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A Sciambere: Mò che s'è finito di fare i conti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 16 giugno 2009

Mò che s'è finito di fare i conti e di scambiarsi contumelie si riapre per non dire si spalanca la porta che qualcuno avrebbe voluto tenere chiusa per sempre, meglio ancora se murata e intonacata. Ma andiamo con ordine. Per quanto concerne le elezioni, mi sembra che l'aspetto divertente di tutta la vicenda elettorale stia nel fatto che chi doveva vincere ha vinto molto ma perso molto e chi doveva perdere ha perso molto ma anche vinto qualcosa. Limitatamente alle amministrative, vero è che, dato un bacino di circa 26.000 elettori, dei quali il 25% non ha votato e un altro 6/7% ha votato bianco o nullo, suddividere i 17.000 che restano in otto amministrazioni, sette delle quali elette da una base elettorale media di 1500 votanti appartiene più alla sfera della commedia brillante che a quella della politica amministrativa. La faccenda, in mancanza di problemi urgenti, sarebbe anche potuta continuare a lungo in nome del quieto vivere e della tolleranza reciproca ma proprio questi benedetti, incombenti problemi ci impediranno, nel futuro prossimo, di abbozzare e riprendere il nostro tran tran senza devastanti giramenti di palle. Ora, e me ne scuso, devo fare la lista della spesa: più o meno 2.000 posti barca vagheggiati da 3 degli 8 comuni (probabilmente gli altri si faranno vivi a breve), naturalmente con contorno di appartamenti, centri commerciali, insediamenti di vario genere eccetera; privatizzazione toremar (se la toremar esiste ancora) (a elezioni chiuse forse la nebbia soporifera distribuita a piene mani si diraderà) - monopolio moby per sempre?, gestione dei rifiuti (il problema marcisce dal secolo scorso), acqua (poca, cara, spesso cattiva), continuità territoriale per residenti (pane) e turisti (companatico), stato delle infrastrutture esistenti (energia, strade, trasporti, comunicazioni, sanità, scuola, servizi). Fermiamoci qui per ora visto che la pentola sembra già piuttosto piena e guardiamoci negli occhi. Chi è convinto che le nostre otto amministrazioni sapranno trovare il modo per affrontare insieme i problemi che nessuna di loro può, oggettivamente, gestire in prima persona alzi la mano. Con gli altri, per cortesia, reclamiamo con urgenza il referendum per il comune unico. Il tempo vola. Cinque anni passano in fretta. P.S. Al neorieletto Sindaco Peria, oltre agli auguri, devo dire che pur avendo apprezzato il fatto che la viabilità di Bagnaia sia stata inserita nel suo programma, ho apprezzato meno che non sia stata comunicata una data certa di realizzazione. Speriamo si sia trattato di una svista, come, voglio credere, per l'assenza di accenni alla fruibilità pubblica di Cala dei Frati o alla deprivatizzazione del Forte Stella. Il mitile ignoto Schematicamente o diletto mollusco: - per il noto principio "col tempo e co' la pula anco la sorba matura" è probabile che "prima che il gioco resti" si faccia anche la variante bagnaina meno lunga del sindaco medesimo; - sulla riapertura ai bagnanti pedestri della Cala dei Frati nutro scarse speranze; - sulla riapertura al pubblico del Forte Stella, tenuto conto della stesa di grembiulini che vi si potrebbe organizzare, nutro ancora maggiori perplessità; - sul comune unico è giusto muoversi a partire da ieri tenendo in conto oltre che l'ottimismo della volontà ed il pessimismo della ragione pure l'autolesionismo dell'elbanità


Portoferraio forte stella panorama faro

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