Un’emergenza che dura da troppo tempo Si parla da treoppo tempo oramai dell’emergenza rappresenatat dallo smaltimento rifiuti inerti all’isola d’Elba che, ad oggi, non ha ancora trovato una soluzione definitiva ma anzi si ripropone continuamente in tutta la sua gravità. Le ditte che operano nel settore dell’edilizia stanno infatti incontrando serie difficoltà per lo smaltimento dei materiali inerti perché l’unica discarica attualmente individuata all’Elba, quella del “Puppaio” ubicata nel comune di Rio Marina, nonostante il dissequestro è tuttora inagibile a causa di problemi burocratici. Cosicché, in mancanza di valide alternative, non resta che arrangiarsi, con gli ovvi rischi di inquinamento del territorio come ha evidenziato anche il recente nubifragio di settembre. Se a questo si aggiunge che le guardie forestali, nello svolgimento delle funzioni a loro attribuite hanno elevato pesanti verbali ai danni di alcune ditte, è del tutto evidente che gli operatori del settore, perdurando questa situazione, si trovano nell’impossibilità di lavorare con il rischio concreto di veder paralizzata tutta una serie di attività e con conseguenti gravi ricadute negative sul piano economico e occupazionale. Il problema, già sollevato mesi addietro dal Consigliere Regionale Leopoldo Provenzali e ripreso in seguito anche dai Consiglieri Provinciali, è oggi al centro di una nuova presa di posizione da parte della Casa delle Libertà di Rio Marina. Per essa è giunto il momento di affrontare con decisione la questione, per cui invita l’Amministrazione Provinciale e quelle degli otto comuni isolani ad attivarsi, congiuntamente e sollecitamente, per individuare uno o più siti idonei al conferimento dei rifiuti inerti, alternativi all’attuale discarica di Rio Marina. In attesa di tale individuazione, la CDL di Rio Marina suggerisce che le ditte possano usufruire della discarica “Livorno” nei pressi di Cavo che andrebbe riaperta appositamente per lo stoccaggio temporaneo dei materiali inerti prima del loro successivo confffferimento a Piombino. Ma, come ogni decisione temporanea, non potrà certo durare all’infinito: da qui, l’odierna sollecitazione agli organismoi competenti perché si impegnino sin da subito a ricercare la soluzione adeguata al problema e rispondere così alle esigenze delle imprese che operano nel comparto edile. F.I.- A.N.-CCD Rio Marina Cumuli di calcinacci Con estremo interesse apprendo la felice iniziativa presa alcuni giorni orsono dalla dirigenza della Comunità Montana dell'Elba e Capraia, e cioè di recarsi a Firenze e a Montecarlo per promuovere i prodotti tipici elbani al fine di farli conoscere ad un pubblico sempre più numeroso. Allo stesso tempo apprendo dalla tv locale che il direttore della stessa, mentre passeggiava nei sentieri del nostro tanto osannato Parco Nazionale, si imbatteva in cumuli di rifiuti, in particolar modo del tipo "calcinacci". Ora mi chiedo: mentre i cittadini elbani (me compreso) contribuiscono di tasca propria alla promozione che i nostri governanti fanno dei prodotti tipici locali, come mai costoro non si impegnano ugualmente a tenere pulita la propria casa? Chi scrive è artigiano edile e quindi a conoscenza della realtà e delle problematiche che tutto il settore incontra; dopo anni di tanto discutere, mi domando se esiste all'Elba qualche istituzione che abbia la capacità e la volontà di risolvere il problema dei rifiuti inerti, in modo da rivitalizzare una categoria che, insieme a quella del turismo, è locomotiva trainante dell' economia elbana. Una cosa è certa: dei responsabili per tutto questo ci devono essere, e ritengo siano coloro che non sanno affatto gestire la "cosa pubblica"!! Maurizio Priori
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