Continuano a giungere in redazione proteste per la cosiddetta riorganizzazione del traffico nello scalo marittimo piombinese e degli accessi agli imbarchi. I Sindaci (secondo l'imperturbabile ottimismo di Guerrieri) "avrebbero capito" gli elbani, possiamo garantirglielo, no, e non hanno intenzione di subire passivamente. Proprio con un lungo, lucido e circostanziato intervento del comune cittadino Guido Provenzali inizia la rassegna odierna delle proteste, che prosegue con Cristiano Adrini di Sinistra e Libertà, l'intervento dell'albergatore Gimmi Ori, quello di Lorenzo Marchetti finendo con Confindustria di Livorno. Toni diversi, unanime la bocciatura. Guido Provenzali: Ma quale Sicurezza e Fluidità? L’Autorità Portuale di Piombino in concomitanza di un affollato ponte festivo di inizio estate sperimenta la messa in funzione di accessi sorvegliati agli imbarchi in attuazione di norme di sicurezza portuali entrate in vigore in Italia in attuazione di direttive comunitarie. L’esperimento si rivela un disastro, impedendo di fatto l’accesso al porto in tempo per l’imbarco a numerosi viaggiatori (turisti e non) che erano in possesso di idoneo titolo di viaggio; aggravando gli ingorghi che comunque fisiologicamente interessano sempre la città di Piombino in tali occasioni e sottoponendo ad illogiche, anacronistiche ed iperburocratiche perdite di tempo i numerosi residenti e pendolari che giornalmente, per esigenze di varia natura, devono attraversare il canale. In un paese normale, anche alla luce degli analoghi disservizi, comunque all’ordine del giorno nel porto di Piombino durante i ponti festivi degli anni passati e che potrebbero trovare posto in una raccolta enciclopedica, i responsabili di un tale casino avrebbero dovuto scusarsi con un pubblico comunicato se non, meglio, dimettersi dalle cariche fino a quel momento ricoperte. Ma nulla di tutto ciò è successo nonostante che giornalmente numerose arrivassero, ai vari organi d’informazione, le segnalazioni di quanto accaduto; dal racconto di una ragazza di Porto Azzurro siamo stati informati, meglio di qualsiasi altra cronaca nel frattempo appresa, a quale infimo livello di organizzazione ed inefficienza sia arrivata la gestione del porto di Piombino in uno di quei giorni. Dopo una riunione avvenuta con gli amministratori e varie associazioni di categoria, Tirreno Elba News riporta alcune dichiarazioni rese dal Presidente dell’Autorità Portuale, dalle quali apprendiamo che: - ha acconsentito volentieri ad ascoltare gli amministratori e le categorie; - l’intervento non vuol bloccare o selezionare, ma è solo un servizio di security e assistenza per la gestione dei flussi; - che sono state date iniziali disposizioni per operare con la necessaria flessibilità; - che i disagi si sono verificati perché l’impianto non funzionava inizialmente a pieno regime; - che in questa fase sperimentale sono ben accetti consigli e critiche ma la richiesta di una moratoria è improponibile; - si potranno fare i biglietti a bordo in occasione dell’ultima corsa quando il diritto della continuità territoriale è prevalente sulla sicurezza: - è allo studio un progetto per i disabili i diritti dei quali però già attualmente sono tenuti nella massima considerazione. Aspettiamo di conoscere quali saranno le considerazioni e le sensazioni avute dai nostri Amministratori dal colloquio con l’Autorità Portuale, ma sia concesso fare qualche minima, puntuale, valutazione. Il Decreto Legislativo n. 203 del 6.11.2007 “Attuazione della direttiva 2005/65/CE relativa al miglioramento della sicurezza nei porti” all’articolo 5 – Conferenza dei Servizi per la sicurezza portuale -, comma 3 testualmente recita: “La conferenza di servizi può invitare, in relazione alle materie da trattare, rappresentanti di altre amministrazioni dello Stato, di enti territoriali, di associazioni interessate ed esperi di settore.” Il Presidente dell’Autorità Portuale, ex Sindaco di un importante Comune e la Segretaria del medesimo Ente, a sua volta ex amministratrice di un Comune, invece di “acconsentire ad ascoltare” a cose fatte avrebbero potuto (vedi la legge) e soprattutto dovuto (forti dell’esperienza di amministratori di comunità locali territoriali) condividere la problematica della sicurezza, imposta dalle norme, con i rappresentanti dei cittadini che sono utenti, fruitori di servizi e portatori di interessi. Ne sarebbero derivati sicuramente provvedimenti e decisioni più logiche, meno penalizzanti e certamente condivise. Non si trattava di decidere, infatti, aspetti organizzativi riguardanti la sicurezza del trasporto di merci e/o animali, ma bensì di cercare di integrare ed armonizzare al meglio l’esigenza di tutelare la sicurezza delle persone col loro diritto a spostarsi con facilità e senza impedimenti di sorta all’interno dei confini del paese. Del resto, proprio la sopra richiamata Direttiva, al punto (8) delle considerazioni