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A Sciambere della lettera a Tozzi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 01 luglio 2009

Ma Mario Tozzi non ha ancora capito che l’unico che deve stare lontano dall’aree protette è lui? Non ha ancora capito che gli abitanti dell’Arcipelago Toscano non vogliono Aree Marine Protette come non vogliono il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano? Certamente che le arre marine protette si fanno sulla spinta delle popolazioni locali come asserito dalla Prestigiacomo, la sua preoccupazione ”ma cosa succede se gli amministratori locali, per caso, non sono sensibili alle tematiche ambientali supportate scientificamente e inseguono solo profitti e svendite di territorio?” Si torna a lavorare caro Tozzi, si torna a lavorare!! Ma secondo lui perché cambiano le amministrazioni locali? Non penserà mica che queste cambiano perché non cambi niente? Certamente, se tutte le nuove amministrazioni locali contestassero le scelte di tutela ambientale di quelle precedenti quelle scelte scellerate dovranno essere cancellate. Ma cosa pensa che solo lui e qualche altro Presidente di Parco siano detentori della capacità della tutela ambientale? Ma chi contesta gli obblighi europei, Nazionali e Internazionali per la conservazione di un patrimonio che è di tutti e in primis degli ISOLANI. Noi contestiamo quelli integralisti come lei che dei diritti delle popolazioni se ne fregano. Torni al suo precedente lavoro e ci lasci liberi di tutelare il nostro territorio al quale sia molto più sensibili di lei. Le leggi ci sono i Sindaci pure, sono loro che devono tutelare il territorio. La Segreteria - Carlo Bensa Gentile signor Bensa l'alto ruolo che Ella attualmente ricopre mi induce all'uso di una forma deferente nonostante un'infanzia proletaria comunemente vissuta rispettivamente da figliolo di Tardò e di Belgio, nonostante la stessa classe delle elementari del Grigolo che ci vide frugoli un mezzo secolo abbondante fa e nonostante che Ella abbia dedicato una frazione temporale del suo multiforme e multilaterale impegno politico allo stesso partito che in qualche modo indegnamente rappresentavo. Non so se Mario Tozzi (che immaginiamo affranto per la sfiducia testè manifestatagli) replicherà alle sue argomentazioni, e non ho alcun titolo per prenderne le parti. Piuttosto approfitto per ricordare a lei e ad altri come funzionano determinati organismi. Nello specifico in rapporto a chi compete mandare a casa chi. Orbene, tenuto conto che quello in cui viviamo si chiama Parco Nazionale e non Parco della Bricchetteria, la nomina di un Presidente e la sua eventuale rimozione (ma devono esserci dei validissimi motivi) sono competenza esclusiva del Ministro, il quale per quanto attiene alla nomina deve accordarsi con la regione su cui il Parco insiste, la quale di norma esprime una rosa di nomi di studiosi e/o esperti di temi ambientali (caro Bensa rassegnamoci, né io né lei saremo mai presidenti del PNAT) all'interno della quale il Ministro esprime la sua scelta. Le elezioni i sindaci e le maggioranze che cambiano non c'entrano, mi scusi l'ardire, una sega. Le comunità locali concorrono alla elezione di un organismo, che si chiama Comunità del Parco (che magari il chiacchierificio elbano farebbe bene a far funzionare) che concorre al governo dell'Ente. Da quanto sopra si desume, stringi stringi, che o lei convince la Prestigiacomo (e Martini) a licenziare Tozzi, e già che c'è pure la la Dott.ssa Franca Zanichelli, come ebbe ad accennare finemente nel corso della visita di quel gentiluomo padano del sottosegretario chiccazzé, o Tozzi rimane dove sta nonostante le sue giaculatorie. Nel caso comunque le suggerisco di trovare argomenti più consistenti da sottoporre alla ministra, la scongiuro anzi, già come elbani non godiamo di ottima fama, se ci presentiamo così a bischero sciolto, peggioriamo la situazione. Come vede Bensa non sono entrato nel merito delle sue un po' apodittiche affermazioni, delle quali non condivido mezza virgola, e che comunque rispetto come tutte le manifestazioni di pensiero, ma mi lasci fare una considerazione finale giocosa ricordandole un aneddoto. Un manifestante che scandiva insieme ad altri "la-vo-ro, la-vo-ro!" fu avvicinato da un imprenditore che gli disse: "Vuoi il lavoro? Ti assumo io!" ma quello replicò prontamente: "Del cazzo! con tanti che siamo proprio a me?" Come dire attenzione ad invocare troppo insistentemente "ritorni al lavoro" (che peraltro Tozzi non ha mai lasciato, né potrebbe visto che l'indennità di Presidente è modestissima) qualcuno potrebbe pure domandarci: "E te che lavoro fai? Di cosa campi? Quanto è che non lavori? Perché non te ne torni a lavora'?"


carta penna calamaio

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