“A pochi giorni dalla chiusura ufficiale della stagione di pesca del tonno rosso, i dati parlano chiaro – dichiarano le Associazioni Greenpeace, LAV, Legambiente, Mare vivo, WWF - in Italia la pesca al tonno rosso, come da noi sempre sostenuto era anche caratterizzata da grande illegalità che contribuiva allo stato di crisi in cui versa lo stock nel Mediterraneo. “Quest’anno però – continuano le Associazioni – sembra che, rispetto al silenzio degli ultimi anni, il Ministero abbia invece contrapposto un intervento concreto contro quelle imbarcazioni che, seppure esaurito il contingente assegnato, continuavano tranquillamente a pescare. E dunque sono state fatte rientrare in porto 28 barche mettendo in regola l’Italia con le quote fissate a livello comunitario per la pesca del tonno rosso. La situazione del tonno rosso è a rischio e l’illegalità è una piaga sia per la specie che per tutti quei pescatori che vogliono seguire le regole. “Apprezzando gli sforzi del Ministero per il controllo, continuiamo a credere che vadano seguite le indicazioni degli enti scientifici che ribadiscono il rischio di collasso commerciale del tonno rosso se non si attueranno al più presto drastiche restrizioni nella gestione dello stock. Da parte nostra continuiamo a monitorare le attività di vigilanza e controllo della pesca illegale che sono la base di partenza per una buona gestione e conservazione delle risorse marine.”
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