Gentilissimo Direttore, in qualità di Sindaco del Comune di Isola del Giglio penso sia giunto il momento di dire la mia sulla questione della foca monaca e sul Parco Marino in generale. Mi ero riservato di intervenire sulla querelle non perché la cosa non ci riguardasse (l’avvistamento era da noi ritenuto augurale all’indomani della nostra elezione, poi strumentalizzato a quali fini?) ma perché ci trovavamo a poche ore dall’insediamento e, con tutti i problemi irrisolti che ci siamo trovati di fronte nell’immediato, non volevamo essere coinvolti in un ciclone di polemiche perché sinceramente non ci interessavano. Né avevamo intenzione di alimentare sterili contese ma chiedevamo con il nostro silenzio che si rispettasse la chiara volontà che i cittadini avevano espresso con le elezioni amministrative nel corso delle quali avevano scelto il nostro programma elettorale che, proprio per l’aspetto delle Aree Marine Protette, era ed è molto chiaro ed inequivocabile. La nostra posizione in tema di parchi e di tutela dell’ambiente è perfettamente sovrapponibile con quanto ha dichiarato il Ministro Stefania Prestigiacomo che ringrazio fin da adesso per avere sgomberato il campo da doppi sensi o fraintendimenti e soprattutto per avere con la sua autorevole voce riportato le questioni sul piano dell’equilibrio e della ragione, elementi necessari per chi deve amministrare la cosa pubblica. Ho provato un’istintiva indignazione quando quotati ambientalisti ci hanno attribuito dichiarazioni che noi non avevamo mai pronunciato né reso agli organi di stampa. La Giunta non si era ancora insediata ed era già presa di mira da quello o da quell’altro. Ma il sentito dire o il pettegolezzo costruito ad hoc non alberga nelle nostre menti e va lasciato in mano a chi non ha a cuore il bene della comunità. Durante la campagna elettorale abbiamo presentato un programma molto chiaro: i progetti di AMP partoriti dalle leggi 394 e 979 non ci piacciono e non piacciono neanche ai gigliesi perché rappresentano soluzioni non corrette a perseguire determinati obiettivi di tutela, costituiscono una politica dell’ambiente troppo improvvisata e disgiunta dalle volontà espresse dai territori e poco legata con i diritti delle amministrazioni locali che nella procedura istitutiva non possono esprimersi se non con un parere non vincolante. Il regime vincolistico previsto nella legge quadro va nella direzione opposta a quanto auspicano i suoi princìpi perché di fatto restringe le aree di fruibilità e, giocoforza, rende drammatiche le zone di pesante concentrazione della nautica da diporto che, nonostante le entusiastiche crescite di un industria fiorente, vengono relegate in uno spazio di navigazione sempre più ridotto. Gli esempi di Giannutri e Capraia sono sotto gli occhi di tutti. E Giannutri fa parte del Comune di Isola del Giglio, quindi noi denunciamo una situazione che fa parte della nostra sovranità amministrativa. Noi vogliamo tutelare il mare perché è il nostro bene più prezioso e sul quale si fonda tutta la nostra vita sociale, culturale, economica, turistica, marittima, ecc. e non vogliamo davvero che si pensi il contrario. Per usare un espressione del Ministro “Le aree marine vanno aperte al culto dei molti che amano il mare vogliono viverlo e rispettarlo”. Le misure di tutela che intendiamo mettere in campo sono molte. La più importante, che attiveremo da subito, riguarda la costruzione di impianti di depurazione. Oggi due frazioni marine del Giglio scaricano i liquami a mare. Nessuno ne parla mai. Noi abbiamo intenzione di intervenire immediatamente. Ieri, nel corso di una riunione operativa, abbiamo dato il via ai depuratori che da un po’ di tempo erano rimasti al palo nonostante un cospicuo finanziamento del Ministero dell’Ambiente risalente agli anni 2003. Cosa fare adesso? E’ giunto il momento di porre rimedio a questa situazione che non va nella direzione giusta. Stiamo pensando di chiedere al Ministero una MORATORIA sui parchi in generale. Fermiamoci un attimo e facciamo il punto della situazione perché non è detto che tutto funzioni al meglio. Le popolazioni protestano, i parchi scricchiolano, non hanno fondi, c’è un decadimento generalizzato dei territori. E’ una situazione che deve essere rivisitata radicalmente. Anche la gestione degli Enti Parco non funziona e le competenze devono ritornare agli Enti Locali che, democraticamente eletti, decideranno poi, mediante consorzi o commissioni scientifiche da loro nominati, in ossequio alle leggi ed ai principi che lo Stato stabilirà con leggi opportune, in che maniera i loro territori dovranno essere amministrati. Concludo, egregio Direttore, ancora con una frase del Ministro Prestigiacomo: “l’ambiente è un valore politicamente trasversale ed è una ricchezza per tutti”. Quanto valore ha il loro ambiente i gigliesi lo hanno capito da molto tempo e da sempre hanno la consapevolezza di possedere un immenso tesoro che intendono salvaguardare con strumenti e misure giuste non per chiudere o proibire ma per meglio valorizzare quanto di stupendo ci ha regalato madre natura.
Foca Monaca Giglio 2