Il popolo ha votato, si spera che questo largo consenso alle forze che si richiamano al centro-destra, alla sua omogeneità territoriale e nazionale, venga speso per affrontare quelle profonde riforme per le quali è in gioco il futuro dell’Elba. I programmi presentati ed i candidati eletti a Sindaco non mi tranquillizzano in tal senso. Sento aria di un ritorno alle solite facce a vecchi rancori, litigiosità al ridare voce al vittimismo, alla paura dell’accerchiamento, al complesso di persecuzione che vede tutti indaffarati a penalizzare gli isolani. Noi poveri elbani vittime di un subdolo nemico che opera premeditatamente contro la nostra libertà!?!? Un opinione che non sta in piedi perché coloro che guardano l’Elba dall'esterno, vedono un economia florida ed invidiano coloro che vivono e lavorano in questa meravigliosa terra! Su questo comune sentire, premiato dal voto, si è costruito un vero-proprio e radicato movimento di opinione politico-culturale un identità isolana, un “leghismo” insulare che liscia il pelo ad egoismi ed interessi particolari, fatto di chiusure localistiche, egoismi campanilistici che, cavalcati da politici di ogni colore hanno prodotto risposte tese alla ricerca del mantenimento del voto stanziale, del piccolo è bello, risposte che pagano nell’immediato ma sono dannose per le prospettive economiche elbane. Del resto la scelta, da tutti riconfermata in campagna elettorale, di uno sviluppo economico totalmente dipendente dal settore turistico che metta al centro il “turista ospite” comporta ovvie conseguenze territoriali ed amministrative e questo non mi pare che si stato fatto con la necessaria determinazione, almeno in questi ultimi 15 anni, solo qualche timido ed isolato tentativo a Portoferraio e nell’ultima fase della Comunità dell’Arcipelago. E’ prevalso un localismo che ha penalizzato la progettualità e rinviato quelle riforme politiche senza le quali l’Elba rischia un ridimensionamento economico ed una marginalità turistica. Si è continuato con scelte sbagliate che hanno prodotto: - un ASSURDA crescita urbanistica che ha prodotto seconde e terze case ( finite tutte sul mercato turistico), scandali ed obbrobri edilizi, che ha PENALIZZATO l’immagine dell’isola ed il potenziamento della rete turistico-ricettiva e dei suoi servizi scelte determinanti per dare una prospettiva economica ed occupazionale duratura; - interventi infrastrutturale ( trasporti pubblici viari e marittimi, viabilità, rifiuti, approvvigionamento e rete idrica, ecc.) costruiti sul “fai da te” sull’emergenza con risultati insufficienti ed inadeguati; - scarsa convinzione su scelte di valorizzazione eco-ambientale che fanno dell’Elba una meta ricercata, qualificata e diversificata non solo balneare; Infine un modello di governo frantumato in 8 Comuni, una realtà che è causa ed effetto del tipo di sviluppo dell’isola in questi ultimi anni. Insomma è mancato quel “sistema-elba” quella progettualità unitaria, quel unità di intenti che desse forza contrattuale da fare pesare, nel settore turistico, nei confronti dei governi regionali, nazionali ed europei per conquistare quei finanziamenti indispensabili per rilanciare il ruolo turistico ed una positiva immagine dell’Elba. Queste sono le priorità, vedremo e vigileremo!
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