Da oggi l’area marina di Pianosa è superprotetta. Sull’integrità del mare e delle coste dell’isola piatta veglierà un sistema satellitare di sorveglianza che, in caso di intrusioni di imbarcazioni, funzionerà come un vero antifurto. Un allarme sonoro collegato sia all’ufficio della guardia costiera a Pianosa sia alla sala operativa della di Portoferraio, in grado di sorvegliare anche gran parte della riserva di Montecristo. Alla presenza del presidente del Parco Mario Tozzi e dell’ammiraglio della Direzione Marittima Toscana Ilarione Dell’Anna e di tutte le forze dell’ordine e delle istituzioni si è svolta l’inaugurazione del sistema integrato di sorveglianza, l’unico, nel suo genere, in Italia. La strumentazione è stata acquistata dal Parco nazionale dell’arcipelago toscano grazie ad un finanziamento straordinario di 131mila euro concesso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e sarà gestita dalla Capitaneria di Porto di Portoferraio in convenzione con il Parco. Il funzionamento del radar è stato mostrato ai presenti nella sala della Linguella di Portoferraio grazie ad una simulazione di una motovedetta che è entrata all’interno delle acque protette, facendo scattare immediatamente l'allarme. Il sistema potrà ricevere da qualsiasi imbarcazione passi nel suo raggio d'azione di 72 miglia, un segnale con tutti i dati che la identificano (denominazione, viaggio, merci trasportate etc), l'operatore potrà trasmetterli e comunicare direttamente con essa. Il sistema è compatibile con il sistema nazionale VTS (Vassel traffic service). Il software consente la definizione di zone e segnali di allarme visivo ed acustico automatico, in caso di: nuova acquisizione di un bersaglio, bersaglio perso, deviazione dalla rotta prestabilita, violazione dei limiti di velocità, abbandono della posizione di ancoraggio, previsione di collisione con istallazioni fisse o altri bersagli in tracciamento. La stazione server, installata a Pianosa, conserva la registrazione dei dati radar di 7 giorni, con la possibilità di back up. La registrazione di fatto consente di dimostrare l’avvenuta violazione anche senza la necessità di contestazione immediata dell’infrazione. L’impianto è stato fortemente voluto dal presidente del Parco Mario Tozzi e grazie alla collaborazione stretta tra Parco e Capitaneria di Porto di Portoferraio e stato raggiunto l’obiettivo dopo più di un anno di lavoro. “Un grande ausilio tecnico - afferma il Presidente Tozzi - che rende concreta la tutela del mare e la possibilità di un attento monitoraggio per tutto l’anno anche in chiave di contrasto al bracconaggio e all’inquinamento marino”.
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