preliminari, mentre parla della sicurezza dei traghetti roll-on/roll-off, raccomanda: …”Dette misure (di prevenzione) dovrebbero essere adottate in modo da assicurare il più possibile la fluidità delle operazioni….” Chi aveva un biglietto per imbarco alle 16.30 da Piombino nel weekend di inizio giugno ed è arrivato sul Porto sul far della sera, con svariate ore di ritardo, potrebbe essere interpellato circa la fluidità delle operazioni riscontrata sui moli portuali piombinesi. Non sono in grado tecnicamente di argomentare sui problemi di sicurezza anche se ritengo certe procedure introdotte per nulla rilevanti al fine di ridurre i rischi di possibili attentati terroristici; già in passato, decisioni prese in materia di sicurezza (vedi barriere del porto di Portoferraio, prima installate con unanime pubblico disappunto e dopo poco tolte e chissà a qual fine utilizzate), sono state riviste dopo poco tempo con notevole esborso di pubblico denaro che avrebbe potuto essere destinato ad interventi più utili e necessari. Sulla migliore regolazione dei flussi, la flessibilità degli operatori, la sperimentazione attuata con le strutture impiegate parzialmente e tutto ciò che ne è derivato auspico che siano state intraprese attività di acquisizione di informazioni, su quanto avvenuto nei giorni scorsi a Piombino, da parte dei competenti organi ed amministrazioni dello Stato; se ciò non fosse avvenuto i cittadini che eventualmente dovessero incorrere, in futuro, in danni di qualsiasi genere, a causa dei disservizi portuali, non esitino a far pervenire i reclami e le segnalazioni del caso a chi di dovere. La continuità territoriale, già abbastanza compromessa da: -orari insensati (due o più partenze a poca distanza l’una dall’altra, spesso con mancata coincidenza con i treni, vuoto totale di corse a seguire per 2 o più ore), cancellazione improvvise di alcune corse, specialmente nel periodo autunnale ed invernale, senza alcun preavviso e senza che oggettivamente le condizioni meteo-marine lo giustifichino e senza, soprattutto, che non intervenga mai nessuno a sanzionare un tale tipo di comportamento, totale mancanza di corse e quindi della materiale possibilità di partire per una parte della giornata pari ad 1/3, con un “coprifuoco” di 365 giorni all’anno durante le ore notturne, diritti obbligatori di prenotazione pretesi dalla compagnia pubblica per i biglietti emessi anche un solo giorno in anticipo rispetto alla data di partenza, anche nel periodo di “morte civile” invernale; ciò in aggiunta a tariffe agevolate che comunque, per un singolo passaggio di un auto media e 4 persone, portano all’esborso di una trentina di euro; (l’elencazione potrebbe continuare) penso non sia un concetto che si possa applicare a fasce orarie e penso non sia concedibile a discrezione dell’Autorità Portuale. Dissento a tal proposito dal pensiero dell’amico Lorenzo Marchetti, con il quale sono peraltro d’accordo sul resto del suo argomentare: doversi spostare in nave per gli abitanti di un isola è immensamente diverso dal salire su un autobus di una linea cittadina;la somiglianza si limita all’essere nave ed autobus, entrambi, dei mezzi di trasporto ed al fatto che sono usati da persone che devono potersi spostare I progetti per le persone disabili non si possono citare come “allo studio” dopo che, in maniera dignitosa ma ferma, decisa ed autorevole, una ragazza ci ha narrato le vicissitudini, per usare un eufemismo, a cui è stata sottoposta; siamo decisamente fuori tempo massimo. Cristiano Adriani (SeL): L’Autorità Portuale “sorda” venga all’Elba ad ascoltare Se sul piano politico l’Autorità Portuale è sorda, sia nella parte piombinese che in quella elbana (sic!) alle richieste unitarie dell’Isola, occorrerà cercare altre strade per garantirci i nostri diritti, compreso il coinvolgimento di istanze non elettive e deputate al rispetto delle leggi e della sicurezza. Ignorare bellamente la proposta unitaria di Categorie ed Enti dell’Elba, e cioè quella di una sospensione dell’ utilizzo delle barriere in attesa di verificare se l’ applicazione di leggi e procedure più recenti di quelle usate, non consenta modalità più leggere di garantire la sicurezza (quale poi?), è semplicemente inaccettabile. Le necessità dei cittadini elbani e del comparto turistico sono ben altre di una corsia preferenziale ininfluente che, paradossalmente, dà per scontato che vi dovranno essere code. Ci auguriamo vivamente che la burocrazia imperiale della Autorità Portuale si degni di venire all’Elba, per spiegare anche ai cittadini ed agli operatori economici le proprie ragioni e, magari, nell’occasione, ascoltare pure le nostre. Gimmi Ori: Lettera aperta al ministro Matteoli e ad altri premesso che gia' da alcuni anni c'e' una crisi del turismo all'Isola d'Elba , che ha iniziato a manifestarsi nella bassa stagione del 2003 , ed e' poi proseguita negli anni seguenti , nel 2004 il turismo in