Torna indietro

Capoliveri: e adesso formiamo un gruppo di minoranza unico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 14 giugno 2009

Sull'analisi delle elezioni capoliveresi direi di non soffermarci più di tanto, ma piuttosto di guardare oltre. Per far questo però bisogna sgombrare il campo dai sospetti, e soprattutto non cadere nell'errore di una ridicola e devastante guerra tra poveri. Dalla lista Ballerini si sente troppo spesso addebitare la sconfitta alla nascita della lista Martorella&C., che la lacerazione ha portato via consensi, e via delirando. Stiamo ai fatti, invece: la matematica ci dice che non è così. Un bel tentativo di scappatoia da parte del sindaco uscente e dei suoi per evitare l'autocritica. Altra accusa: la lista Martorella è nata da promoter occulti barbettiani. Altra bella mossa di “Liberi” per nascondere i propri limiti. Inoltre, conoscendo molti dei suoi candidati e il percorso a cui si è giunti per formarla, posso tranquillamente liquidare la questione con un termine di puro stile oxfordiano: stronzata. Andiamo avanti (ancora per poco, non temete): la lista “Capoliveri insieme” si è rivelata più antiballeriniana che antibarbettiana. Questo è vero, inutile negarlo. Sicuramente ha convinto della sua scarsa simpatia per il centrodestra, ma non ha mai fugato tutti i dubbi di essere radicalmente contro il sindaco uscente. Ma anche qui dobbiamo stare ai fatti e alla matematica: se il suo solo scopo era far perdere Ballerini, ha fallito miseramente. Aggiungo un ultimo dato: la veemenza con cui le due liste di centrosinistra si sono scaricate addosso accuse, non è stato messo minimamente da nessuna delle due contro l'avversario “naturale” Barbetti. Insomma, da tutto ciò si vede che l'ultima campagna elettorale è stato più all'insegna della lotta fratricida e del discredito tra moglie e marito inaciditi che altro. Se la vediamo alla luce dei risultati e restiamo ancora ai fatti si arriva a quello che paventavo all'inizio: la ridicola guerra tra poveri, dove i poveri sono in questo caso gli sconfitti. Ma adesso dobbiamo guardare oltre. Di fronte alla più grande disfatta del centrosinistra capoliverese – peggio di quella del 1999, perché questa è anche culturale oltre che politica – la risposta peggiore è arroccarsi gli uni contro gli altri. E, peggio del peggio, un arroccamento solo sulla base di pregiudizi, come abbiamo visto sopra. Adesso credo sia il momento di abbassare le armi. E un primo bel passo per ricostruire, è ricompattare l'opposizione. Diventa necessario che i rappresentanti delle due liste si incontrino (è secondario chi farà il primo passo), e costituiscano un gruppo di minoranza unico. Subito, fin dal primo consiglio comunale di insediamento. Che dia vita a un'opposizione attenta, incisiva e dialogante con i cittadini. E quindi naturalmente efficace e in prospettiva vincente (Marciana Marina docet). Non è il momento delle primedonne alla spicciolata. Ritornare a un percorso comune è la sfida per chi è disposto ad accettarla senza infingimenti e pregiudizi. Gli altri si facciano pure da parte, se hanno la logica del clan e dell'interesse privato. E se proprio devono esserci momenti difficili, che lo siano su contenuti concreti, come in ogni dialettica democratica. Oppure potremmo continuare questa faida da clan, perché no? Deve essere esaltante puntare alla medaglia di bronzo in una sfida a tre. Veramente esaltante.


Capoliveri 2 panorama

Capoliveri 2 panorama