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A Sciambere della Posizione Zero

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 10 luglio 2009

Santo Piraino bravissimo segretario scolastico da anni in meritata pensione, ci insegnò quando eravamo giovani un trucco del mestiere: l'uso della Posizione Zero All’epoca in ogni scuola arrivavano quotidianamente “paccate” di posta: circolari, disposizioni, richieste di informazioni, avvisi di concorsi, annunci di convegni. Ogni giorno una foresta di betulle siberiane cadeva per fabbricare la carta necessaria a mandare in giro per l’Italia quello spaventoso volume di roba. Santo selezionava velocemente la posta catalogandola già con la sigla di archivio (posizione) di norma espressa con una lettera e un numero, ma sulla maggior parte di quello che gli passava per le mani vergava rapidamente uno zero; alla fine ripassava tutti i fogli e quelli con lo zero su li buttava direttamente nel cestino della carta straccia. Quando ci trovammo a fare lo stesso lavoro comprendemmo; sulle prime ci peritavamo a buttare via qualcosa che arrivava dal ministero con tanto di bollo, poi mano mano ci facemmo più “scafati” Ad esempio imparammo a non rispondere alle domande del tipo: “quanti insegnanti ciechi prestano servizio presso l’Istituto?” (è un caso vero e sotto c’era pure la specifica che solo un burocrate imbecille poteva inventarsi: rispondere anche in caso negativo), o a disobbedire civilmente all’ordine di portare a CONOSCENZA DI TUTTO IL PERSONALE che se uno era un ex combattente o reduce poteva partecipare ad un concorso su scala nazionale per vincere un soggiorno gratuito (UNO!) in montagna, o a fottercene bellamente di “pareri ministeriali” che condensando pagine e pagine, strizza strizza, si potevano concentrare in un “insomma fate un po’ come cazzo vi pare” a cui si giungeva dopo la lettura di lunghissimi periodi sintatticamente modello torcibudello da mal di testa, L’uso della posizione zero, eliminando alla fonte le favate consentiva di lavorare meglio e risolvere i problemi reali. Di più, scoprimmo che il gesto stesso di strappare (o appallottolare) e gettare via qualcosa, che rappresentava l'oppressione inutile e che della stupidità era simulacro, aveva una forte valenza liberatoria, scaricava positivamente lo stress. La posizione “0” esiste ahinoi pure nelle redazioni dei giornali, è una estrema ma dolorosa necessità. Mettiamo per pura ipotesi che vi arrivi una lettera siffatta: “Sono stupito che un VECCHIO politico come Lorenzo Marchetti diffonda enormi inesattezze. Altro che fischi per fiaschi, ma dove eri quando hai scritto la risposta? In una cantina!! Dove hai trovato il decreto n° 2 del 6 maggio 2009? Nella borsetta del’On Silvia Velo? Cordiali saluti padani etc” Trovereste una collocazione diversa dalla posizione zero?


cestino carta straccia lungo

cestino carta straccia lungo