Confindustria Livorno: modifiche al sistema di sbigliettamento per agevolare disabili e residenti Nel corso della riunione tenutasi questo pomeriggio presso l’Autorità Portuale di Piombino, il direttore di Confindustria Livorno Umberto Paoletti ha richiamato come priorità assoluta il rispetto della continuità territoriale e la salvaguardia degli spostamenti da e per il continente della popolazione dell’Isola d’Elba, che ingiustamente sta subendo disagi ulteriori a quelli già esistenti. La seconda priorità è un intervento straordinario sulla viabilità di accesso al porto di Piombino con l’instradamento preventivo del traffico commerciale e di quello turistico. Il direttore di Confindustria Livorno ha inoltre ribadito la necessità di modifiche anche a carattere temporaneo al sistema di sbigliettamento, in modo da agevolare sia le categorie dei disabili che i residenti. A chiusura della riunione Paoletti ha comunicato al Presidente dell’Autorità Portuale di aver chiesto ed ottenuto che il consiglio generale della Camera di Commercio, che si riunirà venerdì, discuta di questo argomento. Marco Landi (consigliere provinciale UDC): le barriere sul porto di piombino sono un errore: La legge deve essere rivista La scorsa settimana, presso la sede dell’Autorità Portuale di Piombino, ho incontrato il Presidente Guerrieri Luciano, il Segretario Generale Paola Mancuso e il responsabile Ufficio Sicurezza Bianco Stefano per parlare della difficile situazione che si è venuta a creare per i passeggeri dei traghetti per l’Elba dopo il posizionamento delle barriere di controllo poste sul porto di Piombino. Ho voluto verificare di persona la situazione oggettiva sul porto di Piombino, dove sono stato gentilmente accompagnato, e ho preso visione in questi giorni delle normative di riferimento. Devo dire che per quanto le barriere sono da contestare per la situazione attuale, allo stesso modo il Decreto Legislativo 203/2007, che attua in modo troppo restrittivo la direttiva 65/2005 della Comunità Europea relativa al miglioramento della sicurezza dei porti, è sbagliato e deve essere posto con urgenza all’attenzione del Ministero delle Infrastrutture e del Legislatore al fine di attuare una idispensabile modifica. In questo senso scrivo oggi, nel momento in cui si sta svolgendo un incontro tra le amministrazioni comunali, l’Autorità Portuale e gli organi di sicurezza del porto di Piombino. A mio avviso, è necessario che l’Elba parli con voce univoca e unita, e a tal fine, vorrei portare un concreto contributo elencando alcuni punti che possono essere spunti per l’elaborazione di una proposta, su cui si deve intervenire subito in modo intransigente: - La valutazione del rischio, secondo quanto previsto dall’art. 6 e relativo allegato I del D. Lgs. 203/2007, deve essere distinta tra i periodi “stagionali” di grande flusso turistico e gli altri periodi dell’anno; - Poiché l’identificazione dei passeggeri non è di fatto realizzata, ma soltanto quella delle auto, si dovrebbe procedere a dei controlli a campione (tra l’altro sono le stesse compagnie di navigazione che effettuano di fatto un controllo sui mezzi poiché attuano tariffe diverse tra residenti e non, acquisendo una banca dati che in caso di necessità è facilmente e dettagliatamente reperibile dalle Forze dell’Ordine); - Le situazioni di emergenza, come ad esempio il passaggio delle ambulanze, dei mezzi di soccorso o altro, devono essere distinte dalle altre, permettendo un passaggio senza alcun tipo di controllo; - Allo stesso modo per l’imbarco dei disabili, degli anziani, delle donne con bambini e ogni altra situazione che possa portare diseguaglianze di trattamento, deve essere gestita in modo da garantire a tutti gli stessi diritti; - Una corsia preferenziale per i residenti, nonostante apporti un controllo del documento in più e dunque una disparità di trattamento, deve essere tenuta in considerazione poiché è opportuno precisare, seppur ovvio, che un abitante dell’Isola quando attraversa il mare lo fa per “tornare a casa” (perché chi vive all’Elba vive in un’Isola e anche a livello psicologico il passagio del mare è un “distaccamento”), “perché rientra da lavoro” (poiché all’Elba non tutte le specializzazioni lavorative possono essere espletate! Sig!), “perché rientra da una visita medica” (poiché all’Elba non ci si può curare allo stesso modo che in continente! Sig!), “perché ha dovuto compiere un’azione commerciale, sportiva, ecc… che all’Elba non avrebbe potuto realizzare!”, e di perché se ne potrebbero