I firmatari della presente segnalano che dall’inizio della stagione turistica, a più riprese ed attualmente in modo continuativo, le discoteche in oggetto hanno tenuto un volume tale da disturbare gravemente il sonno degli abitanti delle case vicine. Il volume dell’emissione sonora è tale che esso è avvertito perfino a vari chilometri di distanza in alcune zone della Valle di San Martino ed in alcune zone del Viticcio. I sottoscritti ricordano che negli anni scorsi questo problema si è ripetutamente già presentato, che sono state fatte numerose misurazioni da parte degli organi competenti (ASL, ARPAT) che hanno provato il ripetuto superamento della soglia d’intensità sonora legalmente permessa e che tali misurazioni hanno portato alla condanna dei gestori. Sorprende, a tale proposito, il fatto che il Comune di Portoferraio, che ha regolarmente ricevuto dall’ASL le comunicazioni delle infrazioni degli anni precedenti, abbia concesso la licenza ai richiedenti senza attivare preventivamente l’ASL stessa e l’ARPAT nel senso di una perizia al di sopra delle parti, ma si sia “fidato” della perizia di parte prodotta dai richiedenti la gestione. Sorprende ancora il fatto che il Comune di Portoferraio non abbia avuto alcun dubbio sul fatto che la titolarità dell’intestazione dei locali possa essere semplicemente passata dal gerente condannato ad un suo parente o socio o prestanome. I sottoscritti si sono anche meravigliati del fatto che, nonostante le ripetute lamentele da parte della popolazione, il Comune di Portoferraio abbia ampliato il permesso alla discoteca Club 64 dalle ore 4 alle ore 5. Se, inoltre, l’intensità della sorgente sonora provoca tali disagi all’esterno dei locali, è immaginabile che all’interno dei locali la nocività sia ancora maggiore sia per i lavoranti che per i clienti e che anche costoro, anche se inconsapevoli, vadano tutelati. I firmatari pertanto auspicano che da parte della Medicina del Lavoro dell’ASL vi sia un intervento di verifica degli effetti dell’emissione sonora all’interno del locale ed invitano le famiglie dei frequentatori di tali discoteche a riflettere sugli effetti nocivi del suono eccessivo sia per l’udito, sia per il Sistema Nervoso (oltre che per altri sistemi, quale, ad esempio, il Sistema Circolatorio); ricordano ancora che l’esposizione al suono ritmico ed eccessivo ha un effetto sullo stato di coscienza della persona e che, soprattutto in combinazione all’assunzione di alcol (e magari di altre droghe!), ciò può portare a diminuzione della capacità di critica con maggiore rischio di litigiosità e di incidenti stradali. Le frequenti liti in discoteca e gli incidenti stradali con morti di avventori di discoteche sono eventi che vengono troppo facilmente dimenticati e quasi interpretati come “fenomeni naturali”! Gli elbani dovrebbero imparare a non dimenticare la morte dei loro figli ed a lottare contro il disgustoso cinismo di coloro che fanno prevalere l’interesse economico sul rispetto della vita. I sottoscritti fanno, ancora, notare che la licenza per trattamenti danzanti concessa alle due discoteche da parte del Comune di Portoferraio impone, oltre all’osservanza delle norme di Legge e regolamenti vigenti, alcune prescrizioni, tra le quali quelle riguardanti l’oggetto sono le seguenti - ridurre il volume degli altoparlanti e strumenti amplificatori del suono e della voce sì che si abbia un tono normale fino alle ore 23.00 e un tono ridotto dalle ore 23.00, - curare che sia evitato quant’altro possa disturbare il riposo e le occupazioni dei vicini, - se perverranno reclami circa il mancato rispetto delle prescrizioni riguardanti il volume degli altoparlanti e quindi il controllo dell’inquinamento acustico, non verrà in futuro rilasciata altra autorizzazione e si procederà alla revoca della presente autorizzazione, - la presente licenza (…) è sempre revocabile per abuso del titolare (…). I firmatari pertanto chiedono che a questo esposto formale sia data una risposta immediata da parte del Sindaco del Comune di Portoferraio, in qualità di primo cittadino garante e responsabile della salute di ogni altro cittadino, nel senso di una convocazione dei gestori e degli abitanti delle case più esposte al rumore in modo da favorire l’individuazione di soglie di emissione sonora tollerabili per ogni cittadino. Chiedono altresì al Sindaco che, in caso di rifiuto dei gestori alla convocazione o in caso d’inadempienza rispetto agli eventuali accordi, il Sindaco, com’è scritto nelle prescrizioni descritte al comma precedente, sospenda le licenze e le conceda solo dopo le verifiche effettuate dall’ASL e dall’ARPAT sia all’interno che all’esterno dei locali. Chiedono ancora che il Sindaco attivi immediatamente l’ASL e l’ARPAT rispetto agli interventi su descritti. Chiedono infine che il Sindaco attui la zonizzazione della città di Portoferraio rispetto alle emissioni sonore, come le Leggi Regionali vigenti lo obbligano a fare. I firmatari chiedono ancora se gli organi preposti abbiano mai controllato se - nelle sale sia stato impedito l’accesso ad individui in stato di ubriachezza o a minori non accompagnati da persone adulte, - il numero delle coppie danzanti ammesse nelle sale abbia rispettato il limite stabilito dalla Commissione Provinciale di Vigilanza, - le musiche siano terminate all’orario prescritto (i sottoscritti segnalano a tale proposito che tale prescrizione è stata ripetutamente violata). I firmatari fanno infine notare che questo disagio si riflette sia sui residenti (alcuni dei quali lavorano occupando anche posizioni delicate all’interno della Comunità elbana, per cui il disturbo del loro sonno ha inevitabilmente conseguenze indirette su tutta la Comunità), sia su persone che hanno la seconda casa all’Elba, sia sui turisti (molti dei quali si chiedono che senso possa avere il fatto di pagare per essere costretti a stare svegli o a ricorrere all’aria condizionata!). Mentre i firmatari auspicano un controllo da parte delle autorità competenti rispetto al reato di omissione di atti d’ufficio, gli stessi sperano che le SS.LL. trovino l’intesa per far rispettare le regole del vivere civile prima ancora che le leggi dello Stato.
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