Italia e anche all'Elba - 33 % , con quella che io , a mio modesto parere , chiamo " la crisi dell'Euro " , con aumenti dei prezzi ingiustificati ben oltre il tasso d'inflazione , per esempio i traghetti , nel giro di pochi anni , sono praticamente raddoppiati nelle tariffe e quindi tutto cio' invita i turisti a andare in altri lidi con gravi ripercussioni su tutta l'economia isolana , a me personalmente il lavoro si e' dimezzato . Adesso a fine maggio con l'installazione delle barriere anti-terrorismo al Porto di Piombino , si sono verificate code lunghissime e disagi , attese di ore , che contribuiscono ancor di piu' a scoraggiare i turisti a venire all'isola d'Elba , senza parlare dei disagi che causano ai residenti , anche persone diversamente abili , che devono quotidianamente muoversi per lavoro , studio o motivi di salute e devono attraversare il breve tratto di mare che ci separa dalla terraferma . Si chiede alla S.V.Ill.me di fare quanto dovuto e necessario per la rimozione delle barriere antiterrorismo per l'Isola d'Elba o ci dobbiamo attendere che verranno messe anche a Portoferraio e Rio Marina e Porto Azzurro , i porti in uscita dall'Isola d'Elba o di transito delle crociere ? Lorenzo Marchetti: ha prevalso la logica del “è meglio ave’ paura che toccanne” Ho letto l’allegato 1 previsto dall'articolo 6, comma 2 del D.Lgs. 203/2007 e riferito alla «valutazione di sicurezza del porto». Sono sempre più convinto che quelle sbarre possono essere spostate in altre aree del porto, vale a dire in quelle che veramente possono essere a rischio. Tant’è l’allegato “1”, richiama l'individuazione delle caratteristiche specifiche di ciascuna zona e della vulnerabilità di ogni spazio. Addirittura la norma prevede che le restrizione dell'accesso possano essere estese a tutto il porto o solo a specifiche parti di esso. Ciò mi fa ribadire come gl’imbarchi da e per l’Elba devono essere liberati da quei caselli e che le sbarre possono essere riservate solo alle banchine destinate ai carichi pericolosi, ai traghetti che effettuano tratte più lunghe o internazionali, e là dove ormeggiano le navi-merci il cui carico è destinato agli stabilimenti. Il D.Lgs. 203/2007 prevede che la valutazione di sicurezza del porto sia adottata dalla conferenza di servizi, questa è presieduta dal capo del compartimento marittimo e ne fanno parte il presidente dell'autorità portuale e l'autorità marittima del porto di riferimento, un funzionario del competente ufficio territoriale del governo designato dal prefetto, il dirigente dell'ufficio di polizia di frontiera e, ove non istituito, il dirigente dell'ufficio di polizia che ha attribuzioni di polizia di frontiera, il dirigente dell'ufficio delle dogane, il comandante provinciale dell'arma dei carabinieri, il comandante provinciale della guardia di finanza, il comandante provinciale dei vigili del fuoco, l'agente di sicurezza del porto o loro delegati. Tale composizione smonta la fantasiosa tesi del complotto dei piombinesi per fermare i flussi turistici in Val di Cornia, un complottismo che non porta da nessuna parte. Insomma, non per difendere il presidente della port authority (verso cui mantengo tutte le mie critiche per come ha gestito questa vicenda), ma in quella sede di “funzionari”, a mio avviso, ha prevalso la logica del «meglio avé paura che toccanne». Occorre, invece, che le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali non abbassino la guardia e, tutti assieme, coinvolgano il capo del compartimento marittimo che quelle misure le ha approvate, e il prefetto che ha dato il preventivo nulla osta. Si punti, così, alla zonazione dell’intera area portuale di Piombino e si consideri che per noi cittadini dell’Elba prendere il traghetto è come per un piombinese salire sull’autobus per I Diaccioni. Confindustria di Livorno: Agevolare disabili e residenti Nel corso della riunione tenutasi nel pomeriggio di ieri presso l’Autorità Portuale di Piombino, il direttore di Confindustria Livorno Umberto Paoletti ha richiamato come priorità assoluta il rispetto della continuità territoriale e la salvaguardia degli spostamenti da e per il continente della popolazione dell’Isola d’Elba, che ingiustamente sta subendo disagi ulteriori a quelli già esistenti. La seconda priorità è un intervento straordinario sulla viabilità di accesso al porto di Piombino, con l’instradamento preventivo del traffico commerciale e di quelloturistico. Il direttore di Confindustria Livorno ha inoltre ribadito la necessità di modifiche anche a carattere temporaneo al sistema di sbigliettamento, in modo da agevolare sia le categorie dei disabili che i residenti. A chiusura della riunione Paoletti ha comunicato al Presidente dell’Autorità Portuale di aver chiesto ed ottenuto che il consiglio generale della Camera di Commercio, che si riunirà venerdì, discuta di questo argomento.
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