Ad elezioni appena concluse, fa ben sperare la notizia che 6 sindaci elbani su 8 hanno cenato assieme per concordare l’agenda politica dell’Isola, oggi con 5 comuni PDL. La notizia precisa peraltro che dal “menù” è stato escluso il tema dell’assetto istituzionale dell’Elba, forse il più importante. La recente posa degli sbarramenti al porto di Piombino sembra infatti dare ragione a chi da tempo denuncia un “piano” a danno dell’economia turistica dell’Elba, come il giornalista elbano Giovanni Muti. Il quale ha di recente ripubblicato un suo articolo del 1997, con la “prova del delitto”: un articolo de “L’Unità” del 29 luglio 1997 che narra di un ordine del giorno approvato dal consiglio comunale di Piombino, con iniziative atte a “…fermare le migliaia di turisti che da Piombino si imbarcano per l’Elba…per ammirare le bellezze storiche e naturali di Piombino…..con l’obbiettivo di intercettare i flussi diretti all’Elba”. Quale che sia la verità, a dodici anni di distanza pare che questo piano sia riuscito. Perchè – con la Provincia di Livorno competente ad intervenire anche in materia di viabilità stradale, aerea, navale e portuale – i flussi turistici verso l’Elba nell’ultimo decennio sono stati effettivamente intercettati e fatti rifluire verso la costa, agendo contemporaneamente su due opposte leve. Con l’una si sono frenati tali flussi, non calmierando la crescita ingiustificata delle tariffe dei traghetti di entrambe le compagnie, divenute in pochi anni le più costose d’Europa quanto a rapporto euro/miglio – e le più redditizie per gli armatori; mantenendo inalterato e sottoutilizzato l’aereoporto di Campo nell’Elba, che poche modifiche trasformerebbero in un “portale” da e per l’ Europa e la Russia per centinaia di voli charter, con stagione turistica di 9 mesi; bocciando tutti i progetti di porti turistici elbani; creando un Parco dannoso e paralizzante; cercando di imporre una AMP ancor più demenziale; lasciando diversi Comuni e frazioni privi di depuratori; e, dulcis in fundo, impiantando gli attuali sbarramenti a Piombino, utilissimi a dissuadere chiunque dall’imbarco per le code di ore, nei giorni “caldi”– barriere che assicurano 30 posti di lavoro, quanti ne sono previsti per la nuova Provincia dell’Elba. Con l’altra leva si è invece sviluppata l’economia turistica della costa da Cecina a Piombino, con grandi investimenti infrastrutturali: 3 nuovi porti turistici per migliaia di barche, musei, stabilimenti balneari e strutture ricettive e ludiche di ogni genere, strade, Parchi. Questi ultimi però, al contrario dell’Elba, pare edificabili al loro interno, purchè con manufatti coperti alla vista dal bosco, dunque con “impatto ambientale sostenibile”. Con tali differenti pesi e misure Piombino nel 2007 è divenuto il Primo Comune della Toscana per incremento delle presenze turistiche, mentre l’Elba è sprofondata nella crisi, consapevole che il peggio deve ancora arrivare. Perché la Provincia, oltre ai turisti, sta trasferendo sul continente anche il Tribunale, l’Agenzia delle entrate, il Catasto, la Prefettura; ovvero le infrastrutture che consentirebbero all’Elba di essere Provincia, applicando Costituzione e legge 267/2000. Ma poiché in passato la classe dirigente elbana non ha brillato per competenza in materia e coraggio – ma confidiamo nei nuovi sindaci - potrebbe spettare a noi cittadini attivarci democraticamente per il vero bene dell’Elba. Senza “piazzate” inutili, ma con tranquilla civiltà e nel pieno rispetto delle leggi. Per la nuova Provincia dell’Elba, per un nuovo futuro. Concludo riportando parte dell’intervista dell’On. Calderoli della Lega ad un noto settimanale in edicola, per quegli amici di ogni schieramento ancora perplessi: “ Le Province? Altro che abolirle! Le Province saranno ancora più centrali. Il nuovo Codice delle Autonomie cui sto lavorando, sul quale mi sono incontrato due giorni dopo il voto con i Ministri competenti ed i capogruppo per portarlo già la settimana prossima in Consiglio dei Ministri, ridefinisce totalmente le loro competenze. Lo sa quanti Enti intermedi che per la Costituzione nemmeno dovrebbero esistere abbiamo trovato? 34 mila, ognuno col suo presidente, consiglio di amministrazione, gettoni, sedi: comunità montane, anche al mare, Ato rifiuti, consorzi di bonifica, commissari alle acque, enti parco regionali, circoscrizioni. Li aboliremo…ed il grosso delle competenze passerà proprio alle Province”. Anche all’Elba serve una bella pulizia di enti e poltrone inutili, per fare spazio alla nuova Provincia. Teniamoci pronti.
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