La vicenda della interruzione della fornitura di energia elettrica alla Parrocchia di Pomonte di cui abbiamo trattato nella precedente edizione del nostro giornale merita ancora attenzione. Intanto c'è da precisare che il taglio operato dall'ENEL non ha creato problemi solo alla Parrocchia, principalmente per l'impossibilità di far funzionare la pompa di drenaggio che tiene all'asciutto i locali della Sagrestia e per l'impossibilità di usare le campane, ma pure alla rete informatica di Pomonte. Il campanile ospita infatti una stazione di rice-trasmissione del segnale che consente agli utenti di internet di navigare in rete, e per un paio di giorni, finchè i tecnici non sono stati in grado di alimentare la postazione con delle batterie i PC di Pomonte sono rimasti scollegati dalla ADSL, in un periodo peraltro delicato per gli operatori turistici che sempre più usano il WEB per le loro attività. E c'è anche da aggiungere che i nuovi amministratori (nello specifico il Sindaco ed il Consigliere Galeazzi) si sono dati da fare anche se con scarsi risultati perché la fornitura fosse quanto prima ripristinata. Sin qui si tratta comunque di un contenzioso tra un cliente quanto erogante servizi "sociali" quindi da considerare particolarmente) e un'azienda fornitrice, soggetti che possono usare come argomento ciascuno le proprie ragioni (più o meno condivisibili) da una parte la morosità, dall'altra l'evidente involontarietà del mancato pagamento etc. Ma c'è pure un risvolto grave e spiacevole rappresentato in maniera asciutta da Padre Jaime Leon Velez il Parroco nativo della Columbia che gestisce la Chiesa dedicata alla Pietà e a Santa Lucia: "Una delle telefoniste dell'ENEL mi ha trattato male, nel senso che quando mi ha sentito parlare che non ero proprio italiano mi ha detto: siete la rovina voi extracomunitari dell'Italia e della Chiesa". La cosa ci ha sbalordito perché all'ENEL abbiamo sempre trovato (perfino qualche giorno fa) cortesia e disponibilità ma è chiaro che il fatto è accaduto. Così come è pacifico che l'ENEL non può consentire che, in sua rappresentanza vengano fatte professioni di razzismo imbecille. Farebbero bene intanto i dirigenti dell'azienda a scusarsi con don Jaime, al quale va tutta la solidarietà della nostra redazione.
marciana Pomonte Chiesa bis