Caro Sergio, (non ci conosciamo, ma a me, ormai, dopo anni che ti leggo mi sembra di conoscerti ed incontrarti tutti i giorni) non ho mai scritto al tuo giornale per dire come la penso su questa o quella cosa, e anche oggi non voglio dare un giudizio. Vorrei solo dirti che dopo aver letto il tuo "A Sciambere delle mini-velina" ho pensato "eccheccazzo, finalmente qualcuno che ha veramente centrato il problema!". Modestissimamente, penso che se siamo finiti come siamo finiti non è colpa di Berslusconi, ma di chi vive nella cecità completa e nello stordimento televisivo provocato da Maurizio Costanzo & C. La quale cecità impedisce di interessarsi minimamente a qualcosa che sia veramente importante, o"impegnato". Anzi, molto spesso si fa la figura del bacchettone se si prova a criticare o cercare di "far aprire gli occhi" a qualche nostro interlocutore. Sergio, vorrei chiarire che molto spesso mi ritengo una testadicazzo e migliore di nessuno, ma mi girano tanto i coglioni quando vedo un imbarbarimento e una sciattezza di tal fatta. Ah, giusto per chiarire, mi ritengo e sono una persona di destra per ideali, ma un apolide politico per la vergogna di votare anche uno solo di coloro che provano a rappresentarci. Lo so che non ho aggiunto nulla alla discussione, ma volevo dirti che sono veramente d'accordo con te! Lettera Firmata - Marciana Marina Caro (assiduo) lettore Come chiunque espone al giudizio di molti il suo lavoro quotidiano “rischio” di imbattermi in critiche e (bontà vostra) anche apprezzamenti, fa parte del gioco, così come raggiungere una “maturità professionale” aiuta a tenere conto delle une e degli altri senza “incartarsi” nelle lodi e senza farsi paralizzare dai dissensi. Ciò premesso mi preme dirti che quello che hai scritto “dopo anni che ti leggo mi sembra di conoscerti ed incontrarti tutti i giorni” mi ha gratificato più di qualsiasi complimento abbia mai ricevuto. Proprio questo ho sempre cercato di essere per i miei lettori comunque la pensino, uno che si incontra costantemente la mattina, che sentiamo “pari” ed a cui si chiede “come la pensi”? per poi farsi un’idea, anche totalmente differente dalla sua, sulle diverse questioni. Altro punto tu dici “mi ritengo e sono una persona di destra per ideali, ma un apolide politico per la vergogna di votare anche uno solo di coloro che provano a rappresentarci” lasciami commentare “ce ne fosse(ro)!”. Io credo che il punto di crisi etica, di valori, a cui siamo giunti sia di una gravità inusitata, e sia di quelli di fronte ai quali ci si deve unire, fare fronte senza andare troppo per il sottile nel ragionare tra chi è di destra e chi è di sinistra, perché ad essere in pericolo sono lo stato di diritto, una concezione della democrazia occidentale, diversa da quella che hanno Putin e Gheddafì, e che prima di loro ebbe il cancelliere (democraticamente eletto) Adolf Hitler. Mi ha fatto riflettere la tua affermazione “non è tanto colpa di Berlusconi ma di coloro ….” Che a prima vista può sembrare bizzarra visto che ragioniamo dell’uomo più vanesio, autoreferenziale e dispotico che calchi la terra in questi anni. Ma a ripensarci la domanda implicita che poni è assai più profonda e potrebbe sostanziarsi nel chiedersi se Berlusconi ed il berlusconismo siano più causa o effetto. Allora, se è indubbio che ci sia una relazione precisa tra il degrado culturale, la TV spazzatura, il vilipendio mercificante del corpo femminile, l'imposizione di modelli da telenovela, il consumismo, il liberismo più scervellato e le fortune politiche di Berlusconi, è vero anche che l'apparizione sulla scena politica di un geniale giullare che si è fatto despota, del "Re degli ignoranti" che trasforma in simpatiche marachelle la sua volgarità ed i suoi vizi, e vero pure che la sua "discesa in campo" è stata perfettamente funzionale come punto di approdo della deriva morale, della crisi identitaria indotta da quegli sciaguratissimi anni '80. E' bene tenerne conto perché Berlusconi cadrà (non sappiamo, se tra mesi o anni, ma cadrà), o travolto dal suo modo di esistere o perché semplicemente come cantava l'Equipe84 "non si può fermare il tempo", e la crisi italiana più preoccupante (che non è o almeno non è solo quella economica) ci resterà davanti. Fin da subito bisogna lavorare per ricondurre questo paese nell'orbita europea, tra i paesi, per fare solo un esempio, dove i razzisti come quelli della Lega vengono contrastati ed emarginati tanto dalla destra quanto dalla sinistra, tra i paesi che spediscono a casa un politico la cui condotta morale è appena appena reprensibile, tra i paesi in cui chi evade le tasse, commette falsi in bilancio, corrompe giudici e testimoni per salvarsi il culetto, non è un furbo ma tout-court un delinquente. L'impresa è titanica perché c'è da ricostruire la cultura di una nazione, c'è bisogno di una vera rivoluzione culturale a cui deve contribuire tanto la destra quanto la sinistra di questo paese che è riduttivo, offensivo, umiliante veder rappresentato da un pulcinella autocrate rifatto in salsa meneghina. Questo è anche un paese che potrebbe spendere splendidi cervelli della politica come Marcello Veneziani, gente che ha il coraggio di Roberto Saviano, la dignità giornalistica di Marco Travaglio, l'altruismo di Gino Strada, la carità veramente cristiana di Don Gallo, Don Ciotti e Monsignor Tonini e cento nomi ancora (di chi fa irritualmente "politica") ci verrebbero, ma terminiamo con quelli di due datate signore: Rita Levi Montalcini e Margherita Hack, che insieme fanno gli stessi anni di vita di 10 Noemi e mezza, e ne valgono migliaia di migliaia, delle celebrità internazionali, ma che non sono probabilmente nessuno (o solo due vecchiette) per quelle due donne che assistevano ieri oscenamente estasiate allo sculettare da sex-bomb della loro incolpevole bimba di (forse) anni 10, alla quale dovrebbero essere indicate come modelli di vita quelle signore della scienza italiana piuttosto che farle sognare il vuoto di una vita da modelle. C'è insoma il materiale umano necessario (di destra e di sinistra) per una rifondazione morale e democratica in questo paese ed è questo che caro lettore, alimenta il mio ottimismo di prospettiva storica, che mitiga molto il pessimismo a cui sarei indotto dalle cronache.
atomo