune di Rio Marina (Elba), tenuto conto che attualmente è in corso la pratica Parco Nazionale n. 108/2008 avente per oggetto lo stesso immobile, sulla quale il Corpo Forestale dello Stato deve rilasciare il parere istruttorio ai fini del rilascio eventuale del nulla-osta da parte dello stesso Parco; - quali altri specifici interventi e segnalazioni (anche al Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano) abbia effettuato il Corpo Forestale per Capo d'Arco, in particolare per l'immobile denominato «Cantinone», a seguito delle segnalazioni allo stesso (Uffici di Roma, Firenze e Portoferraio) recentemente effettuate a mezzo posta elettronica relativi a problemi di abusivismo oggetto anche di recente pubblicazione da parte della stampa giornalistica locale; - se il Corpo Forestale abbia rilevato che il Piano Strutturale comunale di Rio Marina prevede l'edificazione nel Comprensorio di Capo d'Arco di un albergo, nonostante tutta la zona del comprensorio sia tutelata dal vincolato della legge forestale regionale n. 39 del 2000 e dal relativo regolamento forestale n. 48/R dell'8 agosto 2003, articolo 80; - se il Corpo Forestale dello Stato abbia rilevato che detto Piano Strutturale è privo della prescritta, obbligatoria rilevante VIA regionale; - quali interventi abbia fatto il Corpo Forestale dello Stato per l'intera Isola d'Elba in materia urbanistica e ambientale, posto che la violazione della ricettività turistica in rapporto alla capienza delle spiagge per la balneazione, è problema annoso, notorio, dibattuto e che riguarda tutta l'isola, gravemente deficitaria, con immobili eccedenti le prescrizioni di legge e quindi abusivi.
capo d'arco rio marina