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Il neuropsichiatra infantile Coscarella: La scuola elbana si muove i politici meno.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 05 luglio 2009

Qualche riflessione sugli esiti degli scrutini a conclusione di quest’anno scolastico. L’indirizzo che oramai serpeggia nel mondo della scuola, promosso da ministri e ministero delle ultime tre legislature è quello di un giro di vite sulle promozioni facili nella scuola secondaria (ex medie e superiori). La finanziaria dell’ultimo governo Prodi intimava al 2010 il taglio del 30 % degli insegnati di sostegno in servizio nel 2006 ed il governo attuale con una sapiente manovra chirurgica ha tagliato le compresenze alla scuola elementare (due insegnanti non possono essere più contemporaneamente presenti nella stessa classe) ed il tempo scuola della secondaria inferiore (ex media) che ha letteralmente falcidiato le cattedre soprattutto quelle di lettere. E’ dai tempi che andavo alla scuola media (fine anni sessanta) che proprio le insegnanti di lettere in virtù della loro prolungata presenza nella classe hanno rappresentato, ed ancora oggi rappresentano, il pilastro pedagogico centrale della scuola media. Il taglio di questi professionisti sarà assai più pesante che la perdita della compresenza per la scuola primaria (elementare). Purtroppo i sindacati tacciono da dieci anni e la rassegna del pensiero politico offre costantemente spettacolo di incompetenza riassumibile in alcuni luoghi comuni che sono privi di evidenze empiriche e riferibili ad una scuola targata anni 90: la scuola più è a tempo pieno e più erudisce ed educa, le elementari sono scuole di eccellenza, la scuola media è molto carente, le scuola superiore deve essere più vicina al mondo dell’impresa e del lavoro, l’università italiana è pubblica (e costa poco…). Oggi il presente ci consegna una scuola ed una società molto variegata e le necessità di riforme sono impellenti. Per inciso e per tutte le famiglie che si accingono ad affrontare l’università per il proprio figlio/a vale la pena ricordare che il costo medio di uno studente fuori sede (che deve trovare un alloggio ed il resto… !) è di 18/20.000 euro per anno, con un rimborso fiscale pressoché insignificante. Inoltre i test di ammissione per alcune facoltà sono delle lotterie spesso pilotate secondo le cronache giudiziarie recenti. Ma torniamo alla cronaca locale. I non ammessi (ripetenti) alla scuola secondaria inferiore di Portoferraio, in particolare nelle 1°classi, anche quest’anno si riconfermano intorno al 10%. La percentuale di ripetenti alle scuole professionali (IPSIA + IPTA) riguarda un alunno su tre. L’insuccesso scolastico (non ammessi + sospesi per essere stati rimandati in alcune materie) si colloca nell’intervallo che dal 37% (2° e 3° licei) va al 68% (1° del’ITC erika,igea e geometri). Ci sono classi con meno di 15 alunni con risultati disastrosi e di contro classi con 25-29 alunni con pochi insuccessi e con alcune eccellenze. Insomma il sistema scuola elbano, come quello italiano eccede in autoreferenza e situazioni contestuali difficilmente codificabili in indirizzi generalizzabili. Il discorso meriterebbe un approfondimento ma diventerebbe troppo specialistico. In conclusione dalla fine dell’anno scolastico del 2007, quando destò scalpore il numero dei bocciati e dibattito proprio sulle pagine di questo giornale, la situazione scolastica elbana sembra avere migliorato alcuni indicatori. Invece da allora ad adesso mi sembra che il livello politico amministrativo abbia fatto poco: nessuna iniziativa di formazione culturale la provincia e niente i comuni ed i numerosi enti presenti sul territorio isolano. Per ultima cosa vorrei segnalare con ammirazione lo studente che alle superiori è stato promosso con il massimo dei voti : Tutti 10. Complimenti a lui , alla sua famiglia ed ai suoi insegnati. Claudio Coscarella Neuropsichiatra infanzia ed adolescenza Responsabile Salute Mentale Infanzia ed Adolescenza


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