Si incomincia a delineare meglio la vicenda interna al PD della nomina dell'assessore provinciale "elbano", un passaggio che lascia sicuramente qualche strascico polemico (si veda il tono sarcastico con cui Massimmo Scelza ha commentato la velocità con cui è "caduta" la scelta su Schezzini dopo essergli scivolata addosso). Contribuisce a far chiarezza l'intervista di Rita Blando per Tenews nella quale il segretario del PD portoferraiese ha raccontato del suo rifiuto di accettare "il fatto compiuto", della negazione della richiesta delega al turismo, del compromesso raggiunto che gli avrebbe comunque consentito di operare nel settore della promozione insulare successivamente "sbiadito", del suo resistere alle pressioni di chi gli diceva che una delega come quella della viabilità e dei lavori pubblici che gli veniva offerta era di somma importanza per le politiche della Provincia sul territorio elbano, fino appunto alla sua fulminea sostituzione: alle 19 di martedì si sostanziava il suo rifiuto, alle 20.06 da Palazzo Granducale arrivava via mail la notizia della nomina di Catalina Schezzini. Ma un altro elemento per la lettura della vicenda lo fornisce Enrico Graziani: "Da quanto dice Scelza - afferma l'ex-ViceSindaco Campese - sembrerebbe che la candidatura di Catalina Schezzini sia spuntata in maniera improvvisa e che l'indicazione del PD elbano fosse univoca nei suoi confronti. Non è andata così, le indicazioni per la carica provinciale che erano state espresse dal PD dell'Isola si sostanziavano in una rosa di nomi: da Portoferraio si chiedeva l'impegno di Scelza, da Porto Azzurro veniva l'indicazione di Gianfranco Pinotti, i circoli di Campo, Capoliveri e Rio Elba avevano candidato la Schezzini. Successivamente la Federazione ha optato per la scelta portoferraiese, ma non si può certo dire che l'incarico a Schezzini non rispecchiasse comunque le indicazioni del territorio".
Enrico Graziani testina