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A Sciambere dell'artigliere Perciato

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 19 giugno 2009

L’artigliere Camillo Perciato di Paternò (CT) era analfabeta ma molto vispo, era riuscito chissà come a prendere la patente per guidare i camion e faceva il ruspista da civile, di italiano ne parlava poco ed una sera lo utilizzò quasi tutto per invitarmi ad andare in libera uscita con lui e quando gli dissi per andare dove esclamò gioioso “a ficcare!” e poiché gli risposi negativamente dicendo che non andavo mai a puttane mi chiese sbalordito “ie pecchè?” Ho ancora davanti agli occhi i suoi occhi sgranati. Successivamente parlando con un altro commilitone disse convinto che anche se bravo ragazzo “ ..un poco arruso ero” un po’ omosessuale insomma, perché a suo modo di vedere chi non andava almeno ogni due giorni “a ficcare”, “un poco arruso era”. Provai allora a spiegargli che non ero né arruso, né un bacchettone e tuttavia perché ritenevo degradante andare a puttane. Ne scaturì più che una discussione testa a testa, una litigata durata uno dei tanti pomeriggi di nullafacenza a cui obbligava il servizio militare, nel corso del quale ricevetti pure la minaccia di una coltellata, quando gli chiesi se sarebbe stato felice di trovare tra le donne che si vendevano sua madre o sua sorella. Ma alla fine qualcosa si era smosso, un piccolo tarlo in quel cervello intasato dal testosterone dei ventenni, c’era entrato. Tanto è che arrivato sulla porta della fureria dove si era tenuta parte della discussione ripensandoci mi disse in tono scherzoso: “Rossi non sei arruso ….. puppo e sucaminchia sei! Che ora, quando a ficcare vado, un po’ stronzo mi fai sentire ah!” Chissà se mai un giorno oltre l’artigliere Perciato, anche un presidente del consiglio dei ministri (uno a caso) riuscirà indipendentemente dall’altezza del bordo dei tegami impegnati, a sentirsi un po’ stronzo?


cannone obice armi

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