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Se la foca monaca visita il parco

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 28 giugno 2009

Meno male che la foca monaca c’è perché non è facile generalmente conoscere le opinioni e soprattutto le intenzioni del ministro dell’ambiente sui parchi. Ci vogliono eventi speciali come il riconoscimento delle Dolomiti da parte dell’UNESCO o appunto la visita al Giglio della foca per saperne qualcosa. Ma ora bisogna capire bene di cosa stiamo parlando e perché. Ad esempio, perché il parco dell’Arcipelago da molto prima arrivasse Tozzi suscita polemiche nazionali tanto vivaci? In Toscana abbiamo altri due parchi nazionali, tre parchi regionali non certi privi di problemi ma non suscitano altrettante polemiche e interventi? Certo si tratta di un parco dove le vicende politiche si sono a lungo personalizzate al massimo con i commissariamenti ect, ma anche questo non è accaduto soltanto all’Elba e dintorni. Per l’Arcipelago ci sono state persino pronunce della Corte costituzionale il che in effetti non è da tutti. Pensare che tutto ciò possa ruotare intorno alla immersione dei sub è una sciocchezza – si una sciocchezza- e una caricatura. E qui torno alla domanda di partenza; perché in Toscana dove pure le polemiche non sono mancate e non mancano anche sui parchi nessuna ha avuto ed ha questo rilievo e infiammabilità neppure nel momento in cui si sta discutendo la nuova legge regionale? Lasciamo perdere il ruolo dei ‘professionisti dell’eco-ideologismo’ di cui parla qualche sindaco perché da quelle parti abbiamo visto all’opera anche non pochi ‘professionisti della speculazione’ che non sempre e per fortuna sono riusciti a farla franca. In Toscana i nostri parchi regionali prima e quelli nazionali dopo sono riusciti a risolvere questioni ben più delicate e complicate di qualche immersione con macchina fotografica. Abbiamo risolto piuttosto bene questioni esplosive come la caccia o la cessazione dell’escavazione della sabbia nel lago di Massaciuccoli e assai prima siamo riusciti a fermare una speculazione micidiale che ha salvato uno di quei ‘gioielli’ –la pineta Salviati-di cui oggi parla anche il ministro. Lo ricordo perché trovo un po’ strano –diciamo così- che neppure nel momento in cui si scopre l’acqua calda nessuno ricordi quanta siamo riusciti e da tanti anni a farne bollire, anche se qualcuno non lo sa o fa finta di non ricordarsene. Qualcuno magari che sfilò a Livorno lanciando anche qualche sasso davanti alla provincia contro il parco. Ed è ancor più strano che non lo ricordino neppure alcuni che stanno discutendo tra vari mal di pancia della nuova legge regionale. Ma veniamo al punto sul quale credo che dovremmo regionalmente e nazionalmente mettere una volta per tutte le cose in chiaro. Il ministro dice che non è vero come sostiene Tozzi che il ministero ha interrotto le trattative sull’area protetta marina. La colpa –e ti pareva- sarebbe delle sinistre. Ma con le polemiche non si va lontani come tutta l’esperienza di questi anni insegna. Il fatto è che in Italia e non solo all’Arcipelago e non solo a partire dalla Prestigiacomo non si risolto e non si è voluto risolvere la questione che sta a monte e cioè che le aree protette terresti e marine vanno gestite in maniera integrata e non separata e distinta. E che definire l’area o perimetro del parco dell’Arcipelago come di qualsiasi altro parco con area marina significa –o meglio dovrebbe significare- semplicemente stabilire quanto deve essere estesa a terra e a mare l’area protetta. Non dobbiamo inventare niente perché la legge in sostanza lo prevede già checchè dicano al ministero e non da ora. Basterebbe d’altronde guardare cosa fanno all’estero.. Basta informarsi. E perché sia chiaro che con ciò non voglio fare polemica politica con l’attuale ministro ricorderò –come ho detto e scritto tante volte- che ad avviare questa politica separata e sbagliata fu il ministro Ronchi. Ma dopo tanto tempo sarebbe ora di cambiare registro così –ne sono sicuro. avremmo anche all’Arcipelago qualche polemica in meno e qualche risultato in più. Ma per questo non basta che il ministro si entusiasmi per gli inviti di Folco Quilici ad immergersi e magari mettere inopinatamente mano ad un regolamento uguale per tutti che uguali non sono. La terza Conferenza nazionale dei parchi al ministro era stata proposta e richiesta proprio per discutere di queste cose. Va bene, infatti, che il ministro risponda a Tozzi ma sarebbe anche più urgente rispondere, ad esempio, al ministro Calderoli che i parchi li vuol sopprimere con o senza sub. Se poi hanno da dire qualcosa anche in regione non guasterebbe.


foca monaca

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