aggiungere altri, ma ne sarebbe sufficiente uno; - Allo stesso modo dei residenti devono essere considerati i pendolari; - La bigliettazione a bordo deve essere assolutamente garantita, in paprticolare per l’ultima corsa. Prendo quindi atto della disponibilità dimostrata dall’Autorità Portuale a trovare una soluzione ad una situazione che loro è imposta, così come alle Forze dell’Ordine, da una normativa nazionale. Auspico che questa situazione possa ulteriormente mettere in luce altre problematiche elbane – e non metterle in secondo piano -, tra le quali i costi delle tariffe dello smaltimento dei rifiuti e dell’approvvigionamento idrico. Si fa sempre più opportuno definire una Legge ad hoc per le Isola Minori, ed in particolare per l’Isola d’Elba, affinché non sussitano situazioni discriminatorie nei confronti di chi abita in un’Isola. Luigi Granozio - ITITRASPORTI: far passare i disabili tra le due acciaierie Le barriere che stanno ostacolando non poco , chi come me usa con assiduità i traghetti per l'Elba , potrebbero essere baipassate almeno i portatori di handicap . Si potrebbero far passare tra le due acciaierie , ed al posto di blocco potrebbero esibire il tagliando di riconoscimento di chi purtroppo ne è possessore. Così facendo , si ritroverebbero in porto senza effettuare code . Cordialmente L.G. Provenzali (PdL): Sulle barriere al Porto di Piombino prevalga il buon senso “Mi auguro che la ragionevolezza ed il buon senso prevalgano nella serie di riunioni indette oggi dall’Autorità Portuale con gli enti locali elbani e le associazioni di categoria. E’ necessario evitare, infatti, che un’applicazione eccessivamente restrittiva della normativa in vigore colpisca i già tartassati residenti, pendolari e turisti con un grave danno per l’economia isolana”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Popolo della Libertà, Leopoldo Provenzali che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione urgente nella quale ha chiesto l’intervento del Presidente della Regione sull’Autorità Portuale di Piombino per scongiurare una situazione che crea notevoli problemi e disagi ai flussi verso l’isola, già fortemente ostacolati da una viabilità stradale assolutamente insufficiente. Lorenzo Marchetti, lettera aperta a Luciano Guerrieri: il traghetto per noi cittadini dell’Elba è come un autobus Caro Luciano, ci conosciamo e stimiamo da tanti anni però, con tutta sincerità, ti dico che non comprendo come tu abbia potuto far installare quei caselli sul porto di Piombino senza prima consultarti con coloro che rappresentano i cittadini elbani e i loro interessi: categorie economiche, forze sociali, enti locali, APT, Camera di commercio, ecc. Ma ti dico di più. A mio giudizio, un’innovazione così importante è stata sottovalutata dall’Autorità Portuale, invece meritava pure una preventiva simulazione sia sull'intasamento del traffico sia sugli aspetti umani che può provocare. Ti porto alcuni esempi. Annina ha 99 anni e vive a Rio insieme a una figlia. Ogni tanto questa l’accompagna al porto di Piombino dove, ai piedi della passerella del Planasia, l’attende con l’auto l’altra figlia che l’ospiterà a Piombino per qualche settimana. Gianni ha la famiglia a Porto Azzurro, ma lavora sulla terraferma, così ogni domenica sera appoggia nel garage del traghetto le valige piene di vestiti stirati, sughi e quant’altro le ha preparato sua mamma in modo e quantità tale da arrivare fino al prossimo week end. Dopo aver raggiunto a piedi l'auto, posteggiata in v.le Regina Margherita, va sottobordo del Planasia dove carica i suoi bagagli e parte alla volta di Livorno. Isolina ha problemi di deambulazione, vive all’Elba, ma ogni dieci giorni scende dal traghetto dove trova ad attenderla suo nipote che è venuto in automobile da Pisa per portarla a Cisanello, qui la donna si sottopone a una periodica terapia. Come faranno se lasci quelle sbarre? Caro Luciano, mi fermo qui, però potrei dilungarmi ancora perché per noi cittadini dell’Elba prendere il traghetto è come per un piombinese salire sull’autobus per Salivoli. Quello che mi fa ulteriormente meraviglia è come queste situazioni siano state sottaciute dalla Segretaria Generale dell’APP che da elbana-pendolare dovrebbe ben conoscerle. Mi auguro che gl’imbarchi da e per l’Elba siano liberati dalle sbarre e che quei caselli siano destinati solo alle tratte più lunghe o, meglio ancora, a quelle internazionali. Con l’amicizia di sempre, Lorenzo
Marco Landi
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